lunedì 30 luglio 2012

LA TENERA MARINA

Marina Berlusconi, che è la combattiva figlia di zio Silvio, ha scritto una lettera (subitamente pubblicata dal giornale della Real Casa), in cui si è detta indignata perché i telegiornali l’hanno gettata nella gogna mediatica.
… Infatti, dopo essere stata convocata dalla Procura di Palermo come “persona informata dei fatti”,
ha dovuto subire l’onta di vedere la sua foto accanto a quelle di boss mafiosi (per due strani bonifici al senatore Pdl Marcello Dell’Utri, nell’ambito dell’inchiesta in cui il senatore è indagato per presunta estorsione ai danni di Silvio Berlusconi, ),  E si da il caso che – così almeno assicura la signora – alla bambina vengono i brividi alla schiena al solo sentire pronunciare la parola mafia.

Una domanda a questo punto sorge spontanea: la tenera Marina ha mai sentito raccontare la storiella di un certo “eroe” (tale Mangano), che il suo caro paparino teneva in casa ufficialmente come stalliere? Ha mai sentito dire che Dell’Utri e il suo paparino ritenevano che fosse stato proprio questo Mangano ad aver fatto esplodere una bomba davanti alla villa della sua famiglia? Li ha mai sentiti dire che – pensa un po’ tu a che razza di storie sono abituati questi – la bomba era comunque “una cosa rozzissima, fatta con rispetto, una cosa quasi affettuosa”?
... E, di grazia, li ha mai sentiti ridere - pensa un pò quanto sono cinici questi - sul fatto che la bomba era comunque “un chiaro segnale estorsivo, perché gli altri mandano una lettera o una raccomandata, ma lui non è capace di scrivere e allora mette una bomba”?


Se la tenera Marina (che casca dalle nuvole e non sa niente dei due bonifici), è all'oscuro anche di questa "affettuosa" bomba, allora si facesse un giro in internet. Scoprirà cos’hanno rivelato le intercettazioni delle telefonate tra Confalonieri, Dell’Utri, e suo padre.
... Oppure si facesse finalmente mostrare l’album di famiglia, e allora capirà come mai – se il vecchio babbione frequenta certa gentaglia – poi si ritrovano tutti loro ad essere interrogati e magari pure indagati.

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giovedì 12 luglio 2012

PAPA INCONTINENTE


Grossi, grossissimi guai per il mensile tedesco “Titanic”, che è stato (momentaneamente) bloccato d’autorità. A creare problemi è stato il Vaticano, che si è incacchiato di brutto per due foto (chiaramente e volgarmente ritoccate), che il giornale satirico ha pubblicato.
… Nella prima si vede il Papa con una brutta macchia gialla sulla veste, precisamente in corrispondenza dei “paesi bassi” (e quindi, presumibilmente, dovuta ad un immaginario problema di incontinenza). Nella seconda, invece, si vede il pontefice di spalle, con una enorme macchia vicino al fondo schiena (stavolta lo sgorbio è di color marrone: come a lasciar intendere che Sua Santitudine si è cacato addosso).

Se ci fossero stati dei dubbi sul senso da dare a tutto questo, una scritta
  recitava così: «Alleluia in Vaticano, trovata la perdita».
… E il doppio senso era chiaro: alludeva allo scandalo dei “corvi” d’Oltretevere. Infatti, in tedesco l’espressione “undichte Stelle” ha un doppio significato (può voler dire sia "perdita" che “fuga di notizie”).

Alla fine della fiera bisogna dire che il Papa fa bene ad incacchiarsi. Perché, cavoli, lui (elegante e pignolo com’è), quando vuol offendere l’altrui pensiero non si permette certo di dire certe sconcezze. E, ad esempio, non direbbe mai che noi anticlericali ce la facciamo addosso. Ma casomai pontificherebbe sul fatto che siamo tutti peccatori da redimere perché in preda del vizio e del diavolo.

... Vuoi mettere come suona meglio questo atteggiamento ipocritamente comprensivo? Vuoi mettere quanto fa più fine diffamare gli avversari con questi discorsi teologicamente raffinati?

domenica 8 luglio 2012

GRILLO VATTENE IN IRAN

Beppe Grillo dice che in Iran le donne stanno da Dio.
... Figurarsi con che obiettività giudicherà i suoi eletti (i grillini: questi autentici "dilettanti allo sbaraglio")!




I
l grillino Federico Pizzarotti (sindaco ragazzino di Parma), ha dovuto penare 46 lunghi giorni per riuscire a completare la squadra che governerà la sua città. Intanto un assessore è stato licenziato subito dopo essere stato nominato. E scusate se è poco.
... Che dire: se son rose fioriranno, ma se si considera chi è la musa ispiratrice del movimento cinque stelle (il Beppe nazionale che un tempo sfasciava i computer e pubblicizzava lo yogurt), c'è solo da tremare.

Da molto tempo i testi di Grillo non fanno più ridere, casomai piangere. Papale papale, al giornale israeliano Yedot Ahronot aveva dichiarato: «Mia moglie è iraniana. Ho saputo che la donna in Iran è al centro della famiglia. Le nostre paure nascono da cose che non conosciamo».
... E poi ancora, sul terrorismo fondamentalista: «Quando uscivano i discorsi di Bin Laden mio suocero iraniano m’ha spiegato che le traduzioni non erano esatte».

Nonostante tutto quel che si è detto, i grillini (tutti giovani, pulitini e carini), si vantano di avere come padre fondatore un penoso comicante che (sebbene in là con gli anni pure lui), si permette di irridere ai vecchi politicanti.
... Lo ammirano, perfino, quando  il guitto esige politici incensurati (pur essendo lui stesso un condannato per omicidio colposo plurimo!). E lo giustificano quando offende giornali e giornalisti (perché il bacucco preferisce le informazioni che trova in internet, o quelle che gli passa il caro suocero!).  

Sarà anche vero, come dice Beppe, che in Iran la donna (doveva dire: la moglie), è al centro della famiglia. Ma bisognerebbe sapere cosa cosa può succere ad una iraniana che un giorno decidesse di spostarsi da quel "centro" in cui è inchiodata, per andarsene un pò fuori casa, magari senza il velo in testa.
... Insomma, bisognerebbe capire una cosa: se in Iran una donna qualunque se ne andasse in giro vestita come la moglie di Grillo, poi il caro marito (soprattutto i parenti e il regime) la riammetterebbero in quel "centro" della casa o la manderebbe tranquillamente al patibolo?

Ma non si dica che Grillo parla così solo perché in quel paese non ci vive. Non si dica che lui (ingenuamente), si fida dei parenti stranieri. Perché in realtà Grillo parla a vanvera anche del Paese (l’Italia) che dovrebbe conoscere bene.
… Come quando, anche in seguito ai troppi imprenditori che si suicidano, ha spiegato che lo Stato è peggio della mafia, perché la mafia «non ha mai strangolato le proprie vittime, i propri clienti, si limita a prendere il pizzo».  Perché, insomma, qualcuno gli deve dire - accidenti e accidentina - che questi (fra l’altro), sono proprio gli argomenti dei mafiosi!