mercoledì 23 novembre 2022

CARITA' PELOSA

 

CHECCHÉ NE DICA SAVIANO (già condannato anni fa per plagio e per diffamazione), i dubbi su certe Ong ci sono, eccome. Ed è inutile che lui, per giustificare le sue odiose offese alla Meloni e a Salvini, tiri in campo i migranti (e le cosiddette “navi umanitarie” che fanno la spola per poi portarceli tutti qui)!
… Del resto, anche Medici sotto Frontiere è sotto processo. E le intercettazioni che coinvolgono Luca Casarini (pluripregiudicato), dovrebbero creare imbarazzo a chiunque parla a sproposito di “soccorso ai naufraghi” e di “legge del mare”.
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POI, CERTO, CI SAREBBE tale Aboubakar Soumahoro (il deputato che è entrato in Parlamento indossando gli stivali, per farci credere che ha lavorato nel fango!). Incredibile, proprio lui (che accusava molte associazioni di fare il “business della solidarietà”), non si era accorto che molti migranti si lamentavano delle coop controllate dai suoi famigliari.
… E allora una domanda sorge spontanea: come può rappresentare i braccianti e gli “invisibili”, uno che non si era accorto di quanto soffrissero i lavoratori che gestiva la moglie e la suocera?
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COMUNQUE SIA, non è stata la destra ora al governo - o i suoi giornali di riferimento - a seminare dubbi sulle cooperative dei famigliari di Aboubakar (e i tanti dubbi sul deputato stesso). Sono stati, casomai, i mediatori culturali che ci hanno lavorato (senza essere pagati!). Sono stati i sindacati che hanno raccolto le denuncie dei braccianti. E’ stata la senatrice Elena Fattori, che molto prima di tutto questo clamore aveva voluto controllare tutto (e ne era rimasta sconvolta). Sono stati programmi di grande ascolto come “Striscia la Notizia”.
… Ed è stata anche la Caritas (che comunque è finita anche lei nel frullatore mediatico. E infatti il Papa ha deciso di commissariarla - riferiscono i giornali - perché questa organizzazione è accusata di “atti di bullismo e abusi di potere”)!
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LA CARITA’ PELOSA la conosciamo bene tutti, se solo la vogliamo riconoscere. Non dovrebbe incantare più nessuno, ormai! Non per niente, ad accusare Aboubakar (l’onorevole con gli stivali - che dicono non fossero manco suoi) è anche il sacerdote - responsabile appunto della Caritas - don Andrea Papilla.
… Ebbene, al quotidiano “La Verità” don Papilla ha spiegato che il deputato Aboubakar “nel fango ci andava soltanto per fare i video”! Ha precisato che chi raccoglie pomodori sotto il sole cocente non usa gli stivali. E ha subito aggiunto: “Quella del Parlamento in stivali è stata tutta una pantomima!”.
___ ✒️ Natale Pellizzer

venerdì 21 ottobre 2022

DELIRIO GENDER

👼UN TEMPO CREDEVO - purtroppo lo dicevo e lo scrivevo pure - che la cosiddetta “teoria del gender” fosse una invenzione dei bigotti e dei trogloditi. Un babàu inventato ad arte per spaventare i creduloni, i complottisti, e i superstiziosi.
In effetti una siffatta teoria non è mai esistita. E se esistesse sarebbe perfino un bene, perché la si potrebbe discutere serenamente. Purtroppo, nel tempo, sulla questione del gender è spuntata invece una babele di deliranti “variazioni sul tema”, una montagna di smancerie linguistiche, di frivole accortezze, e di patetiche specificazioni che aumentano solo la confusione e l’irritazione di chi pure vorrebbe un mondo più inclusivo e rispettoso.
… E mi stupisce che – per quieto vivere - così tante persone si sono infine adeguate a certi dogmi, anche solo per apparire raffinati e “politicamente corretti”. Per giunta, fingendo di non vedere certe porcherie.
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MI VERGOGNO DI non aver previsto questi guazzabugli ideologici. Ancora adesso mi meraviglio di come si possano inventare – dopo l’asterisco e la schwa - sempre nuovi pronomi e nuove regole di comportamento che possono solo irritare anziché aiutare la “inclusione” di ogni persona (che è sicuramente doverosa, a prescindere dal sesso, dall’orientamento sessuale, e dalla sua identità di genere). Purtroppo, mai avrei immaginato che un giorno Jennifer Lopez si sarebbe vista costretta a rivolgersi a sua figlia - pubblicamente, dal palco! - dandole del “voi”. Solo perché la ragazzina non ha ancora deciso se si sente uomo o donna (e dunque, nel dubbio, la cantante si è vista costretta a rivolgersi ad entrambe le potenziali identità della figlioletta).
... Mai avrei immaginato che pochi giorni dopo la Lopez sarebbe stata processata mediaticamente dalle femministe, per aver annunciato che avrebbe preso il cognome del nuovo marito (per dire a che punto è arrivata la follia!).
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MAI AVREI immaginato che la fluidità sessuale e di genere sarebbe stata spacciata per un vezzo da miliardari (anche la figlia di Angelina Jolie e Brad Pitt, quando era giovanissima, voleva essere considerata un maschio e voleva essere chiamata John). O per una facile e meravigliosa favola.
… E mai avrei immaginato che su Tik Tok una giovanissima ragazza avrebbe spiegato come iniziare la transizione, e - fra l'altro - come schiacciare il seno per apparire più maschili.
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INOLTRE, MAI AVREI immaginato che Alessandro Zan e Fedez si sarebbero occupati dei bambini con presunta “disforia di genere” (i cosiddetti “bambini libellula”, che sono più rari dei diamanti, e che andrebbero seguiti da chi è esperto nel ramo, non da un ingegnere e da un cantante ex omofobo!).
... Mai avrei immaginato che in giro per il mondo il “self-ID” avrebbe consentito a chiunque di entrare negli spazi destinati alle donne, consentendo ad atlete trans dalla corporatura maschile (e con gli attributi ancora al loro posto), di gareggiare con donne dalla corporatura minuta (che ovviamente si sono sentite discriminate).
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MAI AVREI immaginato che in Inghilterra, al leader al partito laburista, sarebbe stato chiesto – alludendo alle persone trans - se esistono anche “donne col pene” (e, accidenti, alla fine lui si è visto costretto a rispondere che “sì, esiste una minoranza di donne che hanno il pene!”). Mai avrei immaginato che Vladimir Luxuria sulla sua pagina Facebook avrebbe presentato – parole testuali sue - una “trans 14enne”.
... L’ha esibita come fosse un trofeo, gettandola alle intemperie e alle tempeste mediatiche. Che vergogna!
____ Natale Pellizzer

mercoledì 28 settembre 2022

Democratici da Ztl

💂CHI CREDE DAVVERO NELLA DEMOCRAZIA mostra rispetto per le sue regole. Inoltre i sinceri democratici, quando si accorgono di non essere riusciti a convincere il popolo, non offendono, non insinuano, non bestemmiano, non invitano al delirio.
... E se non riescono a farsene una ragione, tornano al loro lavoro e ci riflettono su, possibilmente senza atteggiarsi a nobili pensatori.

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VALE PER TUTTI. Vale per i trombati "da Ztl", per i radical chic, per le garrule influencer, per i cantanti col culo di fuori, per gli intellettuali con la erre moscia, per le insulse Lobby Lgbt+, per le fanatiche femministe "NonUnaDiMeno", per i balordi dei centri sociali, per gli sfaccendati studenti del liceo Manzoni.

...E naturalmente anche per la isterica Cirinnà!

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TRA LE TANTE scemenze di quel giorno, va segnalato come particolarmente odioso un articolo di Mariangela Mianiti sul quotidiano "Manifesto", che ha voluto vedere un volgare doppio senso nel video in cui la leader di Fratelli d'Italia esibiva due meloni senza dire per chi votare (per rispetto al silenzio elettorale).

... Questo il commento della scrittrice: "Se una si mette due frutti così proprio davanti alle tette, il rimando alle parti anatomiche è immediato [...]. E mica solo a quelle femminili, perché quando si parte con le allusioni, è un attimo fare i collegamenti, magari con altre forme sferiche che possiedono gli uomini, dalle parti dell’inguine".

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martedì 27 settembre 2022

CARA GIORGIA TI SCRIVO. COSI', PER SFOGARMI UN PO'
( LETTERA APERTA A GIORGIA MELONI, LEADER DI FRATELLI D'ITALIA )

CARA GIORGIA, METTIAMO SUBITO IN CHIARO che io non sono un tuo elettore (da diverso tempo sostengo Renzi, che fra l’altro ha dato all’Italia le unioni civili). E dunque, insomma, ora sono col terzo polo.
... Ma, lo ammetto, intimamente tifo anche per te. E questo da un bel po', precisamente da quando in Spagna - con gli occhi da matta, coraggiosamente - hai gridato: “Sì a la identidad sexual, no a la ideologia de genero, no a los lobbies Lgbt!”.
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SO CHE PRIMA O POI mi darai dei dispiaceri, ma la cosa non mi preoccupa affatto (la sinistra me ne ha dati tanti, sono allenato ad affrontarli!). E mi rallegra, invece, immaginare che mi darai comunque qualche grossa soddisfazione. Come quando - unica nel circo mediatico italiano - hai sputato contro quei "talebani dè noantri" che ci vorrebbero imporre il dogma del gender (che non è una teoria, come usano dire tutti, bensì un delirio!).
... E ovviamente non mi sfugge che frequenti alcune brutte persone, ma sono spesso migliori di quei balordi dei centri sociali che assieme a tante e tanti di sinistra ti hanno bullizzato con tanta ferocia.
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AHIME', OGGI, A MINACCIARE la libertà sessuale - e perfino la salute fisica e mentale - sono proprio le sigle Lgbt+ (chiamarle lobby non mi pare giusto, le lobby sono una cosa seria e loro invece sono conventicole di disadattati capaci solo di avvelenare i pozzi!).
... Ormai questi non sanno più cosa inventarsi, e quando non si occupano di scemenze (le panchine rainbow, gli asterischi, la schwa, un nuovo pronome…), pretendono ad esempio che un professore possa, da un giorno all’altro, presentarsi a scuola con una parrucca bionda e la minigonna. Magari, come è già successo, chiedendo di essere chiamato con un nome da donna inventato al momento.
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PRETENDONO, POI, che nelle gare femminili una donna di 45 chili debba accettare di competere con un uomo che da un giorno all’altro ha deciso di “sentirsi donna”. Oppure pretendono di occuparsi dei cosiddetti “bambini libellula” (cioè i bambini con presunta disforia di genere, peraltro rari come i diamanti). E invece di lasciar fare queste cose a chi è del ramo - o magari lasciar fare alla Natura - pretendono di controllare che a questi piccoli venga loro bloccato artificialmente lo sviluppo sessuale (in attesa che l’amico immaginario dica a questi innocenti se da grandi diventare maschietti o femminucce?).
… No, io penso che la Cirinnà e Alessandro Zan non devono interferire su temi così seri. Soprattutto non deve farlo nessuno che sia coinvolto in queste cose emotivamente, ideologicamente, o – peggio ancora – politicamente.
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DICONO ANCORA, questi ridicoli, che volete censurare Peppa Pig. Per via delle vostre critiche all’orsetto Penny, che si era vantato di avere due mamme con queste parole: “Una fa il dottore, l’altra cucina gli spaghetti” (e che si era mostrato felice aggiungendo: “Io adoro gli spaghetti”!).
Ora, vedi cara Giorgia, diversamente da te io trovo accettabilissima la fecondazione eterologa. E pure il cosiddetto “utero in affitto” (ovviamente se normati come si deve, per evitare mercanteggiamenti e abusi). Anche perché queste peripezie sono nate fin da quando i nostri antenati han dovuto affrontare il problema della sterilità femminile (la Bibbia, al capitolo 16 e 30 della Genesi, dice che i primi a sfruttare una specie di Gpa furono i Patriarchi Abramo e Giacobbe).
... Conseguentemente, non mi da nessun fastidio l’orsetto Penny (che, anzi, trovo simpatico). Ma accidenti, qualcosa di odioso in questa storia, lo vedo comunque anch'io.
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ODIO, DUNQUE, il fatto che i creatori di quel cartoon, dopo aver ingenuamente sostenuto che ci tenevano a rappresentare la famiglia tradizionale, sono stati “attenzionati” dalle sigle Lgbt+. E in seguito ad una petizione di quest'ultimi (che poteva essere interpretata come una velata minaccia), sono stati praticamente costretti a disegnare una famiglia rainbow da aggiungere alla compagnia di maialini rosa. Ed è così che sono state imposte ai bambini le due mamme di Penny.
… E’ un po’ come quando Guido Barilla aveva spiegato di voler pubblicizzare solo la famiglia del mulino bianco, e dopo essere stato insultato e baicottato si è visto costretto a chiedere scusa e ad accettare di essere “rieducato” (come succedeva nella Cina di Mao!).
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LE SIGLE LGBT+ dicono che le famiglie arcobaleno sono “la realtà di cui bisogna prendere atto”. E nessuno lo mette in dubbio. Ma non è un motivo, questo, per tacciare di fascismo chi dice che “un bambino ha diritto ad un padre e una madre”. Peraltro, tu hai motivo di sostenerlo più di tutti, visto che da bambina sei stata abbandonata dal babbo (e dunque sai di cosa parli). Inoltre, tocca precisare che “la realtà” non è sempre come la si vorrebbe dipingere. Lo ha dimostrato il tribunale di Bari, che nei giorni scorsi è dovuto intervenire per salvare una bambina fin troppo bistrattata (ufficialmente aveva “due madri”, in realtà ne aveva tre, più due padri).
… Basta fare i conti per bene: in quella storia c’era una prima madre (che ha donato l’ovulo), una seconda madre (che ha portato avanti la gravidanza per poi farsi da parte), e una terza madre (che ha cresciuto la bambina insieme alla prima madre, essendosi sposate all’estero). C’è poi un primo padre (che ha donato il suo seme per poi sparire dal radar), e un prospettivo secondo "padre" (questo quando la prima madre ha deciso di divorziare dalla sua compagna per affrontare una nuova relazione, stavolta con un uomo che - se non fosse per il tribunale - avrebbe potuto chiedere di adottare la povera bambina!).
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LE SIGLE LGBT+ sono capaci di tutto. Quando non sanno come rispondere offendono con epiteti maschilisti, sessisti, e perfino omofobi. Del resto, quando Ivan Scalfarotto s’è permesso di suggerire una modifica al Ddl Zan, uno di loro lo ha insultato dicendo che è solo un “eunuco” (cioè un senza palle). Insulteranno te come hanno insultato tutti, e come hanno insultato anche me. Proprio per questo, quando ho capito che volevano passarmi per fesso, mi sono detto: “Vogliono la guerra? Che guerra sia!”.
… Sono uno più ipocrita dell’altro. Chiedono ai loro fan e associati più coraggio, “visibilità”, e “coming out”. Però, per paura di veder fallire la cosiddetta “Onda Pride” (in cui hanno chiesto più PrEP per tutti), hanno nascosto alle masse che sfilavano le origini del vaiolo delle scimmie (che è scoppiato quest’anno in certi ambienti rainbow, come già successe nei primi anni ’80 con l’Aids).
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HO VOLUTO dimostrare personalmente questa odiosa omertà, filmando e registrando in quei giorni la varia umanità che sfilava allegramente. Ho appurato che sapevano cantare a memoria tutti i brani di Raffaella Carrà, purtroppo però ignoravano completamente cosa stava accadendo (e di lì a poco, in America, il vaiolo delle scimmie è diventato una emergenza).
... Erano scettici e perfino increduli, quando interrompevo i loro urletti chiedendo cosa sapevano del monkeypox. Erano all’oscuro di tutto, per la semplice ragione che nessun attivista delle sigle Lgbt+ li aveva avvertiti su quello e su molto altro (ad esempio sul fatto che il PrEP diventa pericolosissimo se lo si prende senza usare le normali precauzioni. O - peggio ancora - per partecipare ad una gangbang in una dark!).
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QUESTI LAZZARONI sono capaci di tutto, perciò confido in te per dare loro una bella lezione. Se li si lascia fare, queste pseudo "lobby" portano la comunità rainbow sull’orlo del precipizio, con tutta l’umanità subito dietro (purtroppo, anche il mio partito di riferimento non se ne rende conto, accidenti!).
... Ahimè, li conosco fin troppo bene, e infatti ci litigo continuamente. Sebbene, ti prego, questo ultimo particolare non dirlo a nessuno, che resti un segreto fra me e te. Sai com'è, non voglio assolutamente che lo si sappia in giro (perché, vedi, mi vergogno profondamente di averci a che fare con questa brutta gente che, quando li incontro per strada,  se proprio non posso girare l'angolo - fingo di non conoscere!).
✒️ ___ Natale Pellizzer

mercoledì 21 settembre 2022

AMICO DEI TERRORISTI

IL RAFFINATISSIMO FILOSOFO francese Bernard Henry Lévy, ospite su Rai3 nel programma condotto da Marco Damilano, ha voluto dire la sua sulla nostra situazione politica. E naturalmente, come ogni intellettuale che si rispetti, ha urlato contro il pericolo fascismo che stiamo per correre noi pastasciuttari italiani (pericolo che sarebbe secondo lui rappresentato dalla Meloni, oltre che da un Salvini in fase calante e da un Berluska in fase morente). 
... Bene, Giampiero Mughini, che non sopporta i radical-chic, su Dagospia ha commentato da par suo questo predicozzo dell'intellettuale. E le sue parole non ammettono replica.
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Da un articolo di Giampiero Mughini, per Dagospia:
"... Non c’è nessuna prova tangibile che Lévy conosca bene la situazione italiana. Lo dimostra a tutta forza il fatto che lui sia stato tra gli intellettuali “parigini” più accaniti nel difendere il destino di un criminale pluriomicida quale il terrorista rosso Cesare Battisti, uno che ai loro occhi splendeva di luce propria per avere scritto un paio di romanzi gialli non cattivi da leggere. Quegli intellettuali francesi non sapevano nulla di nulla, credevano che Battisti fosse un martire della causa del proletariato che la polizia e la magistratura italiano perseguitavano. Del resto è così che in Francia hanno accolto (con il padrinato di François Mitterrand) un bel po’ di assassini del terrorismo rosso...!".

sabato 17 settembre 2022

SENZA TITOLO

Scopro solo ora che anche la barba nera mi dona assai


 

TUTTO ERA POLITICA

UN TEMPO LA SINISTRA diceva che tutto è politica. Oggi, invece, dice che "Bella Ciao" è solo un canto di libertà (e dunque, pensa un po', che Laura Pausini non si doveva rifiutare di cantarla!).
... A me risulta, invece, che oggi più di ieri (con la scusa delle elezioni), si butta in politica tutto e il suo contrario. Tik Tok è diventato un social dei politici (che infatti ci si sono ficcati in fretta e furia). È diventato un manifesto politico Peppa Pig (per via dell'orsetto Penny, che si vanta di avere due mamme, evidentemente lesbiche). Ed è diventato argomento politico il legittimo rifiuto della Pausini di cantare un brano che si vorrebbe ora, per pura polemica, considerare neutro (ma che invece è sempre stato sfruttato - appunto - politicamente!).

"BELLA CIAO" PUO' SEMBRARE politicamente imbarazzante a chiunque ama la libertà. A chiunque ritiene che quel brano è stato strumentalizzato da troppi balordi (ad esempio dai devoti a Stalin, a Fidel, al Che, o a qualche altro criminale rosso). D'altra parte, ci vuole ben altro, per essere sinceri democratici, che cantare "Bella Ciao"!
... E un sincero democratico può non voler essere confuso, ad esempio, con certi sedicenti pacifisti che in realtà sono solo paciFINTI. Può non voler essere confuso con quei balordi che si dicono partigiani solo perché non vogliono mandare armi all'Ucraina (ma non han mai visto la guerra, si dilettano a scrivere ACAB sui muri, okkupano, incendiano, lordano, sfasciano le vetrine dei negozi e delle banche...)!

_____ Natale Pellizzer

IL MIO (DISPERSO) VOTO

IO VOTERO' ANCORA per Renzi, che fra l'altro ha dato al nostro Paese le unioni civili (come ha specificato anche Natalia Aspesi, dichiarando lei pure di essere intenzionata a votare per lui).

Anzi, voglio essere sincero, mi auguro che stavolta il mio ex partito (il Partito Democratico) sprofondi miseramente.
Ora non potrei proprio votare per Letta, neanche sotto tortura. Non potrei votare, ad esempio, per chi ha finto di voler far approvare quell'insulso polpettone ideologico che è il Ddl Zan. Ovvero, un testo assurdo che chiedeva tutto e niente, che non portava nuovi diritti e semplicemente aumentava - peraltro solo sulla carta, per far scena! - le pene agli omofobi (quelli veri, e quelli presunti).
... In definitiva, il Ddl Zan era solo una tela di Penelope ormai sbrindellata, stiracchiata di qua e di la. Usata per prendere tempo e tirare a campare (sfruttandola polemicamente innanzitutto contro Italia Viva, peraltro!).
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ANZI, LA DICO TUTTA, se fossi costretto a scegliere solo tra il PD (che mette capolista Alessandro Zan), e il partito della Meloni (che candida invece uno come Nordio), beh, mi butterei sulla seconda che ho detto! Perché il primo (Zan) è quel tipetto che non si confronta mai con gli avversari, e che fra l'altro ha nascosto ai suoi fan e al suo elettorato di riferimento il pericolo costituito dal cosiddetto "gayiolo".
... Peraltro, penso che a prescindere dal mio orientamento politico, un rimescolamento delle carte sia necessario. E insomma, se la Meloni vuole la bicicletta (e gli italiani democraticamente gliela comprano), sono curioso di vederla pedalare. Sarebbe sicuramente utile al Paese la novità di un premier finalmente donna (la sinistra tradizionale non c'è ancora riuscita!).
😁
NON TEMO AFFATTO, come suggerisce Letta, una "deriva autoritaria". Non dalla Meloni, almeno. Non mi farò incantare dalla balla sul "voto utile". Inoltre, se domani un pericoloso combinato disposto (l'attuale legge elettorale più la riduzione dei parlamentari) permetterà a Fratelli d'Italia di cambiare la Costituzione, la colpa sarà solo del Pd (che doveva provvedere per tempo).
... E comunque sia, più che il frettoloso tweet della Meloni (quello sulle "obesità"), temo il ruffianismo di Letta (che scioccamente ha scritto: "W le devianze!").
🫣
COSA INTENDEVA DIRE, il tenero Enrico, con questo sibillino "W le devianze"? Alludeva forse anche alle fluidità in campo sessuale? Magari anche ai cosiddetti "bambini libellula" a cui la ditta Zan & Cirinnà vorrebbe bloccare medicalmente lo sviluppo in attesa che col loro amico immaginario possano decidere a quale sesso appartenere?
... Suvvia, questo è lo stesso "deviante" Pd che - solo per far scena! - ora si finge per il "matrimonio egualitario". E, a proposito, ho preparato i popcorn perché attendo di capire i precisi dettagli di questa proposta. Ma, sia chiaro, non voglio sentirli proclamare da Zan (che se ne vanta), piuttosto direttamente dalle labbra dal cattolico Letta (che avrà pure gli "occhi di tigre", come dice, ma temo eviterà accuratamente di trattare la questione per non spaventare l'elettorato più tradizionale!).
🤫
LE URNE STABILIRANNO se è vero quel che dice da sempre Alessandro Zan. Ovvero che sui diritti civili il Paese è più avanti di certi politici (di quei politici che lui odia perché hanno esultato quando è caduto il suo sciocchino Ddl). E comunque io apprezzo la Meloni proprio da quando in Spagna ha urlato come una ossessa: "Sì all'identità sessuale, no alle lobby Lgbt!".
... Anche perché, a minacciare la libertà sessuale - e pure la salute! - sono oggi proprio le scellerate sigle rainbow (chiamarle lobby è un complimento che non meritano, in fondo sono solo conventicole di poveretti e poverette scappat* di casa!).
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SONO STATE LORO, le "lobby"Lgbt+, a censurare Ivan Scalfarotto quando aveva proposto un ultimo ritocco al Ddl Zan.
... Erano arrivati perfino ad offenderlo con epiteti sessisti, e in quell'occasione Diego Passoni (che si considera un esperto della Bibbia), aveva definito Ivan "un eunuco" (che biblicamente parlando significa "un senza palle").
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SONO STATE SEMPRE loro, le sigle Lgbt+, che hanno lasciato correre il virus del Monkeypox senza avvertire nessuno. Pure Alessandro Zan e la Cirinnà, nel frattempo, stavano a pettinar le bambole, fingendo di avere cose più importanti di cui occuparsi. Inoltre è successo che con la scusa dello "stigma" molti attivisti hanno dato dell'omofobo a Matteo Bassetti, appena quest'ultimo (praticamente in perfetta solitudine), ha avvisato per tempo di questo iniziale contagio tra gli "Msm" (un ipocrita eufemismo che sta ad indicare i "maschi che fanno sesso con maschi").
... Quello fu un contagio, lo dicono i fatti, partito dal Pride di Maspalomas, anche se personalmente immagino non possa essere avvenuto durante la sfilata (bensì durante gli orgia-party che lì sono notoriamente una "specialità della casa").
🫣
CERTE COSE ERANO già successe in passato, ma evidentemente le lobby Lgbt+ non hanno imparato la lezione. Infatti era già accaduto negli anni '80 che i gay americani degli ambienti sado-maso avevano fatto da apripista nella diffusione dell'Aids (che si era diffuso poi in tutto il pianeta). Ed è accaduto in seguito che periodicamente si riscontrassero nelle comunità omosex diversi casi di epatite. Invece più recentemente, quando le discoteche etero erano ancora chiuse per la pandemia, le darkroom gay sono risultate aperte e funzionanti (lo ha dimostrato un programma di Radio24). E accade ancora oggi che le sigle arcobaleno (le stesse che ai loro fan e associati chiedono più coraggio, visibilità, e coming out), con la loro omertà hanno contribuito alla diffusione del Monkeypox (che in America è diventato addirittura una emergenza).
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ERA OVVIO CHE nascondendo il virus per paura dello "stigma", quello avrebbe galoppato ancora di più. E così questi somari, col loro silenzio, hanno provocato più virus e più stigma (in prospettiva, anche più omofobia, sia chiaro!).
La "base" rainbow non è cosciente di tutto ciò. Viene tenuta nell'ignoranza da questi cialtroni che la rappresentano abusivamente e indegnamente. In particolare, bisogna notare che i gay che frequentano certi locali ( in cui come minimo si prendono le piattole), non hanno alternative.
... Sostanzialmente, invece di chiedere luoghi di aggregazione sicuri, le lobby Lgbt+ pensano solo a far scena, a farsi pubblicità, e a fare comunella coi gestori dei succitati postriboli. Poi, s'intende, vanno tutti assieme ad inciuciarsi coi politici "gay friendly" (che sono gli altri "compagni di merende").
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MA LO RIPETO ANCORA, i gay "comuni mortali" (a cui le sigle Lgbt+ suggeriscono solo rancore, antagonismo, esibizionismo, e clamore), sono solo gli "utilizzatori finali" (instupiditi, inconsapevoli, e rassegnati) di un sistema vergognoso che ingenuamente immaginano non possa offrire alternative.
... Morale: se le si lascia fare, le infami lobby Lgbt+ porteranno la comunità rainbow sul precipizio. E poi, dietro a quella, possono trascinare nel burrone anche l'intera umanità.
______ Natale Pellizzer .