domenica 30 dicembre 2012

IL RICATTO DI PANNELLA

Il sito di Roberto D'Agostino ("Dagospia"), ha pubblicato una mia lettera contro il digiunatore (e bevitore della sua orina), Pannella Giacinto. Sì, proprio quel Pannella Giacinto (detto "Marco"), che si dice essere molto preoccupato perché dovrà risarcire una sua segretaria che aveva fatto lavorare in nero.

    
«Cara Dagospia,
un tempo Pannella diceva che il digiuno non può diventare un ricatto, perché ciò sarebbe in contrasto con la dottrina della nonviolenza. Mi rendo conto che l'età è quella che è, ma pure Wanda Osiris, ad un certo punto, si è rassegnata ad abbandonare la scalinata. E io mi preoccuperò delle sorti di Pannella solo dopo che avrà chiesto scusa per aver sputtanato le sacrosante battaglie andando da sinistra a destra e viceversa, senza mai negarsi nulla: un bacetto a Wojtyla, un aiutino al Villari di turno, perfino un congresso antiproibizionista speso a santificare Vincenzo Muccioli (quello delle catene ai tossici)».

         Natale Pellizzer

martedì 25 dicembre 2012

THE POWER OF LOVE

Il cantante e pittore Holly Johnson, che fu leader dei "Frankie Goes To Hollywood" (e che cantò con passione quasi religiosa il brano del video qui sotto), è un personaggio leggendario.
Più volte è stato dato per morto, ma invece - e nonostante la malattia - risulta essere tuttora "in servizio". Ancora nell'Agosto del 2011 si è esibito in uno show completo live.
Tra i brani più famosi di Holly, va ricordato il celeberrimo "Relax" (il cui video fu censurato per le atmosfere furiosamente scandalose). Ma è degno di nota anche questo castissmo "The Power Of Love", che (pur con video natalizio), ebbe ugualmente un discreto successo.


"The Power Of Love"

(Frankie Goes To Hollywood)


The power of love / A force from above
Cleaning my soul
Flame on burn desire / Love with tongues of fire
Burns the soul

Make love your goal


       

giovedì 13 dicembre 2012

L'ULTIMO PAGLIACCIO


E’ solo questione di tempo, ma alla fine cadono tutti. Gli italiani hanno adorato il pagliaccio che si esibiva dal balcone diPalazzo Venezia. Hanno votato in massa per il clown incipriato che si fingeva leader politic e raccontava le barzellette. E dunque oggi si buttano perfino su Beppe Grillo (un comico rancoroso, vecchio e stanco, che insulta tutte e tutti con i suoi vaffa).
… Ma prima o poi gli italiani si stancheranno, vorranno un nuovo giocattolo, e abbandoneranno anche l’ultimo pupazzo. Perché  vorranno raccogliere un altro esemplare di cafone, un nuovo campione di cialtronaggine che prometta di soddisfare il loro desiderio di evadere, di scappare dalla realtà, di rifugiarsi in un mondo dorato in cui tutto funziona e tutto è bello. Come nelle favole per bambini.

Beppe Grillo ha capito che dopo aver avuto la bicicletta, adesso bisogna cominciare a pedalare. E l’età è quella che è, la sua storia personale idem, la preparazione non ne parliamo. Fino a prova contraria uno che è bravo a fare il comico potrebbe rivelarsi incapace di riparare un lavandino, di fare una pizza, o di guidare un movimento che ha ambizioni politiche.
E infatti, dopo quel che è successo recentemente (la scomunica di Giovanni Favia e Federica Salsi), molti hanno finalmente aperto gli occhi.
... Bisognerebbe chiedere a tutti costoro (anche a Favia e alla Salsi), come mai adesso fingono di cadere dalle nuvole. E come mai non hanno mai protestato quando il para-guru Grillo insultava la Montalcini dicendo che è solo “una vecchia pu**ana”.


domenica 25 novembre 2012

REASON TO BELEAVE

  Sono andato a votare per le primarie del centro-sinistra. E, contrariamente a quanti starnazzavano sulle procedure lunghe ed estenuanti, devo dire che è stato semplicissimo (cinque minuti al massimo tra la registrazione, i due euro, e la crocetta sulla scheda).
...
Ho votato alla faccia dei borghesi piccoli piccoli che la fanno lunga sui “politici tutti uguali”. Ma anche alla faccia degli operai, quelli che rimpiangono Berlinguer ma negano di aver votato perfino per l’indecente Umberto Bossi (e oggi non votano più nulla, con una scusa o cun un'altra).
  Ho votato, e nel dubbio ho votato per Bersani. Anche perché - proprio come Michele Serra –  sono il “tipico banale di sinistra, senza possibilità di redenzione”..
... Alla faccia dei balordi dei centri sociali che - dall’alto dei loro pearcing e delle loro mutande a vista - sputano non solo sul Piddì, ma anche su quella democrazia che loro per primi sfruttano per fare le loro minchiate (alludo a quei cialtroni che prima si proclamano antifascisti, poi insultano i poliziotti, e intanto continuano a tifare allegramente per quel kazzaro di Chavez, o per quella Cuba dei Castro dove verrebbero arrestati e all'istante e imprigionati senza tanti complimenti).

  Ho votato alle primarie del centro-sinistra alla faccia dei sinistroidi e dei sinistrati cosiddetti antagonisti. Quei dementi che, al massimo, sono capaci di bloccare una ferrovia (impedendo ad altri cittadini di ritornare a casa). Che al massimo possono urlare “chi non okkupa preokkupa” (salvo indignarsi per le occupazioni israeliane). Che al massimo possono spaccare le vetrina dei negozi arraffando quel che trovano (salvo chiamarla “spesa proletaria”).
... Poi, magari, questi cienciosi pretendono di poter sfilare col casco, per guerreggiare coi loro coetanei in divisa, evocando quel povero disadattato che lanciava estintori col passamontagna in testa (ma sempre e comunque pretendendo i diritti, le garanzie, e il futuro).
  H
o votato alle primarie del centro-sinistra alla faccia della destra berluskona (o post-berluskona). La stessa accozzaglia che le primarie fin qui non le ha mai fatte, e ride su questo nostro appuntamento per pura invidia.
... Ho votato alle primarie del centro-sinistra perché aveva senso farlo. Perché anche se non ci fosse stato Bersani, avrei potuto votare per Tabacci. O per Vendola, o per la Puppato, al limite anche per Renzi (sebbene mi è antipatico, può far del bene anche lui, ne sono certo).
  H
o votato alle primarie alla faccia di quella sinistra confusa e felice che mi vuol far credere che Stracquadanio e D’Alema pari sono. E' la stessa sinistra che adesso si è buttata perfino su quel comico penoso e incattivito che chiede un Parlamento di incensurati (pur essendo lui un “delinquente” dichiarato, già condannato per omicidio colposo plurimo!).
... Alludo a quel Beppe Grillo che vorrebbe farci uscire dall’euro senza pagare i debiti (intanto lui non è stato capace di organizzare il suo referendum, e le firme che ha raccolto  alla cazzo di cane sono finite nella pattumiera!). Alludo a quel santone para-guru che diventò famoso grazie a Pippo Baudo, che in seguito vinse un premio per la pubblicità di uno yogurt, che più tardi spaccò un computer sul palco per poi diventare il profeta del blog (e delle nanoparticelle). Alludo a quell’ignorante rancoroso che nega l'Aids, nega che la mafia abbia mai strangolato qualcuno, offende la Montalcini dandole della "vecchia puttana", si inventa un Iran in cui la donna è "al centro della famiglia" (e altre simil-paraculate).
  S
ono andato a votare alle primarie del centro-sinistra perché abbiamo tante ragioni per crederci, nonostante tutto.
... E perché, come ha scritto ancora una volta Michele Serra, una vecchia partigiana gli spiegò che “sono morti tanti ragazzi, per questo straccio di democrazia”!

Rod Stewart ("...Still i look to find a reason to beleave")


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sabato 24 novembre 2012

LEGA DELLA MADONNA!

  Quando un kazzaro è in cattive acque, si affida al cielo.
... E quel trombato di Umberto Bossi (ormai abbandonato dal dio Po, e guardato a vista solo da quei fanfaroni dei suoi ammiratori), ha deciso di buttarsi corpo e anima nelle braccia materne della Madonna.

  Alleluia alleluia. Andrà a Medjugorje, il Senatùr!
... E chissà che non si porti dietro anche la sua svitata famiglia (pure il figlio Renzo, in arte Trota: quel nullafacente che, da consigliere regionale, ha chiesto una legge per rendere obbligatorio il crocefisso in ogni edificio delle Regione).

Su Medjugorje, il delirio di Padre Amorth

sabato 17 novembre 2012

IMPICCARE GLI ITALIANI

Un Aldo Busi in gran spolvero, quello che abbiamo potuto vedere qualche giorno fa in televisione, ospite di Lilli Gruber (a “Otto e Mezzo”, su La7).
  Dopo aver bocciato Beppe Grillo (“Odio i santoni”), lo scrittore ha aggiunto qualcosa anche sul Cavalier Silvio: «Tra Berlusconi è i trenta milioni che lo hanno votato, impiccherei i 30 milioni».

  ... PAROLE SANTE, QUESTE DI ALDO BUSI (AH, BEH, NO, AVEVAMO DETTO NIENTE SANTONI, VERO?)

martedì 6 novembre 2012

LA BEFANA DEI FASCISTI


Mussolini era un criminale. Non ha importanza se lo era meno o più di Stalin, perché il risultato non cambia: era un criminale comunque. Inoltre: non ha senso dire che zio Benito ha commesso “alcuni errori”, perché gli errori si fanno in matematica, ma i crimini contro la vita sono crimini e basta.
... E il resto sono chiacchiere per bontemponi fankazzisti, o per fetenti nostalgici e rancorosi.

Naturalmente è possibile credere alle favole, soprattutto se si è bambini. Ma sostenere (da adulti), che il fascismo abbia fatto “molte cose buone”, significa voler continuare ad aspettare la befana.
… Anche il mostro di Firenze, in vita, ha fatto probabilmente molte cose buone. Magari per meglio coprire le porcherie che faceva di nascosto. Ma  inutilmente: poteva profumarsi finché voleva, restava sempre un criminale. E chi lo copriva, o giustificava, era un vigliacco e una merdaccia!

I fascisti (ma anche gli ex repubblichini), si possono ancora redimere. Nonostante tutto. Possono riflettere, possono studiare, possono migliorare, possono ricredersi, pentirsi, e dopo possono perfino contribuire a migliorare il Paese. Lo ha dimostrato Gianfranco Fini, che è sempre stato di destra ma anche una persona perbene.
… E infatti, ad un certo punto del suo percorso Fini ha denunciato quello che ha chiamato il “male assoluto”, sempre spiegando che bisognava guardare avanti, e sempre mostrando di rispettare i morti (tutti i morti, anche quelli – come Pino Rauti – che se ne sono andati senza ammettere di essere stati dalla parte sbagliata: dalla parte dei criminali!).

I saluti romani e gli schiamazzi durante i funerali di Pino Rauti (“Boia chi molla!”, “Camerati sull'attenti!”,
Camerata Rauti presente!”) dimostrano che certa gentaglia vuol continuare a credere nelle favole più meschine. Invece le urla minacciose contro Fini ("Traditore", "Badoglio", "Bastardo vai a Montecarlo", "Vai in sinagoga"), dimostrano che questa stessa gentaglia non tiene alcuna vergogna.
... Non è un caso se
nessuno ha contestato la Carfagna, il principe Giovanelli, La Russa, Gasparri, Ciarrapico, e le collane imbalsamate di Donna Assunta!

domenica 4 novembre 2012

ASTENERSI POPOLO BUE

  La Sicilia ce lo ha insegnato: astenersi dal votare non è (sempre), sbagliato.
Anzi, alle urne sarebbe cosa buona e giusta se ci andasse solo chi ne è degno (chi sa di cosa si sta parlando, chi alla democrazia ci crede veramente, e non chi la democrazia la sfrutta: magari per fare voto di scambio, voto di clan, o voto alla ca**o di cane!).
 
... Proprio così. A votare non ci dovrebbe andare il popolo bue. Ma solo le persone che hanno una coscienza, e mai quelle che ascoltano le chiacchiere da bar (o le indicazioni dell'amico, della morosa, del prete, del comico, o - peggio - del boss!).
 
Pare che in Sicilia, stavolta, i mafiosi non abbiano votato. 
E allora ci credo che abbia potuto vincere - nonostante tutto - uno come Crocetta (che è diventato famoso per la sua lotta contro la mafia!). 
... E infatti il settimanale "L'Espresso" scrive fra l'altro : «Per far comprendere meglio ciò che è accaduto in Sicilia basta dire che su 7050 detenuti hanno votato solo in 46: si tratta di carcerati comuni e non di mafia. All'istituto di pena di Pagliarelli a Palermo dove si trovano rinchiusi i mafiosi, su 1300 detenuti solo uno si è presentato al seggio elettorale. Stesso identico atteggiamento a Catania, Agrigento e Caltanisetta. Uno scenario che ribalta, anzi trasforma ciò che in passato è stato fatto proprio dai detenuti che facevano la fila in carcere per votare il proprio candidato che in gran parte dei casi risultava essere quasi sempre lo stesso o dello stesso partito. Forse adesso i mafiosi sono rimasti a guardare...».

giovedì 1 novembre 2012

SPIRIT IN THE SKY

A proposito di Halloween: se in questi giorni i crisantemi e le zucche cominciano a fare un tantinello schifo, se anche le maschere da pipistrello (o da fantasmino) danno ormai noia, resiste ai tempi e alle intemperie la profonda e trascinante religiosità della psichedelica preghiera di Norman Greenbaum.

... Norman Greenbaum, il vecchio genio che irride ai corvi e ai menagramo gridando:
«Gesù è un mio amico, quando muoio lui mi innalzerà con lo spirito nel cielo. E’  lì che andrò quando morirò. Andrò in quel luogo che è il migliore, andrò in quel luogo che è il migliore».





Tra un dolcetto e uno scherzetto, prima e dopo una visitina ai trapassati, ripropongo (con la scusa delle feste di questi giorni), le parole di Norman Greenbaum. Ovvero: il testo della celeberrima “Spirit in The Sky”.

When I die and they lay me to rest / Gonna go to the place that's the best
When I lay me down to die / Goin' up to the spirit in the sky
That's where I'm gonna go when I die / When I die and they lay me to rest
Gonna go to the place that's the best

Never been a sinner I never sinned / I got a friend in Jesus
So you know that when I die / He's gonna set me up with
The spirit in the sky / Oh set me up with the spirit in the sky
That's where I'm gonna go when I die / When I die and they lay me to rest
I'm gonna go to the place that's the best / Go to the place that's the best


 
"SPIRIT IN THE SKY" (Dr. & The Medics)

lunedì 29 ottobre 2012

SICILIA BEDDA

  Uffa, quante storie solo perché mezza Sicilia è rimasta a casa! E quante storie sul “messaggio forte” che i siciliani avrebbero lanciato col loro astensionismo!
  Insomma, cosa dovevano fare questi nostri connazionali quando hanno capito che l’ultima volta hanno votato alla cazzo di cane? Ovviamente si sono chiusi in casa per la vergogna, oppure sono andati al mare per non fare altri danni. Bravi, si fa così. Lo capissero anche le altre regioni! 


... E NEL FRATTEMPO:
EVVIVA CROCETTA PRESIDENTE!

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La Sicilia di un tempo (quella de "Il Gattopardo")


lunedì 15 ottobre 2012

AMANDA

AMANDA TODD, 15 ANNI, PRIMA DI "TOGLIERE IL DISTURBO", HA DECISO DI LASCIARE IL SUO ULTIMO MESSAGGIO SU YOUTUBE.
... ANCHE LA MAMMA DESIDERA CHE IL VIDEO SIA VISTO. NELLA SPERANZA CHE I "FOGLIETTINI" DELLA SUA BAMBINA AIUTINO IL MONDO A RIFLETTERE
.

domenica 7 ottobre 2012

L'OGGETTO IN QUESTIONE

  Il quotidiano dei vescovi italiani ("Avvenire"), ha spiegato che Paolo Gabriele, essendo "aiutante di camera" del Papa, fino a ieri figurava nell' Annuario Pontificio come uno dei "familiari" di Sua Santitudine.
... Ora, siccome Santa Romana Chiesa strilla ogni santo giorno su cosa debbe intendersi per "famiglia", se ne deduce che il Vaticano stesso ha le idee parecchio confuse sul tema. E si capisce che sulla questione siano un pò schizofrenici: l'Oltretevere impone (e si autoimpone) il celibato e la castità. Poi, però, pretende di dettar legge su come si fa sesso. E ci insegna financo come ci si sposa e come si educano i figli. Con risultati, ovvio, davvero esilaranti.

  Frattanto: la condanna al "maggiordomo" del Papa (in verità assai mite, perché bisognava tenerlo buono nella speranza che non rivelasse altro di imbarazzante), è stata pronunciata "in Mome di Sua Santità Benedetto XVI, gloriosamente regnante". E solo dopo che il tribunale ha "invocato la Santissima Trinità".
Ma a questo punto uno se lo chiede: che giustizia è quella ha impedito al "corvo" Paolo Gabriele di aprire il suo cuore? Perché, insomma, bisogna ricordarlo: il maggiordomo sostiene di aver fatto tutto ciò per amore della Chiesa e del Papa. Sostiene di aver voluto far conoscere il marcio che circonda il Pontefice. 
E voleva dimostrare - questo infine l'asserito movente del suo crimine - che Benedetto XVI viene tenuto all'oscuro di tante cose, al fine di manovrarlo meglio. Ma quando stava per fare qualche esempio di questa sua convinzione è stato subito bloccato dal giudice Giuseppe Della Torre (che lo ha zittito con queste fulminanti parole: "La prego, s'attenga all'oggetto in questione!").
  Inoltre: che giustizia è quella che ha tenuto fuori dal processo le persone e gli ecclesiastici che "Paoletto" ha indicato come suoi confidenti, nonché ispiratori delle sue affannose ricerche? Che giustizia è quella che tira in ballo l'invisibile Spirito Santo, se anche Paoletto dice di aver rubato i documenti del Papa per ordine della Santa colombella?
... E infine: che giustizia è quella che parla un linguaggio medievale in cui il tiranno tedesco sarebbe "gloriosamente regnante"? Forse il Vangelo non è stato sufficientemente chiaro quando ha spiegato che i cristiani non pensano né a regnare in questa terra, né alla gloria in questa vita?

martedì 18 settembre 2012

MUSIC

Per la serie "nostalgia canaglia". Correva l’anno 1976, e John Miles lanciava al mondo quello che sarebbe diventato il suo brano più famoso: “Music”

Music was my first love / and it will be my last.
Music of the future / and music of the past.
To live without my music / would be impossible to do.
In this world of troubles / my music pulls me through.
.

domenica 16 settembre 2012

NO MARTINI, NO PARTY!

No Martini? No party! Insomma, ma dove lo troviamo un altro cardinale come Carlo Maria Martini? Lui non solo ha dialogato con gli atei, e trattato perfino coi brigatisti. Lui ha fatto di più: oltre a spiegare che la Chiesa è “indietro di 200 anni”, ha difeso l’amore dei risposati, ha aperto all’eutanasia, ha cercato Dio su Wikipedia, e ha curato la sua malattia… con la musica di Mozart!

  Martini e l’eutanasia
C’è poco da girarci attorno. Martini sosteneva il diritto ad una morte dignitosa:
«Non si può mai approvare il gesto di chi induce la morte di altri, in particolare se si tratta di un medico. E tuttavia non me la sentirei di condannare le persone che compiono un simile gesto su richiesta di un ammalato ridotto agli estremi e per puro sentimento di altruismo, come pure quelli che in condizioni fisiche e psichiche disastrose lo chiedono per sé».

  Martini e internet

Sull’argomento, ecco le parole del cardinale, raccolte da Gianni Riotta per "La Stampa": «Su Internet incontro i grandi del passato e i dimenticati […]. Il progetto di Dio è un progetto comunicativo, cioè ampliare la comunione tra gli uomini, e anche il progetto eterno di Dio sarà una grande comunione di tutti con tutti, quindi certamente questi media s’inseriscono in questo progetto […]. Io uso spesso Wikipedia perché mi aggiorno cercando di usare il computer, per cui vedo piuttosto il lato positivo. Si capisce che si può usare male di questo fatto e quindi creare una democrazia che non sia uguaglianza di tutti ma sia attitudine negativa verso alcuni; però gli usi sbagliati, sempre possibili, non tolgono importanza agli usi buoni».

  Martini e i risposati
Con parole felpate, il cardinale ha sottolineato che i sacramenti non sono uno strumento per la disciplina, ma un aiuto soprattutto a chi è in difficoltà: «L'atteggiamento che teniamo verso le famiglie allargate determinerà l'avvicinamento alla Chiesa della generazione dei figli. Una donna è stata abbandonata dal marito e trova un nuovo compagno che si occupa di lei e dei suoi tre figli. Il secondo amore riesce. Se questa famiglia viene discriminata, viene tagliata fuori non solo la madre ma anche i suoi figli. Se i genitori si sentono esterni alla Chiesa o non ne sentono il sostegno, la Chiesa perderà la generazione futura. Prima della Comunione noi preghiamo: "Signore non sono degno..." Noi sappiamo di non essere degni. […], l'amore è un dono. La domanda se i divorziati possano fare la Comunione dovrebbe essere capovolta. Come può la Chiesa arrivare in aiuto con la forza dei sacramenti a chi ha situazioni familiari complesse?».

  Martini, da Sant’Ignazio di Loyola... a Mozart

Il cardinale curava il Parkinson con la musica. Al mattino, quando non riusciva ad alzarsi o faticava a camminare, si infilava gli auricolari e ascoltava Mozart a volume sostenuto. Diceva che questo lo aiutava a riprendere il ritmo: «…Mi ha molto aiutato un libretto poco conosciuto, scritto nel 1500 da sant’Ignazio di Loyola, un santo che conosceva molto bene la psicologia umana e le sue debolezze […]. Soprattutto interessanti sono le indicazioni che si trovano in questo libretto sul come comportarsi quando ci si trova in questi stati detti anche “grigi” o di “umor nero”, o quando ci si accorge che la mente sta scivolando verso pensieri negativi e tristi. È allora molto importante non lasciarsi andare, non aprire la porta a questo tipo di pensieri, e invece scuotersi e favorire tutte quelle cose e attività che possono indurre a entusiasmo, gioia nell’agire, gusto di riuscire. La mia piccola esperienza in questo campo mi ha mostrato come possa essere importante in questo contesto anche l’uso della musica. Ciò vale in particolare per i malati di Parkinson. Per essi è molto importante muoversi e in special modo camminare a tempo e ritmo di musica. Tralasciando quindi altre indicazioni vorrei descrivere brevemente ciò che mi ha aiutato. Ho provato musiche di vari autori, ma alla fine ho concluso che la musica di Mozart è quella che maggiormente aiuta. Mozart infatti esprime mirabilmente, con brillantezza ed energia, la letizia del cuore umano e stimola a superare le fatiche, i blocchi, le difficoltà a muoversi. In particolare quando è necessario camminare, fare esercizio di deambulazione, la musica di Mozart aiuta a marciare a passo di musica e a superare tutte le remore e le difficoltà che tendono a bloccare o ad appesantire la marcia. Talora mi capita anche di muovermi nella mia camera, sotto l’influsso della musica, come a passo di danza e di mettere così con più facilità in ordine le cose o preparare il materiale per lo studio. Ho fatto l‘esperienza che è importante non soltanto sentire la musica che risuona nell’ambiente. Essa deve arrivare alle orecchie attraverso auricolari di vario tipo ed essere tenuta a livello un po’ alto. Infatti il suono che arriva in qualche modo al cervello stimola maggiormente il movimento e dà quel ritmo che invita a muoversi speditamente. Personalmente ciascuno potrà esercitarsi con diversi tipi di musica, e alla fine ciascuno sceglierà quella che trova più utile. Ma ritengo che in ogni caso la musica di Mozart costituisca un tesoro quasi inesauribile per chi voglia lasciarsi guidare e sostenere dal ritmo e dalla melodia e così dare vigore al suo agire. In essa chi voglia esercitarsi nel “pensare positivo” trova un aiuto concreto e discreto…».



Cecilia Bartoli nell'Alleluia di Mozart
("Exsultate Jubilate")



Dopo Cecilia Bartoli, per leggere un altro mio post sul cardinal Martini (con l'ultima clamorosa sua intervista),   cliccare qui

martedì 4 settembre 2012

L'ANTI-PAPA


Carlo Maria Martini, nel suo testamento spirituale, non ha badato ha spese. Papale papale, anzi: cardinale cardinale, ha spiegato che “la Chiesa è indietro di 200 anni”. Bisognerà cambiare, ha aggiunto, eliminare la troppa pompa e spazzare via la troppa cenere. E bisognerà chiedere scusa, cominciando dal Papa. 
Ancora: la Chiesa non deve aver paura del nuovo, e visto che l’amore vince su tutto deve riconoscere (e aiutare, anche con i sacramenti), chi si è dovuto risposare. Anzi, i sacramenti servono proprio ad aiutare chi è in difficoltà, e "non sono uno strumento per la disciplina" .
… A proposito dei risposati: praticamente il porporato ci ha fatto capire che non è onesto – e quindi neppure cristiano - fingersi umili quando si va a fare la comunione (magari dicendo: “Signore non son degno di partecipare alla tua mensa”), se poco prima abbiamo impedito ad una nostra sorella che ha un “secondo amore” di partecipare al Banchetto del Padre!



Dal "Corriere Della Sera", l’articolo-intervista al cardinal Martini
Ovvero: il colloquio di Padre Georg Sporschill e Federica Radice Fossati col porporato
(che avevano incontrato l’8 agosto scorso)


Come vede lei la situazione della Chiesa?

«La Chiesa è stanca, nell'Europa del benessere e in America. La nostra cultura è invecchiata, le nostre Chiese sono grandi, le nostre case religiose sono vuote e l'apparato burocratico della Chiesa lievita, i nostri riti e i nostri abiti sono pomposi […]. Io vedo nella Chiesa di oggi così tanta cenere sopra la brace che spesso mi assale un senso di impotenza. Come si può liberare la brace dalla cenere in modo da far rinvigorire la fiamma dell'amore? […]».

Che strumenti consiglia contro la stanchezza della Chiesa?

«La Chiesa deve riconoscere i propri errori e deve percorrere un cammino radicale di cambiamento, cominciando dal Papa e dai vescovi. Gli scandali della pedofilia ci spingono a intraprendere un cammino di conversione. Le domande sulla sessualità e su tutti i temi che coinvolgono il corpo ne sono un esempio […]. Dobbiamo chiederci se la gente ascolta ancora i consigli della Chiesa in materia sessuale. La Chiesa è ancora in questo campo un'autorità di riferimento o solo una caricatura nei media? […]».
«Né il clero né il Diritto ecclesiale possono sostituirsi all'interiorità dell'uomo. Tutte le regole esterne, le leggi, i dogmi ci sono dati per chiarire la voce interna e per il discernimento degli spiriti […]. I sacramenti non sono uno strumento per la disciplina, ma un aiuto per gli uomini nei momenti del cammino e nelle debolezze della vita. Portiamo i sacramenti agli uomini che necessitano una nuova forza? Io penso a tutti i divorziati e alle coppie risposate, alle famiglie allargate. Questi hanno bisogno di una protezione speciale».
«La Chiesa sostiene l'indissolubilità del matrimonio. È una grazia quando un matrimonio e una famiglia riescono […]. L'atteggiamento che teniamo verso le famiglie allargate determinerà l'avvicinamento alla Chiesa della generazione dei figli. Una donna è stata abbandonata dal marito e trova un nuovo compagno che si occupa di lei e dei suoi tre figli. Il secondo amore riesce. Se questa famiglia viene discriminata, viene tagliata fuori non solo la madre ma anche i suoi figli. Se i genitori si sentono esterni alla Chiesa o non ne sentono il sostegno, la Chiesa perderà la generazione futura. Prima della Comunione noi preghiamo: "Signore non sono degno..." Noi sappiamo di non essere degni […]».
«L'amore è grazia. L'amore è un dono. La domanda se i divorziati possano fare la Comunione dovrebbe essere capovolta. Come può la Chiesa arrivare in aiuto con la forza dei sacramenti a chi ha situazioni familiari complesse?».

Lei cosa fa personalmente?

«La Chiesa è rimasta indietro di 200 anni. Come mai non si scuote? Abbiamo paura? Paura invece di coraggio? Comunque la fede è il fondamento della Chiesa. La fede, la fiducia, il coraggio. Io sono vecchio e malato e dipendo dall'aiuto degli altri. Le persone buone intorno a me mi fanno sentire l'amore. Questo amore è più forte del sentimento di sfiducia che ogni tanto percepisco nei confronti della Chiesa in Europa. Solo l'amore vince la stanchezza».

domenica 2 settembre 2012

COME HANNO VOTATO I MINATORI?

L’Europa ci ha spiegato che la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita non ha senso. E questo perché, tanto per cominciare, quel testo non ammette la diagnosi preimpianto (proprio mentre un’altra legge - ma tu pensa un pò - consente l’aborto terapeutico che è più doloroso e pericoloso).
... Il ministro - “tecnico”- della Salute (Domenico Balduzzi), ha pensato bene di fare una bella “riflessione” su questa bocciatura. E ha deciso che comunque bisogna attendere le motivazioni della sentenza (come se non fosse già tutto sufficientemente chiaro: ma evidentemente anche i ministri "tecnici" devono piegarsi ai desideri del Vaticano!).


A difendere una legge tanto insulsa, schifosa, crudele e vergognosa, restano i soliti noti del centro-destra berlusconiano, appoggiati dai soliti catto-ipocriti di complemento che stanno nell'altro schieramento. Qualcuno di questi isterici ha approfittato del momento per gridare “al lupo, al lupo”, pure straparlando di “eugenetica”.
... Come se il problema non fosse che - comprensibilmente - si vorrebbero fare figli possibilmente sani. Come se la questione fosse che gli italiani vogliono avere un bimbo alto, biondo, e magari con gli occhi azzurri!

Naturalmente i teocon del PdL (e i loro ruffiani che stanno altrove), sono consapevoli di poter continuare a starnazzare ancora a lungo. E si capisce: sanno che gli italiani sono sostanzialmente inidifferenti alla questione, quando non sono addirittura loro complici.
... E infatti quando si sono tenuti i quattro referendum sulla procreazione assistita il Belpaese ha preferito starsene a casuccia. Con la scusa che tutte queste "modernità" mettevano paura (come se la fecondazione eterologa fosse una cosa nuova e mai sentita prima, come se fino ad oggi non si sia mai saputo di bambini che non sono figli del loro padre ufficiale!).

E già, quando gli italiani sono stati chiamati a votare sulla legge 40, a larga maggioranza hanno deciso che le norme andavano bene così. Oppure se ne sono fregati beatamente di chi vorrebbe avere un figlio ma non ci riesce. E hanno preferito disertare le urne, seguendo il consiglio del cardinal Ruini.
... E se l’Europa non ci darà una mano, la legge 40 continuerà a proibire la fecondazione eterologa. Perché Santa Romana Chiesa ha deciso che adottare un bambino è cosa buona e giusta (magari pure nobile), ma “adottare” un embrione è peccato grave, e quindi ha da essere anche un reato.

A questo punto, considerato il tutto, uno se lo chiede: perché dovremmo essere solidali con chi non è stato solidale con i suoi simili? Perché dovremmo comprendere le ragioni di chi si oppone alla Tav, se gli stessi anti-Tav non si sono preoccupati di chi non può avere un figlio? Perché ci dovremmo preoccupare degli italiani disoccupati, se gli stessi hanno pensato solo ed esclusivamente a se stessi?
... Anzi, potremmo cominciare a stabilire una regola: un veneto bigotto, un sardo che si è tagliato le vene, o un siciliano con lavoro fittizio, prima di lamentarsi dovrebbe spiegarci per chi ha votato alle politiche  (quando e se ha votato), e magari dovrebbe spiegarci cos'ha fatto quando si sono tenuti i succitati referendum. Giusto per capire se dobbiamo aiutare questo nostro prossimo, oppure se dobbiamo lasciare questi nostri connazionali ai loro miti celtici, alle loro sceneggiate, ai loro pianti più o meno folkloristici.

LEGGE TALEBANA

Pensiero stupendo (a proposito della schifosissima legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita), quello di Filippo Facci. Il giornalista ha scritto che è “una legge medievale, inumana, fatta solo per compiacere il Vaticano e qualche folgorato teocon del cosiddetto Popolo della libertà”.
Grandiosa anche
(sullo stesso argomento), la vignetta di Staino che è stata pubblicata su “L’Unità”. Nel disegno si vede la bambina che va dal babbo e gli dice: “I vescovi sono arrabbiati per la bocciatura della legge 40”. E il paparino le risponde: “Strano, si comportano come se, invece del Parlamento, l’avessero pensata loro!”.

lunedì 27 agosto 2012

VOGLIA D'INFINITO

I bravi ragazzi di "Comunione & Liberazione" dicono che "la natura dell'uomo è rapporto con l'infinito". Parole bellissime, queste. Parole che riempiono la bocca. Ma io, quando vedo le camicie di Roberto Formigoni (che ha fatto voto di castità e di povertà), o quando vedo come si veste Oscar Giannino (che vuole “fermare il declino” e al meeting è stato molto applaudito), mi chiedo quale sia la "natura" del primo e quali siano i "rapporti" del secondo. E viceversa, naturalmente!
… Inoltre, sempre a proposito di infinito, io mi chiedo: chi ha consigliato a questi due un look così infinitamente fuori contesto? Forse Solange? Oppure Platinette? O magari il mago Otelma?

mercoledì 22 agosto 2012

I FANTI E I SANTI

Recentemente Ratzinger ci ha nuovamente spiegato il dogma dell’Assunzione. In parole povere dobbiamo credere a questo: che la Vergine Maria non è morta come succede a tutti noi (com’è successo anche al Cristo), ma è stata fatta salire in cielo col suo corpo. Praticamente: è stata rapita per essere portata in Paradiso (ma, sia chiaro, non è volata in un’altra galassia, ha precisato Sua Santitudine!).
… Ora, ammettiamolo, certi insegnamenti del clero fanno ridere anche i polli. Ed è inutile che i cattolici si arrabbino se qualcuno fa ironia su queste cose, e che diamine!
A proposito di rispetto. I devoti ci spieghino finalmente (e rispettosamente), su che base sono state inventate queste cretinate. Ci spieghino come mai ci sono voluti secoli perché il dogma dall’assunzione della Madonna venisse proclamato. Ci dicano come mai tanti padri della Chiesa, tanti profeti, tanti martiri dell’antichità, ci hanno tenuto sempre nascosto questo stupendo gossip sulla madre di Dio. E’ lecito pensare che ignorassero anche loro questa dottrina? Se erano tanto ispirati da Dio, come mai hanno ci hanno tenuti nell’ignoranza per tanto tempo? Come mai abbiamo saputo la verità solo nel 1950, attraverso il contestato Pio XII?
… E soprattutto, è permesso dire che questo insegnamento non ha alcun (serio), appiglio nel Vangelo?
In genere di fronte a certa satira anticlericale (su Padre Pio, su Madre Teresa, sui misteri di Fatima, eccetera) i cattolici ci spiegano che è bene “scherzare coi fanti e lasciar stare i santi”. Andassero piuttosto, tutti costoro, da Santa Romana Chiesa. Per rinfacciarle di aver sfruttato (al fine di avvalorare tesi ridicole e dogmi inconsistenti), ogni stupidissima visione , ogni statua piangente sangue, e ogni piccolo e insignificante passo della Bibbia.
… Il vaticano e i suoi ministri, casomai, dovrebbero cominciare a “lasciar stare i santi”! E già che ci sono dovrebbero evitare anche (per schivare vergognose denunce), di “scherzare coi fanti”.

domenica 12 agosto 2012

FALLIMENTO DEL SINDACATO

Dov’erano i sindacalisti anti-Tav (Fiom e dintorni), mentre a Taranto l’Ilva faceva ammalare e morire i bambini? Perché il sindacato casca dal pero quando si stabilisce il blocco della produzione? Perché la Fiom si lamenta di chi disturba le sue manifestazioni se nel frattempo…


Dicono che l’Ilva di Taranto rappresenta il “fallimento della politica”. Eh già, stai a vedere che adesso anche questo schifo dve diventare una scusa per alimentare l’odio verso i partiti!
… Ma mettiamo pure che la "casta" abbia le sue (innegabili) colpe. In ogni caso prima o poi dovremo chiedercelo: nel frattempo gli operai dove stavano? Pensavano solo alla paghetta? E soprattutto: il sindacato (quello barrichero, che dovrebbe denunciare tutto per tempo), "non c'era e se c'era dormiva"?

Per dire: mentre la gente si ammalava (e moriva), che facevano quei ruspanti sindacalisti della Fiom che si credono sempre i primi della classe? Forse stavano a predicare che “un altro mondo è possibile”? Forse erano troppo occupati a solidarizzare con quei balordi - centri sociali e a salire - che (pur amando la dittatura cubana), pretendono la libertà e odiano la nostra democrazia? Forse stavano a passeggiare con quelle teste calde che amano gli "espropri proletari" e le "okkupazioni" (proprio mentre odiano le occupazioni di Israele, e se ne fregano di quanto sta avvenendo in Siria?). Forse dovevano preoccuparsi d'altro, ed erano tutti preoccupati di contestare la Tav "senza se e senza ma"?
... Insomma, alla fine della fiera, stai a vedere che la salute è importante al Nord, ma al Sud diventa un optional?


Ancora insistono a fare i finti tonti, questi qui. Ancora fingono di cascare dal pero. E si mostrano stupiti se il giudice stabilisce lo stop alla produzione.
... Eppure è tutto molto logico: gli impianti devono restare accesi solo per il risanamento, non per arricchire chi è già straricco di suo. E soprattutto: la decisione del magistrato è stata presa affinché "non un altro bambino, non un altro abitante di questa sfortunata città, non un altro lavoratore dell'Ilva, abbia ancora ad ammalarsi e a morire a causa delle emissioni tossiche del siderurgico". E' così difficile da capire?

Certo è antipatico organizzare una manifestazione sindacale e doverla interrompere perché quattro gatti decidono di impossessarsi del palco.
... Ma forse che la Fiom non ha sempre approvato quegli operai (e i cialtroni di cui sopra), che all’occorrenza bloccano le strade e le ferrovie, fregandosene beatamente degl altri operai che magari vorrebbero semplicemente tornarsene a casa? Di che si lamentano, dunque, questi svampiti?

lunedì 30 luglio 2012

LA TENERA MARINA

Marina Berlusconi, che è la combattiva figlia di zio Silvio, ha scritto una lettera (subitamente pubblicata dal giornale della Real Casa), in cui si è detta indignata perché i telegiornali l’hanno gettata nella gogna mediatica.
… Infatti, dopo essere stata convocata dalla Procura di Palermo come “persona informata dei fatti”,
ha dovuto subire l’onta di vedere la sua foto accanto a quelle di boss mafiosi (per due strani bonifici al senatore Pdl Marcello Dell’Utri, nell’ambito dell’inchiesta in cui il senatore è indagato per presunta estorsione ai danni di Silvio Berlusconi, ),  E si da il caso che – così almeno assicura la signora – alla bambina vengono i brividi alla schiena al solo sentire pronunciare la parola mafia.

Una domanda a questo punto sorge spontanea: la tenera Marina ha mai sentito raccontare la storiella di un certo “eroe” (tale Mangano), che il suo caro paparino teneva in casa ufficialmente come stalliere? Ha mai sentito dire che Dell’Utri e il suo paparino ritenevano che fosse stato proprio questo Mangano ad aver fatto esplodere una bomba davanti alla villa della sua famiglia? Li ha mai sentiti dire che – pensa un po’ tu a che razza di storie sono abituati questi – la bomba era comunque “una cosa rozzissima, fatta con rispetto, una cosa quasi affettuosa”?
... E, di grazia, li ha mai sentiti ridere - pensa un pò quanto sono cinici questi - sul fatto che la bomba era comunque “un chiaro segnale estorsivo, perché gli altri mandano una lettera o una raccomandata, ma lui non è capace di scrivere e allora mette una bomba”?


Se la tenera Marina (che casca dalle nuvole e non sa niente dei due bonifici), è all'oscuro anche di questa "affettuosa" bomba, allora si facesse un giro in internet. Scoprirà cos’hanno rivelato le intercettazioni delle telefonate tra Confalonieri, Dell’Utri, e suo padre.
... Oppure si facesse finalmente mostrare l’album di famiglia, e allora capirà come mai – se il vecchio babbione frequenta certa gentaglia – poi si ritrovano tutti loro ad essere interrogati e magari pure indagati.

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giovedì 12 luglio 2012

PAPA INCONTINENTE


Grossi, grossissimi guai per il mensile tedesco “Titanic”, che è stato (momentaneamente) bloccato d’autorità. A creare problemi è stato il Vaticano, che si è incacchiato di brutto per due foto (chiaramente e volgarmente ritoccate), che il giornale satirico ha pubblicato.
… Nella prima si vede il Papa con una brutta macchia gialla sulla veste, precisamente in corrispondenza dei “paesi bassi” (e quindi, presumibilmente, dovuta ad un immaginario problema di incontinenza). Nella seconda, invece, si vede il pontefice di spalle, con una enorme macchia vicino al fondo schiena (stavolta lo sgorbio è di color marrone: come a lasciar intendere che Sua Santitudine si è cacato addosso).

Se ci fossero stati dei dubbi sul senso da dare a tutto questo, una scritta
  recitava così: «Alleluia in Vaticano, trovata la perdita».
… E il doppio senso era chiaro: alludeva allo scandalo dei “corvi” d’Oltretevere. Infatti, in tedesco l’espressione “undichte Stelle” ha un doppio significato (può voler dire sia "perdita" che “fuga di notizie”).

Alla fine della fiera bisogna dire che il Papa fa bene ad incacchiarsi. Perché, cavoli, lui (elegante e pignolo com’è), quando vuol offendere l’altrui pensiero non si permette certo di dire certe sconcezze. E, ad esempio, non direbbe mai che noi anticlericali ce la facciamo addosso. Ma casomai pontificherebbe sul fatto che siamo tutti peccatori da redimere perché in preda del vizio e del diavolo.

... Vuoi mettere come suona meglio questo atteggiamento ipocritamente comprensivo? Vuoi mettere quanto fa più fine diffamare gli avversari con questi discorsi teologicamente raffinati?

domenica 8 luglio 2012

GRILLO VATTENE IN IRAN

Beppe Grillo dice che in Iran le donne stanno da Dio.
... Figurarsi con che obiettività giudicherà i suoi eletti (i grillini: questi autentici "dilettanti allo sbaraglio")!




I
l grillino Federico Pizzarotti (sindaco ragazzino di Parma), ha dovuto penare 46 lunghi giorni per riuscire a completare la squadra che governerà la sua città. Intanto un assessore è stato licenziato subito dopo essere stato nominato. E scusate se è poco.
... Che dire: se son rose fioriranno, ma se si considera chi è la musa ispiratrice del movimento cinque stelle (il Beppe nazionale che un tempo sfasciava i computer e pubblicizzava lo yogurt), c'è solo da tremare.

Da molto tempo i testi di Grillo non fanno più ridere, casomai piangere. Papale papale, al giornale israeliano Yedot Ahronot aveva dichiarato: «Mia moglie è iraniana. Ho saputo che la donna in Iran è al centro della famiglia. Le nostre paure nascono da cose che non conosciamo».
... E poi ancora, sul terrorismo fondamentalista: «Quando uscivano i discorsi di Bin Laden mio suocero iraniano m’ha spiegato che le traduzioni non erano esatte».

Nonostante tutto quel che si è detto, i grillini (tutti giovani, pulitini e carini), si vantano di avere come padre fondatore un penoso comicante che (sebbene in là con gli anni pure lui), si permette di irridere ai vecchi politicanti.
... Lo ammirano, perfino, quando  il guitto esige politici incensurati (pur essendo lui stesso un condannato per omicidio colposo plurimo!). E lo giustificano quando offende giornali e giornalisti (perché il bacucco preferisce le informazioni che trova in internet, o quelle che gli passa il caro suocero!).  

Sarà anche vero, come dice Beppe, che in Iran la donna (doveva dire: la moglie), è al centro della famiglia. Ma bisognerebbe sapere cosa cosa può succere ad una iraniana che un giorno decidesse di spostarsi da quel "centro" in cui è inchiodata, per andarsene un pò fuori casa, magari senza il velo in testa.
... Insomma, bisognerebbe capire una cosa: se in Iran una donna qualunque se ne andasse in giro vestita come la moglie di Grillo, poi il caro marito (soprattutto i parenti e il regime) la riammetterebbero in quel "centro" della casa o la manderebbe tranquillamente al patibolo?

Ma non si dica che Grillo parla così solo perché in quel paese non ci vive. Non si dica che lui (ingenuamente), si fida dei parenti stranieri. Perché in realtà Grillo parla a vanvera anche del Paese (l’Italia) che dovrebbe conoscere bene.
… Come quando, anche in seguito ai troppi imprenditori che si suicidano, ha spiegato che lo Stato è peggio della mafia, perché la mafia «non ha mai strangolato le proprie vittime, i propri clienti, si limita a prendere il pizzo».  Perché, insomma, qualcuno gli deve dire - accidenti e accidentina - che questi (fra l’altro), sono proprio gli argomenti dei mafiosi!

giovedì 28 giugno 2012

SOLITA BARZELLETTA

Ancora una volta, come nelle barzellette, ci siamo dovuti confrontare con i tedeschi.
... Ancora una volta abbiamo creduto (ingenuamente), di averli battuti.

In realtà ha vinto (come sempre), la Germania: loro puntano (come sempre) al "panem", e noi (come sempre), al "circenses".
... Ovvero: loro si tengono il pane, e noi ci accontentiamo delle brioches (peraltro: serviteci da un italiano dalla pelle nera, che se non fosse un grande campione considereremmo solo un "lurido ne**o".


E’ inutile che ci raccontiamo ancora le stesse frottole, è inutile che esultiamo. Perché i crucchi guidano (come sempre), l'Europa. E a noi ci lasciano il giocattolo del calcio.
... Loro a comandare, noi (come sempre), con la testa nel pallone. Che meraviglia di fregatura!

domenica 17 giugno 2012

CARISSIMA FIOM

Carissima Fiom, invece di bacchettare la Cgil e il Partito Democratico, perché non fai un bell'esame di coscienza?

Carissima Fiom, perché non cominci tu per prima a conquistare la fiducia dei tuoi iscritti, dopo che sui loro soldi (attraverso la tessera e i fondi pensione) hai già messo le mani?


Se in Parlamento ci stanno solo gli imprenditori e i ricchi, e quasi mai gli operai, una ragione deve esserci. La colpa, forse, è anche di quei lavoratori che hanno votato (quando si sono degnati di votare), con i piedi.
... E' risaputo che al Nord molti operai metalmeccanici (anche quelli della Fiom), non si sono fatti problemi a tenere in tasca la doppia tessera: quella del sindacato, e quella della Lega. E allora c’è da chiedersi a cosa sono servite le assemblee di fabbrica, visto che questi meschinetti prima hanno maledetto Berlusconi, poi hanno occupato strade e ferrovie (creando problemi agli operai delle altre categorie che magari volevano tornare a casa dopo una giornata di lavoro), ma infine hanno votato per Bossi!

E’ inutile che la Fiom chieda maggior “democrazia”, se poi snobba i partiti dicendo loro che il voto degli operai devono saperselo conquistare. Prima di spiegare ai politici come si sta al mondo, il sindacato dovrebbe almeno imparare a guadagnarsi la fiducia dei suoi iscritti. Che poi: il voto non è un regalo fatto ai partiti, piuttosto è il primo fondamentale strumento che il cittadino ha a disposizione per contrastare lo strapotere dei  poteri forti.
... E questo discorso va spiegato anche a quelle tute blu rabbiose e inconcludenti che prima hanno sputato sul Pd, poi si sono accompagnate a qualche esaltato (che infine si è scoperto essere un infiltrato delle Nuove Brigate Rosse), poi hanno tifato financo per i balordi dei centri sociali.

Prima di dare lezioni agli altri (e cianciare di "democrazia"), la Fiom dovrebbe mandare a scuola i suoi ruspanti operai. Quei poveretti che sempre e comunque hanno simpatizzato per l’isola “che non c’è”.
... Già, l'isola che non c'è. Ovvero: quella Cuba castrista e sedicente comunista che piace tanto agli operai "duri e puri". Quella Cuba che non voleva essere il bordello dell'America ma poi è diventata lo scopatoio di tutto il pianeta. Quella Cuba dove i lecchini della dittatura vanno a tirar sassi agli operai che chiedono un lavoro più dignitoso. Quella Cuba in cui non ci sono mai state vere elezioni (alla faccia della democrazia che chiede la Fiom!). Quella Cuba in cui i nostri sindacalisti si ritroverebbero col culo per terra, immediatamente disoccupati, o costretti per un lurido piatto di fagioli a fare gli spazzini (che gli farebbe anche bene: ritroverebbero la voglia di combattere sul serio per un mondo migliore!).

         Natale Pellizzer
( Operaio metalmeccanico iscritto alla Cgil (e quindi, automaticamente, anche alla Fiom )

sabato 2 giugno 2012

DONNA SUMMER


La cantante Donna Summer, se dipendesse dal Vaticano, oggi starebbe già bruciando all’inferno.
... La delirante accusa? Aver contribuito ad avviare l’ingranaggio dell’effimero e della promiscuità che ci ha “travolti dall’Aids”.

Per fortuna il buon Dio – se esiste – non è meschino come Santa Romana Chiesa. E riconosce lo sforzo - musicale e perfino religioso - di chi ha cantato (ed eccitato), sia il corpo che lo spirito.




Proprio nei giorni in  cui il Papa affrontava quella che ha definito la “nuova Babele” (alludendo ai “corvi” e alle lotte intestine all’interno delle Sacre Mura), il quotidiano del Vaticano ha pubblicato un crudele articolo sulla cantante Donna Summer, che era morta da poco.
... E, di fatto, l’ipocrita giornalista che lo ha scritto materialmente (Giuseppe Fiorentino), ha dimostrato, senza rendersene conto, tutta la sua ignoranza. Ignoranza musicale, prima di tutto, ma poi anche religiosa. Perché ce ne vuole di coraggio, per dire che Donna Summer si era avvicinata al cristianesimo solo “verso la fine”. E ce ne vuole di faccia tosta per affermare che i suoi erano “testi tutt’altro che edificanti”. (L'articolo completo di Fiorentino è in questo post del blog "Fiero & Positivo").

Donna Summer, live


Donna Summer non è mai stata (beata lei), cattolica. Ma è sempre stata cristiana, fin da quando era solo una bambina e cantava nel coro della chiesa (come ricordava spesso nelle interviste).

... Solo in  un paese cattolico come l’Italia può accadere che il Vaticano (e il quotidiano della cosiddetta “Santa Sede”), tentino di far credere che i non cattolici sono automaticamente dei non cristiani. O addirittura dei non credenti.

Certe minchiate si possono sentire solo in un paese contaminato da quella "nuova Babele" che è l'Oltretevere. E pensare che da quelle parti dovrebbero occuparsi di ben altro.
... E, ad esempio, dovrebbero spiegare come è stato possibile che Santa Romana Chiesa abbia approvato per così tanti anni la sepoltura di Enrico De Pedis (boss della banda della Magliana), nella prestigiosa basilica di Sant’Apollinare. Per giunta con la scandalosa scusa che quello era stato “un benefattore”!

Povera Donna Summer, mancava solo questa crudele accusa del Vaticano! Da morta, per giunta. E pensare che a causa dell’Aids la cantante aveva già sofferto tanto anche in vita (l’avevano accusata di aver detto che quella malattia era un castigo di Dio, e lei – molto in ritardo però – aveva infine affrontato la questione, chiedendo scusa per non aver smentito tutto per tempo) .
… All’epoca, aveva voluto chiudere la polemica con una lettera di scuse. Che terminava con una citazione biblica tratta dalla prima lettera ai Corinti (precisamente il capitolo 13,  dove San Paolo dice: “Se ho tanta fede da spostare i monti, ma non ho amore, non sono nulla”). E in seguito, per tutta la vita, si è sforzata di mostrare il suo impegno per combattere l’Aids (e per contrastare anche ogni forma di discriminazione).

Checché ne dica il Vaticano, Donna Summer ha sempre proclamato la sua fede. Ed è morta secondo i suoi desideri: cristianamente. Il funerale (in forma privata e senza telecamere), è iniziato con un discorso del pastore Tim Johnson, ed è continuato tra canti, preghiere, salmi, e passi della bibbia.

Donna Summer (“I Beleave In Jesus”)

domenica 20 maggio 2012

BOSSI SEMPRE COMUNQUE

I caporioni leghisti difendono Bossi nonostante tutto.
... Ovvio: il Senatùr non li ha portati da nessuna parte, ma intanto loro si sono divertiti, e si sono pure (a nostre spese) arricchiti tantissimo!




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Dialogo immaginario tra due leghisti maroniani
(i cosiddetti "barbari sognanti")

Barbaro sognante n° 1: «Ti ricordi quando l’Umberto diceva che ce l’aveva duro? Che uomo!».

Barbaro sognante n° 2:
«Certo che mi ricordo, che emozione! E tu ti ricordi di quando sputava su Garibaldi? Che forza!».


Barbaro 1:
«Ah, ti ricordi di quando diceva di sparare sui clandestini? E quando diceva di buttare il tricolore nel cesso? E quando diceva che il Trota veniva bocciato per colpa degli insegnanti terroni?».


Barbaro 2:
«Mamma mia, certo che mi ricordo. Se ci penso mi commuovo pure. Che audacia quando (insieme al Calderoli), offendeva i luridi “culattoni”, quando s’è inventato dal niente il "Sole delle Alpi", le favole sulla Padania e su Alberto da Giussano! E che dire di quando urlava contro “Roma ladrona”? O quando diceva che il Berluska è un mafioso e però (per il bene della Padania), ci si alleava? O anche quando fingeva di cantare il “Và Pensiero”? Per giunta  fregandosene del fatto che quello era il “canto degli ebrei” (visto che nominava le “rive del Giordano”)?
».

Barbaro 1:
«Cazzarola che ricordi meravigliosi. Che coraggio quando (sempre per il bene della Padania e al fine di ottenere il federalismo), ha fatto votare ogni minchiata che faceva  comodo al piduista. E che simpatico quando ha fatto certificare che il Berluska credeva davvero che Ruby fosse la nipote di Mubarak!».


Barbaro 2:
«Poco Giuda che tempi memorabili. Perché sarà anche vero che il Bossi non ha realizzato nulla di quel che aveva promesso, ma intanto ci siamo divertiti immensamente a credere alle sue buffonate!».

Barbaro 1: «Appunto, ben detto! Bossi non ha concluso niente, e ci ha presi in giro agitando la sacra ampolla (proprio come fanno i napoletani col sangue di San Gennaro!). Ma noi poveri barbari sognanti, senza arte né parte, gli siamo grati lo stesso, ci mancherebbe!
».

Barbaro 2:
«Ovvio: ha dato finalmente un senso alla nostre miserabili e grette vite. E soprattutto ci ha regalato una splendida carriera. Sennò ci sarebbe toccato in sorta di lavorare come negri (come i balùba della Tanzania, dove abbiamo portato i soldi della Lega). Oppure avremmo dovuto faticare come i vagabondi dell'Albania (dove siamo andati a comprare la laurea per quell'altro meschinetto!)».

sabato 28 aprile 2012

IL BRODO DI BITONCI

Tutto fa brodo. E tutto può essere utile per cambiare discorso (e distrarre gli italiani dai nuovi scandali).
Nel mitico nord-est un tabaccaio ha sparato sui banditi che avevano tentato un furto nel suo negozio. E Massimo Bitonci (deputato della Lega e sindaco uscente di Cittadella, Pd), invece di pensare al terremoto giudiziario che  sta colpendo il suo lurido partito, se ne è uscito con queste assurde parole:  "Ci sono troppi delinquenti in giro, ma io non lo imputo alla crisi. Bensì al fatto che Prodi a suo tempo ha aperto le porte a soggetti senza arte né parte, spesso dediti al crimine".

Bitonci, dunque, non ha trovato di meglio che tirare in campo Prodi. E mentre tutti parlavano degli scandali che hanno investito il Carroccio (e che hanno fatto svergognare pure la famiglia Bossi), lui preferiva raccogliere le firme per cacciare da Padova il figlio di Totò Riina.
... Ecco cosa deve inventarsi, in questo doloroso frangente, un povero leghista. Pur di spostare l'attenzione dell'elettorato altrove!

domenica 22 aprile 2012

L'IMPRESENTABILE BOSSI FAMILY

La famiglia Bossi come la famiglia Addams: uno più impresentabile dell’altro (e quello che segue è l'orrido album di famiglia)


  Anche l’ultimogenito di Umberto Bossi  è finito nel tritacarne mediatico che ha terremotato la famiglia del Senatùr. Pare infatti che la rinoplastica del giovanissimo pargoletto (Eridanio Sirio, per lui due nomi uno meglio dell’altro), sia stata pagata coi soldini dei rimborsi elettorali.
… E allora adesso sappiamo finalmente che in casa Bossi non è stato risparmiato nessuno. Ma proprio nessuno nessuno, eh!

  P
recedentemente alla notizia della rinoplastica di Eridanio Sirio, eravamo già preoccupati per gli esuberanti exploit dell'altrettanto semi-sconosciuto Roberto Libertà, che è poco più vecchio dell’altro fratello col naso-rifatto (e che ha avuto anche lui un secondo nome da brividi).
... Però, in questo caso possiamo star tranquilli: per Robertino non c'è stato nessun intervento estetico a nostre spese. Peggio: è stato accusato (e recentemente condannato), per aver lanciato un gavettone di acqua e candeggina ad un ragazzo comunista che stava attaccando un manifesto.

  Bisogna precisare che in passato quel moccioso di Roberto Libertà si era già fatto notare. Precisamente quando, ancora minorenne, era stato fermato dai carabinieri vicino ad una cascina dove si ritrovavano tanti giovani un po’ sbandati. Evidentemente la lezione non gli era servita a niente.
… Ebbene, non ci si crede, ma adesso, proprio questo sfacciato ha il coraggio (in seguito allo tsunami che ha travolto il Carroccio), di dichiarare con aria tutta seriosa: «Sono schifato, a dir poco. Purtroppo viviamo in questo paese di merda».

  D
el figlio più vecchio di Umberto Bossi (Riccardo, nato dal primo matrimonio del Senatùr), si sapeva che non aveva potuto partecipare al noto programma “L’isola dei Famosi”. E questo perché il padre glielo aveva proibito espressamente.
… Ma il vecchio Umberto non vedeva nessun problema, invece, se il primogenito si accompagnava con l'ex pupa Rosy Dilettoso. E anche adesso non vede problema per tutte le altre scorribande a cui si dedica tuttora il baldo giovanotto (che ha negato di aver mai preso soldi da Belsito, e che in merito ai recenti scandali ha preferito gridare pure lui - buon sangue non mente! - al complotto della Magistratura).

  Peraltro, tocca precisare che Riccardo Bossi dice (solo adesso? Troppo tardi!), di essere interessato unicamente allo sport. E assicura di non volersi assolutamente occupare di politica. Ma a suo tempo aveva lavorato (chissà a che titolo) al Parlamento europeo, come assistente di Francesco Speroni.
... Infatti, anche per questo era stato accusato di aver semplicemente beneficiato del potere politico del padre, suscitando le stesse polemiche che aveva provocato Franco Bossi (fratello del Senatùr, assunto - benché in possesso del solo diploma di licenza media inferiore! - come assistente parlamentare dell'eurodeputato leghista Matteo Salvini con la retribuzione di 12.750 euro al mese).

  Poi, naturalmente, nella famiglia Bossi ci sta il più balengo della tribù (il famosissimo Renzo, detto "il Trota"). Di lui si è già scritto di tutto e di più. A suo tempo il simpaticone si era fatto notare anche su Facebook, dove aveva lasciato il segno pubblicando un giochino razzista (“Rimbalza il clandestino”). E in seguito non ha mai smesso di fare casino e sparare cazzate, regalando tanti spunti per la satira.
... D'altra parte, era già tutto chiaro anche prima, bastava guardarlo in faccia questo qui! Già da studente Renzo Bossi era stato una autentica frana: era riuscito a passare la maturità solo al quarto tentativo, dopo ben tre prove andate a male (per colpa dei professori meridionali, dichiarerà il padre!).



http://www.youtube.com/watch?v=CYYNlliyTEU

  Ma tutti questi presunti pregiudizi dei professori meridionali non hanno impedito a Renzo Bossi di sfondare in politica. Perfino alla stragrande, sebbene tra mille sospetti (per dire: una sua amica era stata sospettata di aver diffuso dei dossier che avrebbe favorito la sua elezione a scapito di altri esponenti leghisti).
… E tutto questo andazzo è durato fino a quando, finalmente, il Trota è stato costretto a dimettersi da consigliere regionale. Con qualche ridicola scusa, ovviamente: lo avrebbe fatto per dare l’esempio, in tutta serenità (dice lui); lo ha fatto perché era stanco di fare quel duro lavoro ( ha precisato invece il padre!).

  M
a non è giusto buttare tutta la croce sul Trota, come tenterebbero di fare i leghisti. Già, i leghisti, che dovevano capirlo ben prima: da una madre come Manuela Marrone (titolare di una baby pensione dall’età di 39 anni, adesso accusata di aver finanziato la sua scuola “Bosina” coi soldi pubblici), che razza di figli potevano venir fuori? E da un padre come il vecchio e presuntuoso Umberto cosa ci si poteva aspettare, porcoggiuda?
… Ma certo, ma sicuro, era chiaro quali erano le tradizioni di famiglia: anche Umberto, da giovane, aveva bighellonato a lungo prima di inventarsi una carriera. Ed era infine riuscito ad improvvisarsi capo-popolo, ma solo dopo aver capito di essere negato in ogni altra attività lavoativa. Era negato assolutamente come poeta e come cantante (incise due dischi penosi, sui quali è meglio stendere un velo pietoso). Perfino la sua prima moglie (Gigliola Guidali), spiegò di averlo lasciato perché non si decideva a trovare un lavoro fisso. E perché aveva scoperto che quello mentiva spudoratamente (in un'intervista la poveretta raccontò che Umberto usciva tutte le mattine di casa con la valigetta del dottore, dicendole «ciao amore, vado in ospedale», senza tuttavia essersi mai laureato).

  I
figli di Bossi hanno semplicemente seguito l’esempio del babbo e della mammina. Se i genitori da giovani erano stati dei fanfaroni, loro hanno continuato per quella strada. Magari lo hanno fatto con più decisione (l’alunno che spesso supera il maestro), in ciò facilitati dai notevoli vantaggi che derivavano dal portare un cognome tanto potente (e prepotente).
… Cosicché, se i genitori adesso dovranno spiegare come hanno pagato tante cosette (la ristrutturazione della casa, l’università dei pargoletti, le spese mediche, le altre case, i fabbricati e i terreni), i figli invece dovranno spiegare dove hanno trovato i dané
con cui hanno pagato le multe, le belle auto, e tutto il resto.

  A
desso i leghisti cascano dal pero. E vorrebbero squalificare la moglie di Umberto Bossi accusandola di essere solo una terrona (a causa delle sue origini siciliane). E questo dopo aver fatto la stessa cosa anche con la sua amichetta Rosy Mauro (che invece ha origini pugliesi).
… Però fino a ieri gli omini verdi non si lamentavano di niente. Perdonavano tutto: la baby pensione, la scuola dove si insegnava il dialetto locale, le scemenze, e certe insulse superstizioni (tra di loro girava la voce che quando il Senatùr era ancora grave la moglie e Rosy Mauro disponevano attorno al letto del Senatùr alcune pietre che a loro dire avrebbero avuto proprietà magiche).

  C
he poi: se davvero i militanti della Lega ci tengono a far pulizia in casa, come mai non hanno mai preso in considerazione le parole di Angela Brivio Bossi, sorella del loro caro leader? Ebbene, quando al Senatùr rinfacciarono di questa lite tra fratelli, lui chiuse la questione insinuando che la sorella era brava solamente a preparare le bistecche. E lei, furiosa, si rivolse ai giornali raccontando come stavano davvero le cose: «Ah, se le ricorda bene le mie bistecche, lui! Perché per anni solo quelle ha mangiato, quel ‘mantegnù’. Che se non mangiava le mie bistecche, caro il mio Umberto…».
… E a questo punto tocca ricordare la stoccata (finale) sul “mantegnù” che mangiava a sbafo: «Aoh! Stiamo parlando di uno che ha organizzato tre feste di laurea senza essersi mai laureato!».