venerdì 26 aprile 2019

UOMO DI POLTRONA

Matteo Salvini, sobrio come sempre, si è scagliato contro Michela Murgia definendola “intellettuale radical chic”. E allora la scrittrice (ospite a Circo Massimo, su Radio Capital), ha raccontato che per mantenersi agli studi ha dovuto fare diversi umili lavori. E dopo aver spiegato il suo percorso ha ricordato chi è invece il Capitano della Lega.

“Il vero radical chic? È Matteo Salvini. È un privilegiato, e anche nel suo privilegio si è dimostrato non all'altezza. Io non ho nulla contro chi prende 19mila euro per stare a Bruxelles, il problema è quando chi li prende non ci va o, se ci va, non presenta mozioni per mesi. Non lo dico io che nella sua attività politica è un fannullone, glielo hanno detto i suoi colleghi al Parlamento europeo. In questo modo si capisce quanto sia finta la sua retorica di uomo del popolo: non lo è stato mai, è stato piuttosto un uomo della poltrona. 
Ed è interessante notare che la sua iperpresenza televisiva è sotto gli occhi di tutti. La questione è: per cosa lo paghiamo? Per scaldare le feste negli studi televisivi e mangiare arancini nelle sagre, oppure perché garantisca la vera sicurezza di questo Paese? Chiaro che se tu soffi sulle paure costruisci anche un consenso pauroso e impaurito, ma io sono una persona sinceramente democratica, non mi faccio abbindolare dal consenso. Non è il consenso che segna la democrazia, anche Mussolini e Hitler sono arrivati al potere con il consenso. La democrazia si misura da come si tratta il dissenso. E come tratta il dissenso Matteo Salvini? Si sveglia la mattina e tramite il suo social media manager Morisi e la sua Bestia, la macchina dei social, se la prende con chiunque abbia la possibilità di catalizzare un minimo di dissenso nei suoi confronti. Ma io non mi farò intimidire”. 

sabato 13 aprile 2019

CORTEO FUXIA

Partecipando al corteo di Verona del 30-3-2019, organizzato dalle femministe di "Non Una Di Meno" (per protestare contro il surreale e anacronistico WFC), ho potuto sentire una sola lamentela.
... Era quella di una ragazza che si è infastidita quando tutte e tutti, alla testa del corteo, hanno ballato (gioiosamente), sulle note di "Non Sono Una Signora".

Diceva la f
anciulla (molto giovane), che quella non è una canzone femminista. Devo osservare che nessuna e nessuno mi ha dato ragione quando io facevo notare che era indecente gridare slogan umilianti contro la polizia (che era lì a difendere il corteo, non solo quelli di CasaPound!).
... Ad esempio, non avevano scuse quelli che gridavano "Po-li-ziot-to / che ci stai a fare / a casa, ci sono / i piatti da lavare"


Ed era indecente che in un'altra canzoncina (proprio a Verona, poi), ci si riferisse a Romeo dandogli del "coglione".
... E' stato del tutto inutile sottolineare che Romeo e Giulietta si erano (per amore) ribellati alle convenzioni sociali e alle tradizioni tribali. Ma evidentemente le mie sono sembrate a tutte e tutti parole frivole.
_____________________________