sabato 31 dicembre 2011

L'ARTE DEI CIARLATANI


L’Italia pseudo-kattolica si merita la crisi e pure la peste bubbonica. Perché si proclama cristiana ma invece del Vangelo legge (soprattutto a Capodanno) l’oroscopo. 
... Già, come se non fosse stato già dimostrato ampiamente che gli astrologi sparano solo minchiate (e non ne azzeccano una di sensata neanche a pagarli!).



  Il quotidiano “La Stampa” ha voluto sentire su questi argomenti Stefano Bagnasco (segretario del Cicap). E all’intervistatore (R.Zan.), Bagnasco ha spiegato le strategie di maghi e maghetti, con queste parole: «Fare prognostici è un’arte. Possiamo dire che vengono usati alcuni trucchi. Uno è quello di prevedere eventi generici, per esempio dire che si verificherà un terremoto senza dire dove e quando. E’ abbastanza facile che ciò accada. Un altro sistema è quello di fare previsioni inverificabili: nel 2012 l’amore trionferà non è un’affermazione che può avere un riscontro. Infine fare tante previsioni: statisticamente qualcuna sarà azzeccata e ci si ricorderà quasi sempre di quelle, dimenticando le altre».

   [ L'INDAGINE CICAP SULLE PREVISIONI ASTROLOGICHE QUI ]

lunedì 26 dicembre 2011

L'ESODO DI NATALE

Ultimo Natale "in casa Splinder". A fine gennaio ci sarà lo sfratto, e una marea di blogger rischiano di veder sparire i loro amatissimi post. L'esodo verso altre piattaforme si presenta più difficile di quel che si pensava.


Questo è stato l’ultimo Natale in casa Splinder. Infatti, dal 31 gennaio 2012, se i blog ospitati in quella piattaforma non sarano riusciti a trovare un’altra sistemazione, spariranno inesorabilmente (anche quelli di chi scrive).
... In ogni caso, nessun problema: altrove la vita ci riserva (almeno si spera) tanti altri 25 dicembre. E comunque Gesù Bambino continuerà a scendere dalle stelle alle stalle, riscaldato da quei due simpaticoni del bue e dell’asinello. A prescindere, blog o non blog.

[ Il religioso discorso continua subito dopo il video: intanto auguri! ]

AUGURI DA ANNIKA (DALLA SVEZIA CON AMORE)


"Sia chiaro che non è finita qui"
(a cura del dirimpettaio)

   Solo a fine novembre ho saputo che quelli di "Splinder"hanno deciso di chiudere baracca e burattini, buttando in strada una marea di blogger ospitati nella loro piattaforma. E dunque anch’io (che su Splinder ho ben quattro blog), mi dovrò rassegnare.
Inizialmente non sapevo dove sbattere la testa, e mi sono chiesto se lo sfratto avrebbe chiuso per sempre una meravigliosa avventura. Ma dopo qualche giorno di smarrimento e confusione mi è parso di capire che c’è una soluzione: si può traslocare (si spera di poter traslocare), su altre piattaforme.
… Resta da capire dove conviene emigrare. Resta da capire cosa andrà perso o danneggiato durante la trasferta (come è successo a molti). E soprattutto resta da capire se (come è molto probabile), si dovrà rimpiangere il tempo trascorso qui, dove si era ormai di casa.
     

   In questi giorni su Splinder c’è stato un fuggi-fuggi generale. E si capisce: i blog che non si trasferiranno per tempo verranno cancellati definitivamente alla fine di gennaio 2012. D’altra parte, già da diversi giorni pubblicare e comunicare su Splinder è diventato difficile e faticoso, e molti si sono lamentati di essere stati avvisati con così poco preavviso.
… Io no, non mi voglio lamentare. Anche se ho paura di non riuscire a mettere in salvo tutto il materiale che ho ammassato in questi anni, in questo momento preferisco pensare a quante cose ho potuto fare fin qui, grazie a loro. Peraltro, l’ho fatto completamente gratis, e senza essere mai stato censurato (da non crederci: non mi sono mai tirato indietro, e tuttavia mi hanno contestato una solo foto).
 

   Su Splinder ho potuto dire tutto quel che ho voluto, e non ho mai avuto nessuna vera grana (molte piacevoli polemiche con gli altri blogger, ma nessun fastidio dalla polizia postale). Per questo adesso voglio ricordare solo le tante belle cose (ma veramente tante), che ho potuto fare qui.
... Se mi ci metto a pensare ho perfino l’imbarazzo della scelta: ho potuto dire peste e corna di Madre Teresa (una donna
“cinica e spietata”), di Beppe Grillo (un “penoso comicante condannato per omicidio colposo plurimo”), di Karol Wojtyla (un papa “cocciuto e medievale”), di Oriana Fallaci (una donnaccia “perfida e ignorante”), di Giorgio Gaber (un “qualunquista disponibile a votare per Forza Italia se Berluska candidava sua moglie”), di Adriano Celentano (un cattolico che “predica le cose semplici ma vive nel lusso e si atteggia a Messia”), di Pasolini (un intellettuale che “criticava la modernità e la televisione ma sfruttava i soldi e le belle auto per rimorchiare i ragazzini”).
 

   Grazie a Splinder ho messo in dubbio il valore di tanti presunti eroi moderni (Gino Strada in primis). Ho sputato sui tanti luoghi comuni, sui troppi pregiudizi, sulle incredibili superstizioni che ancora ostacolano il progresso.
...
Ho fatto notare quanto è anacronistico il buddismo, quanto è ipocrita Santa Romana Chiesa, quanto dogmatismo c’è perfino in certo ateismo. Ho parlato della merda, del piscio, della puzza, e soprattutto del puzzone (alludo al piduista che vedeva i ristoranti sempre pieni, e noi tutti "benestanti". Alludo al più grande statista "degli ultimi 150 anni" , che considerava il fascismo "una democrazia minore").
 

   In questi anni ho cancellato pochissimi commenti (probabilmente neanche una decina). Ho risposto a quasi tutte le osservazioni con garbo (anche con chi non se lo meritava). Ho imparato mille e più cose (anche grazie alle critiche che mi venivano mosse). Molta gente mi ha contattato, e ho ricevuto anche molti complimenti (perfino imbarazzanti).
... Purtroppo alcune di queste persone non le ho più sentite, magari in seguito ad alcune toste discussioni che abbiamo avuto: io non ho il coraggio di contattare nessuno, ma capiranno che mi riferisco anche a loro quando dico grazie di tutto.
 

   Grazie a Splinder ho avuto molte belle sorprese. Non potendo elencarle tutte, ne scelgo tre a caso: un famoso senatore di centrodestra mi ha scritto per dirmi che - indipendentemente dalle mie opinioni su di lui - aveva trovato simpatico il mio blog. Il quotidiano più diffuso nella mia zona (la “Tribuna di Treviso”), mi ha citato tra i blog più curiosi della provincia. Una donna combattiva e valorosa, tuttora molto impegnata nelle sue battaglie, mi ha fatto capire che aveva letto - e probabilmente apprezzato - quel che avevo scritto sul calvario di suo marito (morto in condizioni penose e tra mille polemiche che continuano anche oggi).
 

   E poi ancora: ho ricevuto tante osservazioni e commenti mi hanno aiutato a capire meglio la gente e il mondo che mi circonda. E tantissime erano le cose che mi venivano riferite privatamente affinché ne scrivessi. Da rimanerne lusingato.
... Mi furono riferite anche alcuni pettegolezzi su un monsignore del Vaticano, informazioni che tuttavia preferii non pubblicare perché immaginavo essere del tutto infondate (e invece diventarono cronaca qualche tempo dopo, accidenti!).
 

   Grazie a Splinder ho fatto parlare un personaggio che molti anni prima avevo fatto conoscere (“Roberto Camoni”, il ragazzo sieropositivo). Ho potuto creargli un blog in cui lui – attraverso la mia fantasia – spiegava i problema di tante e tanti che si ritrovano ad affrontare problemi all’apparenza insormontabili (ma spesso non lo sono affatto: anche l’Aids oggi non suscita più il terrore di un tempo, e io ho attraverso “Roberto” ho potuto ricordare che la scienza vincerà sulla paura e sull’odio).
… Poi, grazie a Splinder ho potuto riproporre 
la lettera-testamento che “Roberto” aveva scritto molti anni prima (e che era stata riportata da diversi giornali). Inoltre ho potuto riproporre la risposta che Nichi Vendola aveva fatto pubblicare sul quotidiano del suo partito (all’interno di questo post). E non è tutto: essendo l'autore dei suoi testi, ho preso in giro i quotidiani “Libero” e “Il Giornale”. Infatti, attraverso di lui, ho potuto fingere l'adesione ai loro appelli contro Fini, al fine di dimostrare che raccoglievano anche firme inesistenti Leggi qui e poi anche qui (e l’ho fatto molto prima che i loro giornalisti, con la stesso stratagemma, prendessero in giro le firme di Bersani!).
 

   Morale della favola: tutto è stato bello, bellissimo, ma adesso questo blog deve chiudere. Resta in piedi la mia pagina fèisbuk, e quella su Twitter. Restano in piedi, naturalmente, i blog che ho sulle altre piattaforme.
... Penso che senza Splinder nulla sarà più come prima, ma sono anche convinto che non è finita qui (e questa, sia chiaro, non è una minaccia ma una promessa. Voglio che i miei blog risorgano tutti, da qualche altra parte, in un modo o nell’altro).

                                             Il fastidioso dirimpettaio (Natale Pellizzer)

domenica 18 dicembre 2011

TEMPO DI BILANCI

Con le feste diventa più facile fare un bilancio. Per questo Roberto Camoni (sieropositivo e profugo di "Splinder"), ha pubblicato una lettera che gli ha inviato Nichi Vendola. E l'ha presentata con queste parole: «Prima di chiudere il mio blog, prima di radunare la mia roba, prima di infilare tutto negli scatoloni, apro il mio album dei ricordi per dimostrare (anche attraverso certe foto ingiallite), che oggi siamo più belli di ieri, e che probabilmente domani saremo più belli di oggi. Per la serie: che meravigliosa avventura è la vita!».

       [ LEGGI IL POST CLICCANDO QUI ]

sabato 3 dicembre 2011

I CORVI SU LUCIO MAGRI

Povero Lucio Magri, prima ancora che arrivasse in cielo il giornale dei vescovi italiani ci ha fatto sapere che il suo suicidio è stato un “naufragio della speranza” .
(... E allora uno se lo chiede: se Dio esiste, perché non stramaledice tutti quei brutti corvi che attendono il nostro cadavere per gracchiarci sopra?)



Si dice che “uccide più la lingua che la spada”, ma la lingua biforcuta della Chiesa si accanisce anche su chi è già morto. E infatti il giornale dei vescovi italiani (“L’Avvenire”), ci ha spiegato che il suicidio di Lucio Magri è stato un “naufragio della speranza”. Addirittura.

Lucio Magri è sempre stato un comunista errante ed eretico. Nato democristiano, passò molto presto nel Pci (da cui è stato poi cacciato). Quindi ha fondato il “Manifesto”, per poi approdare al Pdup. In seguito è ritornato nel Pci (non più filosovietico), quindi in Rifondazione, e infine nel “Movimento dei Comunisti unitari”.
... Da uomo raffinato qual’era, Lucio Magri ha predisposto la sua fine con grande accuratezza. Mentre lui, in Svizzera, diceva addio ad una vita di passioni (politiche e non: è arcinota la sua lunga relazione con Marta Marzotto), a casa sua ha voluto che gli amici stessero in compagnia. Le sue ultime volontà sono state queste: «Niente pubblicità, niente funerale, niente necrologi. Vorrei evitare cerimonie pubbliche, rimembranze, etc…».

Viviamo in un Paese di atei-devoti che vorrebbero imporci la loro contraddittoria morale. Viviamo in una Italia di puttanieri pseudo-kattolici che si atteggiano a difensori dei “valori non negoziabili”. Viviamo in una epoca in cui Santa Romana Chiesa sta lentamente – quella sì, per davvero! – naufragando senza speranza di resurrezione. Ebbene, proprio in questo momento di sbandamento e di confusione Lucio Magri  ci ha insegnato che dobbiamo amare la politica e la vita, ma che possiamo ribellarci ai bigotti che vorrebbero toglierci perfino il diritto – se ne avessimo bisogno - di porre fine alle nostre sofferenze. 

Lucio Magri ci ha insegnato che possiamo rifiutarci di subire una fine dolorosa e disumana. Perché la vita riserva già troppa sofferenza, e non sta scritto da nessuna parte che dobbiamo cedere alle paranoie del Vaticano (che ci vorrebbe pronti ad accettare ogni croce).
… Non solo: questo raffinato polemista ci ha spiegato che possiamo farlo con dignità, con compostezza, senza urlare, magari con un piacevole sottofondo musicale. Senza dover per questo sentirsi in colpa e perfino senza sporcare il tappeto. 



Le ultime parole famose sul suo gesto

«Lucio Magri, fondatore del Manifesto, protagonista della sinistra eretica, è morto in Svizzera all’età di 79 anni. Morto per sua volontà, perché vivere gli era diventato intollerabile […]. Anche Magri voleva cambiare il mondo, e il mondo degli ultimi anni gli appariva un’insopportabile smentita della sua utopia, il segno intollerabile di un fallimento, la constatazione amarissima della separazione tra sé e la realtà. Così le ali ha deciso di tagliarsele da sé, ma evitando agli amici lo spettacolo del sangue sul selciato…».
   (Da un articolo di Simonetta Fiori, per “Repubblica”)

«In Italia puoi decidere di andare all’estero a ucciderti legalmente, basta avere i soldi e le conoscenze. In Italia puoi decidere di andare all’estero per la fecondazione assistita, basta avere i soldi e le conoscenze […] esattamente come in Italia potevi abortire o divorziare alla Sacra Rota: bastavano i soldi e le conoscenze, e in parte è ancora così.
Gli è che una società del genere, in cui i diritti e le facoltà sono regolate dai soldi e dalle conoscenze, è feudale e ingiusta prima ancora che classista. E’ anche stupida e ipocrita, considerando che ormai viviamo in un’Europa senza frontiere…».
   (Da un articolo di Filippo Facci, per “Libero”)

«Sono una decina i suicidi narrati dalla Bibbia e per nessuno vi è una condanna. Anzi, un suicida, per l’esattezza Sansone, viene perfino ricordato dal Nuovo Testamento tra i padri della fede…».
    (Da un articolo di Vito Mancuso, per “Repubblica”)

domenica 27 novembre 2011

CICCIOLINA E IL VITALIZIO DELLA CASTA

Se la moglie di Bossi ha la pensione baby, e se perfino la casta dei sessantottini ha il vitalizio, l'Italia ipocrita e kattolica preferisce scandalizzarsi per la pensione all'onorevole Staller (in arte Cicciolina).


Ormai lo sanno proprio tutti che la moglie di Umberto Bossi (Manuela Marrone, siciliana), ha la pensione fin già dal 1992, quando aveva ancora solo 39 anni. Vittorio Feltri s’è arrabbiato moltissimo per questo pettegolezzo raccontato in televisione da Gianfranco Fini. E si capisce che la notizia gli abbia dato fastidio: Feltri stesso, secondo quanto è stato scritto su “Il Fatto Quotidiano”,  è andato in pensione quando era ancora giovane (precisamente nel 1997, a 53 anni). 
Invece nel 2005, a 57 anni di età, se la beccò Mario Draghi (per lui un assegno di 8.614 euro al mese), mentre il cattolico Adriano Celentano (quello che ci fa sempre la morale, e che ama le cose semplici), è in pensione da quando aveva 50 anni. Alleluia!

Ma la lista dei fortunelli è molto più lunga. E  i più fortunelli di tutti sono i politici che si beccano il vitalizio. Tra questi, come spiegato dal “Corriere della Sera”, c’è anche “la casta del ’68 che voleva cambiare il mondo”. Ha scritto infatti Aldo Grasso che il vitalizio lo prende anche Bertinotti (mentre la moglie Lella è da tempo una baby pensionata: e ti pareva!). 
... E adesso si gode il vitalizio pure l’ex leader  del Movimento Studentesco Mario Capanna (5000 euro dalla Regione Lombardia e 4725 euro dal Parlamento: evviva il proletario!).   

Ma siccome siamo un paese di ipocriti, certa stampa preferisce prendersela con Ilona Staller (60 anni dal 26 novembre 2011). E per fortuna sul settimanale “Panorama” Andrea Marcenaro ha pensato bene di difendere l’ex deputata, spiegando che Cicciolina la pensione se l’è proprio meritata.
… E ci credo: all’epoca lei si è impegnata molto, e non è stata una assenteista come molti altri politici che conosciamo.

Marcenaro ha fatto notare che l’onorevole Staller è stata eletta con 20mila preferenze (e dunque “non si può dire che lei sia stata nominata”). Ha ricordato che è stata eletta nel Partito Radicale mai sfiorato dalle bustarelle (e dunque “non si può dire che lei sia stata corrotta”). Infine ha sottolineato che è stata sempre snobbata dai suoi colleghi parlamentari (per cui “non si può dire di lei che abbia fatto parte della casta”).

domenica 20 novembre 2011

PARANOIE PAPALINE

Ecco lo sfogo del blogger Roberto Camoni, che sul suo blog ha scritto: "Quando sento che il Papa è dalla parte dei malati di Aids, io che sono sieropositivo faccio subito gli scongiuri".



Dal blog "Fiero & Positivo" (di Roberto "Virale" Camoni)

Quando sento che il Papa è dalla parte dei malati di Aids, io che sono sieropositivo faccio subito le corna. D’altra parte, ogni volta che B16 parla di certi temi, va a finire che inciampa in qualche minchiata planetaria.
… D'altra parte, se stavolta Sua Graziosa Santità non ha toccato il discorso del profilattico (che gli ha dato tanti dispiaceri in passato), rimane il fatto che è comunque scivolato sulle solite offensive banalità che gli vengono tanto naturali.

Ratzinger ha riconosciuto – bontà sua – che l’Aids “esige certamente una risposta medica e farmaceutica”. E fin qui siamo al trionfo dell’ovvio. Ma poi ha aggiunto – qui il tedesco voleva arrivare – che questa risposta è “tuttavia insufficiente perché il problema è più profondo: è soprattutto etico”.
… Ed eccola qui, la colossale e antiscientifica minchiata! Stai a vedere che chi si becca l’Aids mancava di senso dell’etica?

Ma certo, secondo Sua Graziosa Santità i malati di Aids vanno rispettati - grazie Papa, com’è buono Lei! – tuttavia secondo lui bisogna spiegare ai giovani che per evitare di contrarre il virus è necessario ritornare “al diritto naturale”. Ovvero ad una educazione sessuale che sia “illuminata dall’insegnamento della Chiesa”.

Ma tu pensa un po’ quanto son ridicoli questi. E io dovrei farmi spiegare il sesso e le sue regole da chi proibisce il profilattico. Dovrei farmi spiegare il presunto “diritto naturale” da chi gioca sull’entusiasmo dei giovani seminaristi imponendo una regola anticristiana e contro-natura (il celibato dei preti). Peraltro: una regola infame che poi (quando questi giovani cresceranno e matureranno), non riusciranno più a rispettare. Con tutti gli annessi e connessi che ne derivano.
… E non sto alludendo solamente ai casi di pedofilia, ma anche a tutte quelle pericolose paranoie che i poveri pretini si portano dietro e che trasmettono a tutti quelli che finiscono nella loro rete.

UN PAPA VERY FASHION

domenica 13 novembre 2011

ANNARELLA FOR PRESIDENT

Quando cade un tiranno, non ha alcun senso festeggiare. Tirare le monetine e gridare al tapino, poi, non serve a nulla. E il popolo, piuttosto, dovrebbe fare un bell’esame di coscienza e chiedersi: come è potuto accadere tutto questo?

Pensiamoci: com’è che la signora Annarella aveva capito tutto da sempre e nel frattempo noi abbiamo continuato a votare per questo kazzaro?
… A proposito di Annarella: adesso che il Berluska se n’è andato (si spera) per sempre, se proprio vogliamo ridere conviene rivedere i video che l’hanno resa famosa.


* Annarella contro Renato Farina
http://www.youtube.com/watch?v=IlVi2VrIt88

* Annarella contro i leghisti
http://www.youtube.com/watch?v=mmi213Vt_WA

* Annarella contro Anna Maria Bernini
http://www.youtube.com/watch?v=txtmV72ANY4

* Annarella offende la moglie di Emilio Fede e lo racconta a Bersani
http://www.youtube.com/watch?v=r4POFVLFyIg

* Annarella insulta (e fa scappare) Gasparri
http://www.youtube.com/watch?v=78ILPjj83rs

* Annarella insulta Berluska e difende Rosi Bindi
http://www.youtube.com/watch?v=gqj2jKABQWI

* Annarella insulta Berlusconi e dichiara la sua fede per Bersani
http://www.youtube.com/watch?v=qEzKpRZJC7Y

sabato 5 novembre 2011

NUDE ALLA META

Il Partito Democratico è vivo e lotta insieme a noi. Ditelo anche al rattamatore Matteo Renzi (contestato alla manifestazione in Piazza San Giovanni)

Altro che i bunga-bunga berlusconiani: beato chi c’era alla festa in Piazza San Giovanni, dove il segretario del Pd Pierluigi Bersani ha fatto una promessa: «Riporteremo l'Italia là dove deve stare. Là dove ci aspetta il mondo. Riporteremo l'Italia alla sua dignità, al suo buon nome, alla vocazione europeista che fu di Spinelli, di De Gasperi, di Prodi [...]. Abbiamo convocato questa piazza per dire una parola importante, e questa parola è ‘fiducia’ … Gli italiani ce la faranno!».


Matteo Renzi contestato ( da Corriere.it )

«Sei un populista, vai ad Arcore sei come Berlusconi». Una selva di fischi. Ma anche molti applausi. Così viene accolto l'arrivo di Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze, arrivato in macchina in piazza, si è fermato a parlare con i contestatori e anche con i suoi supporter. Ha afferrato una bandiera del Pd, promettendo di portarla sul palco, verso il quale si è poi diretto accompagnato da diversi applausi e altrettanti fischi. «Sei come Berlusconi- gli dice in faccia una persona- tu devi stare dall'altra parte». E un altro manifestante: «Dì una parola di sinistra». Il sindaco di Firenze prova a spiegare: «Ma io voglio solo discutere...». «Non è il momento, ora dobbiamo stare uniti», gli dice un militante mentre gli stringe la mano.

sabato 29 ottobre 2011

GRILLO GO HOME

Se Cirino Pomicino è riuscito a far balbettare perfino i grillini, vuol proprio dire che non c'è speranza (e che siamo decisamente nella merda).



I grillini (che si sentono invincibili quando sono in rete), perdono tutto il loro smalto appena accettano un confronto civile con gli avversari. 
... Del resto anche Beppe Grillo è capace di stupire (ed è divertente), solo quando si trastulla nei suoi rancorosi monologhi. 

Da piegarsi per le risate: Cirino Pomicino (a La7, durante il programma “In Onda”), è riuscito a far balbettare perfino i rappresentanti del movimento 5 stelle. E infatti, quando il vecchio democristiano ha chiesto di capire come loro formano le loro liste, questi bambini viziati e presuntuosi hanno risposto come han potuto. 
... Cioè praticamente col silenzio, visto che , con sprezzo del pericolo e del ridicolo, hanno spiegato che loro non avevano accettato il confronto in televisione per parlare con gli altri ospiti, ma casomai per potersi presentare ai cittadini (evviva la franchezza!).
 
Vabbé, questi vogliono solo farsi pubblicità. Ma resta il fatto che anche i politici della prima repubblica sono cittadini (e non li si può ignorare). 
... E resta il fatto che i replicanti di Beppe Grillo non hanno voluto aprire bocca neppure quando è stato loro chiesto di rispondere alle critiche degli ex grillini (che in internet lamentano la mancanza di democrazia interna al movimento, e la poca trasparenza sulle riunioni in cui si decidono le strategie da adottare).

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Altri post come questo sono sul mio blog principale, sul mio blog-soggiorno, e infine sul mio blog-archivio. Segnalo, infine, il blog di Roberto Virale Camoni ("Fiero & Positivo")

domenica 23 ottobre 2011

PENSIERINI SPARSI


Pensierino agnostico. 
Magari Dio esiste, ma non segue il calcio. Sul settimanale “SportWeek”, si sono fatti la domanda e si sono dati la risposta: «Gli “Atleti di Cristo”, forti della loro Fede, sono migliori di altri a giocare a pallone? […]. La Fede aiuta a fare carriera? No, per un Cavani o un Lucio ci sono molti altri “Atleti di Cristo” che sembravano destinati alla gloria e oggi vivacchiano sui campi minori».

Pensierino allarmato 
Berluska, quando viene intercettato, parla proprio come i Black Bloc. Speriamo, almeno, che il suo costituendo partito di "Forza Gnocca” non abbia nel programma quanto il Premier ha spiegato all’amico Walter Lavitola: «Facciamo la rivoluzione, ma vera, portiamo in piazza milioni di persone, facciamo fuori il palazzo di Giustizia, assediamo “Repubblica”…».

Pensierino caudillo
Gli amici li vedi nel momento del bisogno (ma soprattutto dopo, quando non hai più né vita né speranza). E quel cialtrone di Hugo Chavez, è sempre coerente nella sua idiozia. Alla morte dell'amico Gheddati ha dichiarato: «Entrerà nella storia come martire. Un grande combattente, un grande rivoluzionario».

Pensierino doveroso
Rispettiamo i morti, ma anche la verità, se possibile. Mario Cervi sul “Giornale” ha spiegato chi era Carlo Giuliani. E l’ha detta tutta: «Anche Giuliani era un violento. Chi lo santifica sta con i black bloc […]. Carlo Giuliani aveva la mentalità, le pulsioni e le intenzioni di quegli stessi che hanno messo a fuoco e fiamme il centro della capitale. Genova come Roma…».


LA TERRIBILE FINE DI GHEDDAFI

domenica 16 ottobre 2011

LA PIAZZA SENZA CAPI

Fare gli indignados è doveroso, ma non basta. Andare in piazza e urlare può essere necessario (ma da evitare se le idee sono poche e pure confuse). E invece vantarsi di non avere leader, organizzazione, e programma, è da deficienti (il risultato si è visto: gli infiltrati ti rovinano la festa)


Non affiderei l'Italia a dei giovanotti che urlano a squarciagola ma non sanno organizzare neppure una manifestazione. Che poi, un certo spontaneismo e una certa raffazzonata antipolitica, sono il terreno e l'humus dove i violenti si infiltrano perché si sentono a loro agio. Soprattutto se – a parte la rabbia, che sembra abbondare tra gli indignados - c'è poco altro di memorabile (le idee sul da fare sono poche e pure confuse, tra di loro).

Gli indignati, per quanto pacifici, sono così sciocchi da vantarsi di non essere "organizzati". E si direbbe che considerano un merito il fatto di non avere un leader. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: senza un minimo di criterio e di programma c'è tutto lo spazio per l'anarchia e per gli infiltrati. Prendano dunque atto, questi giovani ingenui, del fatto che la politica (come i poliziotti e le banche), sono indispensabili. Non conviene a nessuno alimentare un odio cieco e ottuso. Altrimenti, quando tutto viene lasciato alla piazza e agli umori della "ggente", può succedere quel che è successo. Dopo, è inutile piangere sul latte versato.

A proposito di latte versato: Heidi Giuliani (madre del più famoso Carlo), di fronte alle scene degli scontri a Roma ha esclamato: «Oh, no, di nuovo!». E invece suo marito Giuliano: «Si deve rispondere a una domanda più che legittima: perché non li hanno fermati?».
... Già, ma si potrebbe chiedere anche ai genitori di questi ragazzi (e ai genitori di Carlo Giuliani) la stessa cosa: perchè questi giovinastri non sono stati fermati dai loro genitori, magari provando ad educarli meglio?

Frattanto, a qualcuno bisogna togliere il vino. Giampaolo Pansa, sulle pagine di "Libero", ha scritto che i Black Bloc sono «una nostra vecchia conoscenza». A suo dire sono figli del '68 (ti pareva!).
... Di più: il vecchio rancoroso sostiene che lui li aveva incontrati già negli anni Settanta, quando marciavano «sotto le bandiere del Movimento studentesco».

Complimenti a Valentino Parlato, invece, che sul "Manifesto" ha cercato di minimizzare. Dispiaciuto ma non troppo, evidentemente. Che non si abbia ad esagerare, per carità: «A Roma ci sono stati anche scontri... Meglio se non ci fossero stati ma [...]. Aggiungerei: è bene, istruttivo che ci siano stati...».

Memorabile Nichi Vendola, che si è mostrato sinceramente addolorato di quanto è successo. Lui vuole che vengano individuati gli autori degli scontri. E ha chiesto di investigare per capire se per caso tra i Black Bloc ci fossero stati anche giovinastri di destra. Fondamentale, come no.

domenica 2 ottobre 2011

I VESCOVI E L'INNOMINATO

Finalmente un prete che parla chiaro. E' ancora il mitico don Paolo Farinella. Che ha voluto dire la sua, e ci è andato giù pesante (com'è nel suo stile).
... Il sacerdote ha spiegato di provare pena per il cardinale Bagnasco che non ha mai fatto il nome di Berlusconi. E si è chiesto: ma cosa deve fare il Premier per essere chiaramente condannato dalla mia Chiesa? Deve forse
violentare la Vergine Maria con san Giuseppe incatenato al palo della lap-dance


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Dall’articolo “L’innominato, i vescovi e la confusione”
(don Paolo Farinella, su www.dongiorgio.it)  

   «Ascoltando il cardinale e le sue parole accorate, provavo un senso di pena per lui e quelli che gli stavano attorno […] Parlare di «comportamenti vacui e di cambiare aria» non significa nulla perché, come sempre, nel discorso del cardinale mancava un ingrediente essenziale, quello che fa la differenza: Nome Cognome, indirizzo, Cap e possibilmente C.F. […]. Finche il cardinale non dirà nome e cognome, mi dispiace per lui, ma le sue parole non avranno efficacia ed effetto. La riprova? Il doppiamente disonorevole Lupi e il tristemente disonorevole Formigoni che si accreditano come cattolici della prima fila, si sono spremuti come limoni per fare passare l’idea che il cardinale non ce l’aveva con Berlusconi e che in fondo i peccati li giudica solo Dio, mentre il governo lo gestiscono loro […].
   Il cardinale dice: «Non si era capito, o forse non avevamo voluto capire, che la crisi economica e sociale, che iniziò a mordere tre anni or sono, era in realtà più vasta e potenzialmente più devastante di quanto potesse di primo acchito apparire» […]. Non si era capito? Di chi sta parlando il card. Bagnasco? A chi si deve riferire il plurale maiestatico di volontà negativa «non avevamo voluto capire»? Per quanto mi riguarda è almeno dal 2006 che scrivo. E gli scritti sono pubblici, e possono essere documentati, che il governo Berlusconi con il suo programma elettorale che anche i vescovi hanno ascoltato ed esaminato, avrebbe portato alla sfascio dell’Italia [...]. I vescovi non vedevano dove stava andando l’Italia e dove la stava scaraventando il governo? […]. Perché un ritardo di almeno tre anni? Con quale autorevolezza i vescovi oggi possono criticare il governo che essi stessi hanno appoggiato, sostenuto, foraggiato direttamente e specialmente con i loro silenzi? Io penso che l’intervento del cardinale Bagnasco sia stato un atto necessario. Altrimenti se anche questa volta non avesse detto nulla, dalla base dei credenti vi sarebbe stata una rivoluzione. Noi preti di strada lo vediamo ogni giorno nelle nostre chiese e nelle nostre strade […].
    Il cardinale Bagnasco con volto triste e teso continua:
«Rattrista il deterioramento del costume e del linguaggio pubblico, nonché la reciproca, sistematica denigrazione, poiché così è il senso civico a corrompersi, complicando ogni ipotesi di rinascimento anche politico. Mortifica soprattutto dover prendere atto di comportamenti non solo contrari al pubblico decoro ma intrinsecamente tristi e vacui. I comportamenti licenziosi e le relazioni improprie sono in se stessi negativi e producono un danno sociale a prescindere dalla loro notorietà. Ammorbano l’aria e appesantiscono il cammino comune». Dopo il «contesto» arrivano le «relazioni improprie». «Relazioni improprie»? Che linguaggio è codesto? I rapporti sessuali con minorenni e l’induzione delle stesse alla prostituzione adesso si chiamano «relazioni improprie»? […].
Comportamenti «tristi e vacui»: l’induzione alla prostituzione, la tratta delle prostitute, l’uso del crocifisso come strumento erotico tra le tette della consigliera Minetti, eletta nella lista di Formigoni, travestita da suora, un comportamento «triste e vacuo»? Cosa deve fare Berlusconi per essere scomunicato «latae sententiae»: assassinare la Trinità con un colpo solo? O violentare la Vergine Maria con san Giuseppe incatenato al palo della lap-dance
«Colpisce l’ingente mole di strumenti di indagine messa in campo». Chi lo ha detto al presidente della Cei che le intercettazioni sono «ingenti»? Lui le ha contate o è un modo per addolcire la pillola a Berlusconi? Un colpo a ciascuno non fa male a nessuno? Fino a prova contraria le intercettazioni riportano la voce dell’indagato e del malfattore, mentre il metodo di indagine è una questione riservata alla magistratura e nessuno dovrebbe sindacarla, come esige la separazione dei poteri in una democrazia decente. Questo cerchiobottismo, infatti, ha avuto un effetto: ha dato adito alla destra e ai suoi cattolici da supporto di annacquare le parole del cardinale e di diluirle fino al punto di farle scomparire […].
    Ecco il risultato. Lupi, Formigoni e i cattolici complici si affannano a giustificare Berlusconi che non deve dimettersi, e a dire che il cardinale parlava in generale, per tutti. Questo equivoco nasce da un solo fatto: il cardinale Bagnasco non ha fatto il nome del delinquente Berlusconi, corrotto (sentenza Cassazione), evasore fiscale, bugiardo e falso, spergiuro, corruttore di minorenni, utilizzatore e manovratore di «carrettate di donne» (cioè prostitute a pagamento), amico e complice di mafiosi e malavitosi, mentitore e istigatore alla menzogna, uomo senza onore e dissipatore del patrimonio comune di etica, di denaro e di dignità
».
           Don Paolo Farinella, sacerdote

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Intervista a Don Paolo Farinella


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domenica 11 settembre 2011

SOLITI DEMOKRISTIANI

Visto e considerato che il nostro Paese è (dal punto di vista economico) alla frutta, come si potrebbe far cassa senza aumentare le tasse? 
... Ecco la pazza idea di Cirino Pomicino: bisognerebbe proporre a tutti quelli che non vogliono accertamenti fiscali di anticipare 50000 euro allo Stato (magari pagabili in comode rate).

Proposta meravigliosa: in cambio di questa mancia (o vogliamo chiamarla tangente?), i furboni  che hanno qualcosa da nascondere verrebbero lasciati in pace per tre anni. 
... Tre anni in cui possono sbizzarrirsi facendo quel che gli fa più comodo: alééé!



Massimo Gramellini (su “La Stampa”), ha così commentato la proposta di Cirino Pomicino: «Non stupisce che l’idea sia venuta ad un democristiano. In fondo la Dc era anche questo. Non pretendeva di estirpare i vizi. Si accontentava di farseli pagare».
… Ed in effetti è proprio così. Perché il peccato originale dei democristiani di ieri e di oggi (e il peccato dei kattolici di tutti i tempi), è proprio questo: pretendere di campare sui sensi di colpa e sulla sporcizia altrui. Pretendere di lucrare sui peccati e sui reati degli altri,  chiedendo una tangente in cambio della “assoluzione” (un po’ come quando si vendevano le indulgenze).

Ma certo, vogliamo mica star lì a sottilizzare! Hai tangentato? Sei stato sleale con la concorrenza? Hai danneggiato la società? Non c’è nessun bisogno di riparare ai torti che hai fatto. Puoi mettere a posto la coscienza regalando qualche caramella (più qualche bustarella s'intende), ai politici. E subito dopo recitando qualche Ave Maria Pater et Gloria di fronte al prete (bustarella anche per loro, mi raccomando). 
... Con poco si ottiene tutto. E fai pure bella figura. Amen e alleluia.

"IT'S A SIN" (Pet Shop Boys)

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giovedì 1 settembre 2011

ABOLIRE I SEMINARI

Ancora a proposito della pedofilia nella Chiesa. E a proposito dei seminari, dove i ragazzini vengono educati ai sensi di colpa verso il sesso e i sentimenti. 



Parole sante, quelle pronunciate da don Antonio Mazzi su questi argomenti: «Le risposte della Chiesa sulla pedofilia non mi hanno convinto. I seminari minori, che accolgono i ragazzi dai 14 ai 19 anni, andrebbero aboliti. L´errore inizia da lì. Sono ormai una formula da "allevamento nel pollaio", castrano il giovane non permettendogli di vivere anche l´aspetto affettivo e sessuale … La mia idea è che oggi la preparazione dei preti non vada più fatta lì dentro. I seminari minori, per i ragazzi fino a 18 anni, andrebbero aboliti, perché durante l’adolescenza è opportuno che i ragazzi stiano nell’ambiente più adatto, che è la famiglia … In un momento così delicato quale quello dello sviluppo fisico e affettivo dei ragazzi, non credo sia l’ambiente migliore».

domenica 21 agosto 2011

GURU E PARA-GURU

San Patrignano non sarà più guidata dai Muccioli. Giacomo se ne è andato da tempo (per un litigio col fratello Andrea). E adesso anche Andrea  lascia il comando della comunità (probabilmente per divergenze con la famiglia Moratti).

... Morale: i guru e i para-guru che pretendono di “salvare” i tossici non sono neanche in grado di convivere tra di loro. Del resto queste sono piccolezze, rispetto ai grandi misteri che hanno sempre circondato il ‘Sampa’!



Dopo aver dato la notizia del cambio della guardia a San Patrignano, il quotidiano “Il Giornale” ha intervistato Paolo Villaggio. Il comico conosce bene il 'Sampa', perché verso la metà degli anni ottanta aveva portato lì anche Pierfrancesco (suo figlio, che all’epoca era tossicomane). In quell’occasione Villaggio aveva potuto conoscere il padre di Andrea Muccioli (il patriarca Vincenzo, che nell’intervista ha descritto come un «uomo forte che aveva la mania di recuperare i ragazzo perduti senza avere conoscenze mediche e con qualche modalità autoritaria di troppo».
… In quanto alla contestata Comunità, quel che Villaggio ha detto (e quel che non ha detto ma ha lasciato intendere), è fin troppo chiaro: «Finché i ragazzi stanno dentro in quel piccolo manicomio che è San Patrignano non gli succede nulla in quel manicomio più grande che è il mondo. Non voglio discutere ora il tipo di recupero che subivano all’interno, qualche disastro è certo accaduto […]. Morto Vincenzo, dalla cui personalità molti, per inciso, erano dipendenti più che dall’eroina, può darsi che la cosa abbia cominciato a prendere una piega troppo imprenditoriale. Troppo “business” […]. San Patrignano è un business curioso, paradossale, con migliaia di dipendenti non pagati, e forse è a questo che dobbiamo guardare quando consideriamo le ultime notizie».


"WE DON'T NEED ANOTHER HERO" (Tina Turner)


Dedico il video qui sopra a Francesco Grignetti. Sul quotidiano “La Stampa” Grignetti ha scritto che forse è definitivamente finita l’era dei “carismatici”, degli “uomini della Provvidenza”, e di “guru”. Nell’articolo il giornalista ha preso spunto dalla defenestrazione di Andrea Muccioli per poi fare una lista di persone (preti antidroga, politici, leader di sette religiose, salvatori della Patria), che sono caduti nella polvere o che sono stati dimenticati dalle stesse folle che un tempo li avevan osannati.
… Tra questi, oltre a Silvio Berlusconi (il pataccaro decaduto per eccellenza), ci stanno: don Gelmini (per “brutte storie di abusi sessuali”), don Verzé (“affogato di debiti”), Umberto Bossi (“sempre più stanco e malandato”), e il buon Marco Pannella (che ormai “non se lo fila nessuno”).

martedì 16 agosto 2011

LA FESTA SBAGLIATA

A due anni di distanza dal ‘fattaccio’ Piero Marrazzo si è lasciato intervistare da Concita De Gregorio. 
L'ex governatore del Lazio ha spiegato che lui non si è mai (quasi mai), drogato. Ha precisato che gli piacciono le donne (le trans sono “donne all’ennesima potenza”). E che non è assolutamente omosessuale (il fatto che le transessuali abbiano certi ‘attributi’ sessuali è “irrilevante nel rapporto”).

La cosa più difficile? Spiegare alla figlia di dieci anni quel che era successo (“Le ho detto che papà è andato alla festa sbagliata”). E ancora: “Vorrei che si ricordasse sempre che mi sono dimesso, che era una debolezza privata, che non ho fatto torto a nessuno se non alla mia famiglia”. 
... E poi, naturalmente, la rabbia per i carabinieri che gli hanno teso la trappola: “La corruzione era in chi avrebbe dovuto proteggerci, non posso credere che nessuno vedesse e sapesse tra chi comandava quel nucleo criminale”.





Dalla confessione di Piero Marrazzo
(intervistato da Concita De Gregorio, per “Repubblica”)

    «… Non faccio uso di droghe. Mi sarà successo tre o quattro volte nella vita, a distanza di molti anni. Da ragazzo, un paio. Un paio da adulto […].
So che non è bello da sentire e non è facile da dirsi, ma una prostituta è molto rassicurante. È una presenza accogliente che non giudica. I transessuali sono donne all'ennesima potenza, esercitano una capacità di accudimento straordinaria. Mi sono avvicinato per questo a loro. È, tra i rapporti mercenari, la relazione più riposante. Mi scuso per quel che sto dicendo, ne avverto gli aspetti moralmente condannabili, ma è così […].
Io non sono omosessuale. Non ne faccio un vanto, ma non lo sono. È così. Ho amato solo donne. Moltissimo, e con frequente reciprocità. Dai transessuali cercavo un sollievo legato alla loro femminilità. Il fatto che abbiano attributi maschili è irrilevante nel rapporto, almeno nel mio caso. Non importa, non c'è scambio su quel piano. È il loro comportamento, non la loro fisicità, quello che le rende desiderabili. Ma temo che ogni parola possa suonare come una giustificazione: non è quello che voglio. Quando sei padre le scelte in questo ambito, giuste o sbagliate che siano, se date in pasto alla pubblica opinione fanno male non a te ma ai tuoi figli. È questo che non mi perdonerò mai…».


“AL CAER LA NOCHE"

giovedì 11 agosto 2011

TUTTI INDEGNI

I cattolici autenticamente cristiani non dovrebbero fare la comunione. Per protesta, e per solidarietà ai risposati che non si possono avvicinare alla “mensa del Signore” (quando, peraltro, certi politici con due famiglie e svariate amanti la fanno tranquillamente!) .

… D’altra parte si può pregare il proprio Dio anche senza la mediazione dei preti. Come ha spiegato (su "Famiglia Cristiana"), un ex salesiano, quando ha scritto: vorrei dimettermi da  questa Chiesa, non ho paura della solitudine perché io ho il Vangelo, a farmi compagnia!



Il settimanale “Famiglia Cristiana” ha pubblicato lo  sfogo di un cattolico. Un ex salesiano amareggiato per il crudele trattamento che Santa Romana Chiesa riserva ai suoi figli (spietata con i più indifesi, accondiscendente e ruffiana con i “potenti”).
La lettera dimostrava che perfino un cattolico può vivere bene (magari anche meglio), lontano dalle gerarchie e dall’istituzione in cui queste tiranneggiano.
… E si capisce: un cristiano maturo sa che c’è il “primato della coscienza”. E quella (la propria coscienza), viene prima di papi, preti, vescovi, frati e suore. Lo confermerebbe (benché a denti stretti), perfino Sua Santitudine.
Inoltre: un cristiano maturo sa di avere il Vangelo. Che gli basta e gli avanza. Il Vangelo, che viene prima delle sottovesti di pizzo che svolazzano in Vaticano.

Un cristiano serio e istruito dovrebbe sapere che la parola del suo Dio conta più di qualunque dogma. E, a volerla dire tutta, solo a Lui (al suo Dio), spetta il diritto di decidere chi può partecipare alla sua cena.
Infine: un cristiano maturo dovrebbe addirittura rifiutarsi di andare a prendere la comunione. Per mostrare solidarietà verso i tanti ai quali (per qualche lurido capriccio del clero), questo sacramento viene negato. Che poi, la Fede cattolica stessa insegna che siamo tutti ugualmente indegni. E insegna che non sono i preti a stabilire chi può avvicinarsi all’altare. 
... D'altra parte, basterebbe riflettere su cosa viene ripetuto ad ogni messa: “Signore, non son degno di partecipare alla tua mensa, ma dì soltanto una parola ed io sarò salvato!”.  


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La lettera pubblicata da "Famiglia Cristiana" (firmata “Giorgio”)

   «Anni fa, come genitori separati di una bambina, non abbiamo potuto condividere con lei la gioia di ricevere la Comunione. Non è stato facile spiegarlo a mia figlia, ma ci è sembrato giusto farlo. In seguito mi è stato impedito di fare da padrino al battesimo di un figlio di amici. Ora, per l’ennesima volta, ho visto che questa regola, da noi rispettata con dolore, è calpestata dai potenti, La Chiesa viene sempre a patti con i poteri forti. Sono un ex salesiano, non sono un mangiapreti, ma vorrei dimettermi da questa Chiesa, anche se non so come si faccia. Non ho paura della solitudine. Col Vangelo mi sento in buona compagnia».



“ ...Pray one day we can live as one” (Tina Cousins, “PRAY”)

domenica 7 agosto 2011

FUORI CONTROLLO

Quanti miserabili cialtroni se ne vanno in giro per facebook fingendo di chiederti l’amicizia 
(... In realtà questi inciucioni cercano solo dei ruffiani che gli diano sempre ragione!)



Non sopporto quelli che prima ti chiedono l’amicizia su fèisbuk, e poi si arrabbiano se non si è d’accordo su quanto scrivono. 
Il tizio che sto per presentare (e che chiamerò Sigismondo), è uno di questi qui. Ebbene, quando ho notato che Sigismondo aveva eliminato in malo modo due persone che non condividevano certe sue affermazioni, sono intervenuto per dirgli che anch’io trovavo inaccettabile quello che aveva scritto. Ho precisato che da tempo non sopportavo più i suoi toni e le sue risposte. E gli ho chiesto di fare con me – se lo riteneva – quello che aveva fatto con le altre due persone.
… Lui non ci ha pensato due volte, ma non si è mica limitato a togliermi quell’amicizia (virtuale), che gli avevo concesso su sua richiesta! No, lui ha fatto di più: mi ha bannato del tutto dalla sua pagina! Impedendomi di vedere se qualcuno continuava ancora il discorso (magari chiamandomi in causa!).

Pubblico qui di seguito (subito dopo il video, che dedico a questi personaggi affinché si ricordino di controllarsi), il riassunto delle due ultime incredibili discussioni a cui avevo partecipato da lui. 
Per recuperare tutto questo materiale ho dovuto ricorrere all’aiutino di altri. Perché io con la mia password non potevo più vedere neppure il suo delirante commento in cui mi spiegava che non intendeva più “darmi da mangiare” (mi chiedo, accidentina e accidentaccia, come Sigismondo possa paragonare i suoi post a del buon cibo. In ogni caso sia chiaro che io ho sempre mangiato a casa mia. E mai in sua compagnia. Porcoggiuda).

"SELF CONTROL" (Infernal)

La prima discussione è sulla notizia di un prete pedofilo che è stato picchiato appena entrato in carcere. Sigismondo ha negato di averla data con sadico entusiasmo. Dopo le contestazioni di un commentatore (subito cacciato in malo modo), io sono intervenuto cercando di portare qualche sano argomento. Inutilmente, perché Sigismondo mi ha spiegato che gli interessava solo l’applicazione delle leggi (ma si da il caso che la legge non prevede che un detenuto possa essere picchiato da un altro detenuto che magari è più criminale di lui!). 
La discussione inizia col commento di un tale che dice di godere all’idea del pedo-prete picchiato in carcere (magari da maramaldi che sono peggio di lui). I nomi – a parte quello del sottoscritto – sono tutti di fantasia.

Matteo: «Godo!!!».
Annalaura: «Finalmente una bella notizia… non perdo le speranze... prima o poi qualcuno gli darà fuoco».
Sigismondo: «…E darà fuoco al Vaticano!… Il cristianesimo è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine».
Annalaura: «Ahò....m'avete convinto....stanotte dormirò meglio».
Giorgio: «Bene, che sia da esempio per gli altri preti pederasti!».
Sigismondo: «Criminali preti pedofili inculabambini della setta fondamentalista della Chiesa cattolica e dello Stato oltranzista e dittatoriale del Vaticano…!».
Alberto: «No! No! No! I linciaggi non li condivido neppure per i preti pedofili, fanno parte di una cultura che non mi appartiene, se questo gruppo persegue questi scopi non intendo continuare ad aderirvi».
Sigismondo: «Riportare la notizia non significa condividere il fatto!».
Alberto: «Non potrai negare un deciso compiacimento nei vari interventi. La violenza ho sempre cercato di evitarla anche se in qualche caso sono stato costretto ad usarla, ma sempre a malincuore e come extrema ratio. Quello che mi da fastidio sono certe affermazioni di estremismo verbale dietro al quale, l'esperienza mi insegna, assai spesso si nascondono comportamenti pratici per niente coerenti».
Sigismondo: «Ti ho già spiegato che riportare una notizia non significa condividerne il fatto. Ma questo mi pare che non ti è chiaro. Comunque non voglio tediarti con parole o termini, che ignoro, e ti tolgo dalla mia lista. Buon proseguimento della vita».
Annalaura: «Alberto, perché non vai a dire queste meravigliose parole ai bambini abusati? Chiedilo a loro se trovano incivile che degli adulti abbiano la voglia di dare fuoco a chi li ha lasciati vivi pur strappandogli l'anima! Sigismondo, tu hai solo riportato la notizia. Io non condivido il fatto perché spaccare la faccia a quello schifoso mi sembra decisamente troppo poco. Ribadisco, lo grido e lo risottoscrivo: al rogo!».
Natale Pellizzer: «La pedofilia è un crimine, ma chi gode della violenza su un presunto pedofilo è (ai miei occhi), anche peggio. Non condivido lo spirito (poco laico), che intravedo in gran parte dei commenti. Anche se si sostenesse che "riportare la notizia non significa condividere il fatto".
Un laico vuole solo giustizia, un laico sa che la "giustizia" a volte prende degli abbagli. Un laico non permette ad un delinquente di punire i reati sessuali di un altro delinquente (lo farà solo quando e con chi gli fa comodo, e lo farà allo scopo di diventare "simpatico" agli occhi di quei vigliacchi che preferiscono lasciare il "lavoro sporco" ad un altro).
... Inoltre, io mi chiedo: fa più danni un prete che cerca di toccare il corpo di una bambina o un prete che - attraverso il catechismo kattolico che ispira inutili sensi di colpa - va a "toccare" l'equilibrio psicologico e sessuale di una intera scolaresca?».
Sigismondo: « …Fa più danno la società che resta a guardare senza applicare le leggi, per collusione con la casta dei gerarchi cattolici-fascisti della Chiesa cattolica e per vigliaccheria.
Natale Pellizzer: «Non so se siete d'accordo sul fatto che il cosiddetto "codice d'onore" attribuito ai carcerati (che punisce i reati sessuali, ma solo sui bambini), risente di un certo atteggiamento bigotto e kattolico. Quell'atteggiamento kattolico ipocrita e falso per cui il sesso è un peccato più grave rispetto - che ne so - al far parte di una gang mafiosa che uccide le mamme e i papà dei bambini.
... Per cui, in base a questo ridicolo approccio, il prete (presunto) pedofilo sarebbe perfino più schifoso di chi scioglie un bambino nell'acido!».
Sigismondo: «Io parlo di giustizia e di leggi. Il resto non mi interessa».


La seconda discussione nasce da una frase di Sigismondo. Che s’approfittava della notizia delle stragi norvegesi (ad opera di un sedicente cristiano), per accusare la Chiesa Cattolica (solo che Santa Romana Chiesa, almeno in questo caso, non c’entrava proprio una minchia. Anzi, volendo essere pignoli, bisogna precisare che il killer di Oslo diceva  perfino di odiare il Papa!).
Ad ogni modo, la discussione sullo stragista norvegese comincia quando una ragazza atea interviene per spiegare che non è d’accordo su questo “fare di ogni erba un fascio”. Qualcuno la prende subito in giro (anche Sigismondo). Poi Sigismondo la “elimina dalla sua lista” (come dice lui). Quindi intervengo io e gli chiedo di fare altrettanto con me.


Rosaria: «Sigismondo, abbi pietà, quel tipo è un 'cristiano' fondamentalista. Non è un cattolico. Ora, io non vorrei assolvere i cattolici, anzi, ma non confondiamo le cose! Mai e poi mai un 'cattolico romano' ammazzerebbe a quel modo! La confusione non aiuta a capire... ».
Sigismondo: «I cattolici sono cristiani e il loro personaggio di fantasia denominato Gesù detto il Cristo è dei cattolici e della setta fondamentalista della Chiesa cattolica! Inconfutabilmente».
Rosaria: «Nooo! Icattolici sono cristiani cattolici romani poi nel resto del mondo ci sono i protestanti cristiani, gli avventisti cristiani, i pentacostali cristiani, eccetera. I cattolici sono una “parte” dei cristiani. Quello che ha sparato non è un cattolico. A me personalmente mi disturbano tutti, ma per capire si deve distinguere...».
Sigismondo: «Rosaria, stai dicendo stupidaggini. Nel latte stamattina ci hai messo anche il vino?».
Federico: «… Scusa Rosaria, dici che “mai e poi mai un cattolico romano ammazzerebbe a quel modo?” Forse un ripasso della schifosa storia della Chiesa Apostolica Romana mi sembra doveroso data la tua falsa (spero in buona fede) affermazione. I cattolici sono stati i più sadici torturatori di tutti i tempi. E che questo fondamentalista sia cattolico o no poco importa, il fanatismo è dietro l'angolo quando si incomincia a dar retta alle puttanate farneticanti delle religioni».
Rosaria: «Sigismondo, tu, casomai, stai dicendo stupidaggini! Maleducato che non sei altro! Allora se devo fare la saccente la faccio: il cattolicesimo romano ha provveduto a “esorcizzare” le pulsioni tipiche dell'oltranzismo inglobandole e controllandole, è stata questa la sua “originalità”. Si dava al popolo il rogo e la gogna ma sempre sotto il vigile controllo del papa o del cardinale…».
Sigismondo: «Rosaria, dire a una persona che sta dicendo stupidaggini non è essere maleducati. Ma se vuoi ragione a tutti i costi, hai ragione. Ti evito di tediarti con le mie parole e ti elimino dalla mia lista. Buon proseguimento della vita».
Natale Pellizzer: «Se la gente fa confusione tra cristianesimo e cattolicesimo, la colpa è innanzitutto di chi (Santa Romana Chiesa), ha fatto credere di avere il monopolio degli insegnamenti del Cristo (esistito o no che sia). Penso che si poteva rispondere a Rosaria in mille altri modi. Penso che la superiorità si dimostra anche con la pazienza e la calma degli argomenti (accusare qualcuno di essere ubriaco non è un argomento!).
… Spesso trovo sgradevoli i toni (e ultimamente anche le risposte), date da Sigismondo. Che, se vuole, può togliermi dalla lista come ha fatto con altri. Me ne farò una ragione».
Sigismondo: «Natale Pellizzer, non devo rendere conto a nessuno e tanto meno a te e non devo rispondere a nessuno di cosa dico e cosa non dico. Di cosa rispondo o cosa non rispondo. Di come rispondo e come non rispondo. E considerato che non è la prima volta che non ti stanno bene le mie risposte, ti tolgo il disturbo e ti tolgo dalla lista non avendo tempo da perdere a dare da mangiare a chi non ha fame. Buon proseguimento della vita».

domenica 31 luglio 2011

NATURA MATRIGNA

Siamo tutti nella stessa barca. E dunque, è meglio inseguire (assieme, appassionatamente),  il Progresso e la Civiltà. Magari dopo aver buttato a mare, definitivamente, il mito (fasullo) di Madre Natura. 
... Già, la Natura. Bella quella! La Natura matrigna, con la sua unica legge: la legge della giungla.

La Natura è matrigna. Tanto vale andare - tra fratelli - d'amore e d'accordo. Dobbiamo almeno provarci, visto che alla barbarie della foresta preferiamo la Pace e la Democrazia. 
... Dobbiamo almeno provarci. Visto che perfino una scimmia riesce, trasgredendo le cosiddette "leggi naturali", a solidarizzare con un cucciolo di cane (nel video più sotto lo allatta pure!).

Quanto a noi umanoidi, tanto vale riconoscerlo: i razzisti che difendono la purezza del sangue nel nome dei presunti "diritti naturali" sono capaci solo di seminare l'odio.
... E sia chiaro: non sono razzisti solo quelli che odiano il "nemico" dell'altra tribù. Sono razzisti (e trogloditi), anche quei ruffiani che aiutano solo gli “amici”. Sono razzisti tutti quegli inciucioni che aiutano solo chi è del loro clan (magari sperando, egoisticamente, di averne un "ritorno").

Lo dice anche la Bibbia che dobbiamo disobbedire agli istinti dell'animale che è in noi.
... E infatti nel Vangelo
(Matteo 5:46,47), possiamo leggere: « Se amate quelli che vi amano, che premio ne avete? Non fanno anche i pubblicani così? E se fate accoglienza soltanto ai vostri fratelli, che fate di singolare? Non fanno anche i pagani altrettanto?».
 

       Una scimmia allatta un cucciolo di cane

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