domenica 25 ottobre 2009

LE MELE E LE PERE


Il ministro Calderoli, durante il programma della Lucia Annunziata ("In 1/2 H"), ha voluto dire la sua sulla vicenda del governatore Marrazzo (ricattato per le sue frequentazioni con trans).
... Ebbene, Calderoli (che è ministro “della Semplificazione”), ha sostenuto che confrontare quella vicenda con gli scandali sessuali di Berlusconi non ha senso, perché sarebbe come confondere "le pere con le mele".

Volendo farsi riconoscere, il ministro della semplificazione ha lasciato intendere che il Premier va assolto. Perché - quando pure si fosse trastullato con le escort - lo faceva per ricostruirsi una vita (essendo ormai separato dalla moglie). Laddove Marrazzo (che diversamente dal Cavaliere si intratteneva con le trans, pur essendo sposato), sfogava semplicemente - evviva la semplificazione del ministro! - i suoi vizi.

Ma c'è dell'altro che il semplificatorio Calderoli ha voluto precisare: il Premier faceva le sue cosette rigorosamente a casa sua. Invece il governatore del Lazio se ne andava in giro a destra e a manca, rischiando di prendersi qualche souvenir che poi regalava ai suoi familiari.
... E questo punto qualcuno dovrebbe spiegare al ministro Calderoli che quando ci si intrattiene con sconosciuti -anche se avvenisse tra le mura domestiche!- è buona norma usare il "calzino".

Perché, purtroppo, non sappiamo se in certi casi Marrazzo prende le necessarie precauzioni, ma risulta che zio Silvio - stando a quanto ha riferito di Berluska il suo amico Tarantini - non voglia proprio usare il profilattico. Neanche quando si intrattiene con donne che non sono sua moglie (vizietto, sia chiaro,  che, stando a quanto raccontato da Donna Veronica, aveva anche prima di separarsi!).
... Bisogna sottolineare anche questo, purtroppo. Giusto per non far finire tutto in caciara. E giusto per cominciare a distinguere "le mele dalle pere".

martedì 13 ottobre 2009

Polanski demonio, Pasolini santo

DOMANDA MOLTO KATTIVA:
PERCHE’ ROMAN POLANSKI DEVE RIMANERE IN PRIGIONE, SE PASOLINI VIENE TENUTO ANCORA SUGLI ALTARI?

… A PROPOSITO DI PASOLINI:
IL QUOTIDIANO “LA STAMPA” HA VOLUTO DESCRIVERCI IL FRIULI DI 60 ANNI FA, QUELLO DELLE FAMOSE “LUCCIOLE”.

E CI HA RIPORTATO PROPRIO IN QUEL PRATO DOVE SCOPPIO’ LO SCANDALO “CHE AVREBBE SEGNATO UNA SVOLTA NELLA VITA DEL POETA”.


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Dall’articolo “Pasolini, il posto delle lucciole”

(di Marco Belpoliti, per “La Stampa”)

Una grande casa di color rosso mattone, dalla forma irregolare e gli infissi di legno chiaro, occupa il posto dove un tempo c’era il prato… In questo prato, nel settembre di sessant’anni fa, veniva a infrattarsi un giovane maestro di scuola, figlio di una friulana e di un romagnolo, domiciliato a Casarsa, poeta quasi laureato e militante comunista. Non è solo, ma in compagnia di quattro ragazzi, uno di 15 anni, gli altri di 16. Li ha incontrati a una festa che si svolge vicino alla chiesetta, dove hanno montato una piattaforma di legno e si balla. Pier Paolo Pasolini - è il nome del maestro - le frequenta con assiduità; ha anche vinto una gara, danzando con una ragazza di San Giovanni, un paese del circondario. Le feste sull’aia, le sagre, le ricorrenze religiose, scatenano un’allegria che il prefetto di Udine definisce perniciosa. C’è molta voglia di divertirsi e odore di sesso nell’aria. Pier Paolo ne è inebriato, anche se i suoi gusti non s’orientano, come per gli altri, verso l’altro sesso…

[…] Sul suo conto circola anche una voce: gli piacciono i ragazzini. Giuseppe Zengarli di 15 anni e i suoi tre amici, Pietro, Renato e Ottorino Sovran, cugini tra loro, lo hanno già incontrato. E con ogni probabilità sanno cosa vuole. Pier Paolo offre dei dolci e propone a Giuseppe di andare nel prato lì vicino. Percorrono oltre un centinaio di metri e, all’altezza della casa dei Centis, oggi ristrutturata per essere abitazione di una giovane coppia con bimbo, vanno tra l’erba, vicino agli arbusti d’acacie. Lì bacia Pietro sulla bocca; gli palpa il sedere e il membro sotto la stoffa dei calzoni. Quindi estrae il pene e si fa masturbare. Non raggiunge l’orgasmo: vuole che un altro ragazzo, Giuseppe, lo aiuti a eiaculare. Bacia anche Ottorino sulla bocca, mentre gli altri stanno a guardare. Alla fine dà loro 100 lire e se ne torna alla festa.
[…] Ma la vicenda del prato di Ramuscello non è senza conseguenze … I ragazzi litigano e s’accusano l’un l’altro di «aver menato l’uccello a vicenda al Pasolini». La voce arriva ai carabinieri della Stazione di Cordovado che svolgono un’indagine. Il primo rapporto reca la data del 15 ottobre 1949. Due militi interrogano i ragazzi; poi chiamano in caserma Pasolini stesso, il 17 ottobre, che ammette «di aver commesso gli atti immorali a danno dei minori», e subito aggiunge «che quella sera ha voluto tentare una esperienza erotica di carattere e origine letteraria»…
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* A questo post va collegato quello sull'Italia berlus-klona, quello su Dino Boffo 'santo subito', quello sulla sinistra "col burqa", quello sulle stranezze dei presunti omofobi.
Tutte queste scoreggine (e altre ancora), sono sul blog N.tuttoL'ANNO, sul blog N.ogniDI', e infine sul blog F.& FASTIDI.