domenica 9 giugno 2019

QUESTIONI DI PELO

😔 ANCHE NEL MITICO NORD-EST una schiera di tromboni e di trombati son passati in un cicinìn dalle stelle alle stalle (e viceversa). Un esempio è subito qui sotto: l’ex direttore dell’Avvenire (Dino Boffo), nel segreto dell'urna è stato fregato per soli 41 voti. E tanti altri come lui sono stati ciulàti per un pelo (è sempre così col destino cinico e baro: un singolo piccolissimo pelo può rovinare una vita e altre volte invece può tirare più di un carro di buoi!).
… Ma intanto, a proposito, è solo un caso se gli italiani col lor voto hanno spedito i leghisti all’europarlamento (quindi via dai cojones), ma poi hanno cercato i sindaci in tutt’altri partiti e liste? Per dire: come mai nel cattolicissimo paesino di San Pio X (Riese, TV), il Carroccio può vantare un bel 66% alle europee, ma poi addirittura 20 punti in meno alle comunali? Com’è che invece di un sindaco sceriffo (con ruspa in dotazione) hanno preferito incoronare Matteo Guidolin, leader della band demenziale “I Massadores”?
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😹 COMUNQUE SIA, passate le elezioni, possiamo finalmente tirare le somme. In quel di Fonte - siamo ancora in provincia di Treviso - il succitato Dino Boffo ha perso la partita per una miseria di voti. In ogni caso come sindaco era sprecato perché - lo ha ammesso in una intervista che poi ha cercato di smentire - ormai è diventato suo malgrado "una icona". E dunque non poteva perdersi nelle minuterie amministrative di un paesino di campagna.
... Boffo è infatti un personaggio leggendario. Di lui si è occupato il Presidente emerito Francesco Cossiga (durante una conversazione con la stampa), ma anche Berlusconi (per disapprovare il cosiddetto "metodo Boffo" che era stato inventato proprio dal giornale della sua famiglia). E poi il giornalista Giuseppe D'Avanzo (che lo ha difeso con passione), Pino Nicotri (che ci ha ricamato sopra alla stragrande), e soprattutto Marco Travaglio (un articolo su tutti, particolarmente velenoso, è quello che porta il titolo "Ricattatori, ricattati e ricattabili", pubblicato il 31 agosto 2009 sul quotidiano Il Fatto).
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😖 DATO PER MORTO ("killerato", dice lui), Dino Boffo era infine riuscito a tornare in vita. E, volendo esagerare, poco dopo il miracolo è riuscito ad infilarsi in situazioni ancora più rocambolesche.
... Da difensore della Cei (in quanto direttore dell'Avvenire), Boffo si è reinventato in un certo senso - e proprio lui!- accusatore della Conferenza Episcopale. I fatti: licenziato da Tv2000, ha denunciato la televisione dei vescovi italiani, e gli è riuscito pure di essere riassunto. Peraltro, in precedenza il supercattolico aveva già lanciato pesanti accuse perfino su Gian Maria Vian (che all'epoca dei fatti era nientemeno che il direttore dell'Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede).
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😶 UNA VITA DA ROMANZO, quella di Boffo. D'altra parte non aveva scampo, ai suoi tempi chi si avvicinava troppo al Vaticano finiva necessariamente intruppato in qualche losco trenino. Perché il quartier generale, in quegli anni, era pieno zeppo di ruffiani e di ipocriti che assediavano il palazzo apostolico (all'epoca piantonato - con quel cocciuto di Wojtyla - dalla cricca polacca. E in seguito - con quel gagà che era Ratzinger - controllato dalla cinica e frivola corte dei crucchi).
... E comunque erano potenzialmente letali anche tutte le altre relazioni pericolose che Boffo aveva intrecciato durante la sua carriera. Quella con Comunione e Liberazione, certo, ma in primis quella con Camillo Ruini (il cardinale che rivendicava le "radici cristiane", che si aggrappava ai "valori non negoziabili", che fingeva di non vedere i puttanieri del centro destra e si scandalizzava solo quando la sinistra parlava di unioni civili).
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😳 COMUNQUE è legittimo chiedersi anche questo: a che scopo, dopo lo scandalo e le dimissioni, Boffo si è fatto vedere a pranzo con Renato Farina (in arte "agente Betulla"?). Che senso aveva la colazione con un giornalista che lavorava per i servizi segreti e che si giustificava paragonandosi a Wojtyla?
... Ancora, e soprattutto: perché Boffo è andato al ristorante con quel Feltri che lo aveva "killerato"? Come rispondeva a chi osservava che invece - se era davvero innocente - non doveva accontentarsi delle scuse e avrebbe dovuto denunciarlo?
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🙇 INVECE DI VOLER fare il podestà (ruolo che gli starebbe anche stretto), Dino Boffo ci potrebbe illuminare raccontando tutto ciò di cui è venuto a conoscenza durante la sua brillante carriera. Tanto per cominciare potrebbe raccontarci cos'è avvenuto in Vaticano nell'ultima fase della malattia di Giovanni Paolo II.
Si da il caso che quando Wojtyla era incapace di tenere ferma la mano, incapace di leggere e di esprimersi e probabilmente anche di comprendere appieno, gli si attribuivano lunghissimi discorsi (su temi anche cruciali e complicati, compreso - paradossalmente - quello sul fine vita). Discorsi che ovviamente non era in grado di acconsentire.
... Più grave ancora: gli si attribuivano nomine (a vagonate!), di vescovi che in realtà non poteva manco riconoscere. Tanto meno approvare. E intanto le promozioni degli alti papaveri (imbellettati e incipriati come manco le drag-queen) aumentavano in maniera esponenziale a mano a mano che il pontefice andava peggiorando.
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😽  E DUNQUE, di grazia, in quei giorni, presente l'allora cardinale Ratzinger, chi comandava realmente al posto del pontefice fintamente regnante? E soprattutto, ci dica il Boffo: come mai all'indomani della morte di Wojtyla, quando anche a Cuba avevano ormai saputo che il Papa era defunto, il quotidiano Avvenire - salvo una edizione speciale per pochi intimi - arrivava in edicola con la notizia che il pontefice era semplicemente "grave"?
... Ma porcoggiuda, cosa è successo in Vaticano in quelle ore convulse? Bisognava forse nascondere qualcosa sotto il tappeto e affrettarsi ad organizzare gli ultimi traffici, prima del definitivo passaggio di testimone?
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😖 INFINE, UN CONSIGLIO. Stia sereno, il Boffo. Se vede che il suo paesino all'imbrunire diventa spettrale, se di notte lo vede frequentato solo da persone di colore e da pantegane, e se ha notato che tutti i fontesi ad una certa ora se ne stanno chiusi in casa, la soluzione è davvero semplice.
... So io cosa fare per creare movimento, anche di notte. Basta aprire qualche club per scambisti, e la piazza subito si rianima. Invece, per risolvere il problema delle pantegane, basta chiamare a raccolta tutti quelli che non sono vegani. E organizzare tutti assieme una bella grigliata delle simpatiche bestioline. Alééé!

                   Natale Pellizzer