Adesso, a Dio piacendo, anche basta. E diciamolo, finalmente, chi è stato Totò Riina.
... Proprio come ha fatto Filippo Facci, su 'Libero', che ha presentato il cadavere dell'ex 'boss dei boss' con queste parole: "Un vecchio galeotto stragista rincoglionito che da 24 anni era al regime carcerario del 41 bis".
Volendo poi affondare definitivamente certe frasi fatte e certi luoghi comuni (del tipo: "Riina si porta i segreti nella tomba"), Facci ha aggiunto che il rincoglionito "non parlava più e non riusciva a comandare neppure il suo intestino".
... Per poi concludere l'articolo - e liquidare certa dietrologia che contribuisce a mitizzare il criminale - osservando che "il resto sono fantasie dei mafiologi".
Sono il tuo fastidioso dirimpettaio. Questo è il mio blog-ripostiglio, qui infilo tutto quello che non trova spazio altrove. Quando non ci sono vuol dire che sono andato a cambiare l'aria negli altri miei blog. Intanto voi entrate pure, e fate come se foste a casa vostra. Solo una raccomandazione: dopo chiudete per bene la porta. Grazie.
sabato 18 novembre 2017
martedì 7 novembre 2017
PAPEROPOLI
Il comune di Sappada (Bl), vuole cambiare regione e passare al Friuli. Evidentemente perché lì l'erba è più verde. Oppure, più probabilmente ancora, per una questione di "schéi".
... Spostare i confini è il solito vizietto di chi crede di poter trovare una scorciatoia ai propri limiti. Come quando si sgomita per superare la fila. O quando si vuol parcheggiare nel posto riservato ai disabili. E quando ci si finge offesi per lasciare la moglie da sola e andare finalmente ad ubriacarci.
La Democrazia ha anche questo di brutto: che tutti si sentono in diritto di sbraitare e sgomitare. Proprio per questo ho trovato diseducativo chiedere alla gente, con un referendum, se voleva maggiore autonomia.
... E, almeno, bisognava formulare un quesito più preciso. Ma evidentemente serviva essere vaghi affinché ognuno potesse fantasticare sui "sogni di gloria" che preferiva.
In ogni caso: col 53% di affluenza e il 90% di sì Luca Zaia aveva detto che avrebbe "buttato il fascicolo" (nel senso che avrebbe cessato di chiedere la fantomatica "autonomia" de Veneto).
... Beh, ma allora non mi pare che i risultati giustifichino i proclami sul presunto "plebscito"!
Inoltre, Zaia aveva detto che era fondamentale andare a votare. Ma viene il sospetto che votare fosse obbligatorio, più che fondamentale. Salvo accettare di pagare caro l'aver disertato le urne.
... Infatti Zaia aveva aggiunto anche questo avvertimento: "Chi non va a votare non avrà più titolo per aprire bocca... Saremo costretti a girare col certificato e dire sì io sono andato c'ho il timbro di quel giorno, io c'ero".
Generalmente si ritiene che in una democrazia degna di questo nome non è ammesso il ricatto (della serie: "se non voti poi non aprire bocca")!
... Inoltre: in democrazia non è ammesso il voto di scambio (vota che poi la regione ti aiuta a trovare un lavoro, lasciava intendere un manifesto del referendum affisso dalla Lega!).
Comunque la matematica non è una opinione, e se col 53% Zaia aveva spiegato che non avrebbe dato seguito a niente, ritenendolo un dato negativo, a casa mia il 57% non è - comunque lo si voglia leggere - un "plebiscito".
... Peraltro, i numeri dicono che la Lega in Veneto ha perso clamorosamente nelle città. E in Lombardia ha perso sempre e ovunque. Non capisco, dunque, come Luca Zaia possa cantare vittoria, visto che la fantomatica Padania a conti fatti esiste solo nella fantasia. Come Paperopoli.
... Spostare i confini è il solito vizietto di chi crede di poter trovare una scorciatoia ai propri limiti. Come quando si sgomita per superare la fila. O quando si vuol parcheggiare nel posto riservato ai disabili. E quando ci si finge offesi per lasciare la moglie da sola e andare finalmente ad ubriacarci.
La Democrazia ha anche questo di brutto: che tutti si sentono in diritto di sbraitare e sgomitare. Proprio per questo ho trovato diseducativo chiedere alla gente, con un referendum, se voleva maggiore autonomia.
... E, almeno, bisognava formulare un quesito più preciso. Ma evidentemente serviva essere vaghi affinché ognuno potesse fantasticare sui "sogni di gloria" che preferiva.
In ogni caso: col 53% di affluenza e il 90% di sì Luca Zaia aveva detto che avrebbe "buttato il fascicolo" (nel senso che avrebbe cessato di chiedere la fantomatica "autonomia" de Veneto).
... Beh, ma allora non mi pare che i risultati giustifichino i proclami sul presunto "plebscito"!
Inoltre, Zaia aveva detto che era fondamentale andare a votare. Ma viene il sospetto che votare fosse obbligatorio, più che fondamentale. Salvo accettare di pagare caro l'aver disertato le urne.
... Infatti Zaia aveva aggiunto anche questo avvertimento: "Chi non va a votare non avrà più titolo per aprire bocca... Saremo costretti a girare col certificato e dire sì io sono andato c'ho il timbro di quel giorno, io c'ero".
Generalmente si ritiene che in una democrazia degna di questo nome non è ammesso il ricatto (della serie: "se non voti poi non aprire bocca")!
... Inoltre: in democrazia non è ammesso il voto di scambio (vota che poi la regione ti aiuta a trovare un lavoro, lasciava intendere un manifesto del referendum affisso dalla Lega!).
Comunque la matematica non è una opinione, e se col 53% Zaia aveva spiegato che non avrebbe dato seguito a niente, ritenendolo un dato negativo, a casa mia il 57% non è - comunque lo si voglia leggere - un "plebiscito".
... Peraltro, i numeri dicono che la Lega in Veneto ha perso clamorosamente nelle città. E in Lombardia ha perso sempre e ovunque. Non capisco, dunque, come Luca Zaia possa cantare vittoria, visto che la fantomatica Padania a conti fatti esiste solo nella fantasia. Come Paperopoli.
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