La famiglia Bossi come la famiglia Addams: uno più impresentabile dell’altro (e quello che segue è l'orrido album di famiglia)
Anche l’ultimogenito di Umberto Bossi è
finito nel tritacarne mediatico che ha terremotato la famiglia del
Senatùr. Pare infatti che la rinoplastica del giovanissimo pargoletto
(Eridanio Sirio, per lui due nomi uno meglio dell’altro), sia stata
pagata coi soldini dei rimborsi elettorali.
… E allora adesso sappiamo finalmente che in casa Bossi non è stato risparmiato nessuno. Ma proprio nessuno nessuno, eh!
Precedentemente
alla notizia della rinoplastica di Eridanio Sirio, eravamo già
preoccupati per gli esuberanti exploit dell'altrettanto
semi-sconosciuto Roberto Libertà, che è poco più vecchio dell’altro
fratello col naso-rifatto (e che ha avuto anche lui un secondo nome da
brividi).
... Però, in questo caso possiamo star tranquilli: per
Robertino non c'è stato nessun intervento estetico a nostre spese.
Peggio: è stato accusato (e recentemente condannato), per aver lanciato
un gavettone di acqua e candeggina ad un ragazzo comunista che stava
attaccando un manifesto.
Bisogna
precisare che in passato quel moccioso di Roberto Libertà si era già
fatto notare. Precisamente quando, ancora minorenne, era stato fermato
dai carabinieri vicino ad una cascina dove si ritrovavano tanti giovani
un po’ sbandati. Evidentemente la lezione non gli era servita a niente.
…
Ebbene, non ci si crede, ma adesso, proprio questo sfacciato ha il
coraggio (in seguito allo tsunami che ha travolto il Carroccio), di
dichiarare con aria tutta seriosa: «Sono schifato, a dir poco. Purtroppo viviamo in questo paese di merda».
Del
figlio più vecchio di Umberto Bossi (Riccardo, nato dal primo
matrimonio del Senatùr), si sapeva che non aveva potuto partecipare al
noto programma “L’isola dei Famosi”. E questo perché il padre glielo aveva proibito espressamente.
…
Ma il vecchio Umberto non vedeva nessun problema, invece, se il
primogenito si accompagnava con l'ex pupa Rosy Dilettoso. E anche
adesso non vede problema per tutte le altre scorribande a cui si dedica
tuttora il baldo giovanotto (che ha negato di aver mai preso soldi da
Belsito, e che in merito ai recenti scandali ha preferito gridare pure
lui - buon sangue non mente! - al complotto della Magistratura).
Peraltro,
tocca precisare che Riccardo Bossi dice (solo adesso? Troppo tardi!),
di essere interessato unicamente allo sport. E assicura di non volersi
assolutamente occupare di politica. Ma a suo tempo aveva lavorato
(chissà a che titolo) al Parlamento europeo, come assistente di
Francesco Speroni.
... Infatti, anche per questo era stato accusato
di aver semplicemente beneficiato del potere politico del padre,
suscitando le stesse polemiche che aveva provocato Franco Bossi
(fratello del Senatùr, assunto - benché in possesso del solo diploma di
licenza media inferiore! - come assistente parlamentare
dell'eurodeputato leghista Matteo Salvini con la retribuzione di 12.750
euro al mese).
Poi,
naturalmente, nella famiglia Bossi ci sta il più balengo della tribù
(il famosissimo Renzo, detto "il Trota"). Di lui si è già scritto di
tutto e di più. A suo tempo il simpaticone si era fatto notare anche su
Facebook, dove aveva lasciato il segno pubblicando un giochino razzista
(“Rimbalza il clandestino”). E in seguito non ha mai smesso di fare casino e sparare cazzate, regalando tanti spunti per la satira.
...
D'altra parte, era già tutto chiaro anche prima, bastava guardarlo in
faccia questo qui! Già da studente Renzo Bossi era stato una autentica
frana: era riuscito a passare la maturità solo al quarto tentativo,
dopo ben tre prove andate a male (per colpa dei professori meridionali,
dichiarerà il padre!).
http://www.youtube.com/watch?v=CYYNlliyTEU
Ma
tutti questi presunti pregiudizi dei professori meridionali non hanno
impedito a Renzo Bossi di sfondare in politica. Perfino alla
stragrande, sebbene tra mille sospetti (per dire: una sua amica era
stata sospettata di aver diffuso dei dossier che avrebbe favorito la
sua elezione a scapito di altri esponenti leghisti).
… E tutto
questo andazzo è durato fino a quando, finalmente, il Trota è stato
costretto a dimettersi da consigliere regionale. Con qualche ridicola
scusa, ovviamente: lo avrebbe fatto per dare l’esempio, in tutta
serenità (dice lui); lo ha fatto perché era stanco di fare quel duro
lavoro ( ha precisato invece il padre!).
Ma
non è giusto buttare tutta la croce sul Trota, come tenterebbero di
fare i leghisti. Già, i leghisti, che dovevano capirlo ben prima: da
una madre come Manuela Marrone (titolare di una baby pensione dall’età
di 39 anni, adesso accusata di aver finanziato la sua scuola “Bosina”
coi soldi pubblici), che razza di figli potevano venir fuori? E da un
padre come il vecchio e presuntuoso Umberto cosa ci si poteva
aspettare, porcoggiuda?
… Ma certo, ma sicuro, era chiaro quali
erano le tradizioni di famiglia: anche Umberto, da giovane, aveva
bighellonato a lungo prima di inventarsi una carriera. Ed era infine
riuscito ad improvvisarsi capo-popolo, ma solo dopo aver capito di
essere negato in ogni altra attività lavoativa. Era negato
assolutamente come poeta e come cantante (incise due dischi penosi, sui
quali è meglio stendere un velo pietoso). Perfino la sua prima moglie
(Gigliola Guidali), spiegò di averlo lasciato perché non si decideva a
trovare un lavoro fisso. E perché aveva scoperto che quello mentiva
spudoratamente (in un'intervista la poveretta raccontò che Umberto
usciva tutte le mattine di casa con la valigetta del dottore, dicendole
«ciao amore, vado in ospedale», senza tuttavia essersi mai laureato).
I figli
di Bossi hanno semplicemente seguito l’esempio del babbo e della
mammina. Se i genitori da giovani erano stati dei fanfaroni, loro hanno
continuato per quella strada. Magari lo hanno fatto con più decisione
(l’alunno che spesso supera il maestro), in ciò facilitati dai notevoli
vantaggi che derivavano dal portare un cognome tanto potente (e
prepotente).
… Cosicché, se i genitori adesso dovranno spiegare come
hanno pagato tante cosette (la ristrutturazione della casa,
l’università dei pargoletti, le spese mediche, le altre case, i
fabbricati e i terreni), i figli invece dovranno spiegare dove hanno
trovato i dané con cui hanno pagato le multe, le belle auto, e tutto il resto.
Adesso
i leghisti cascano dal pero. E vorrebbero squalificare la moglie di
Umberto Bossi accusandola di essere solo una terrona (a causa delle sue
origini siciliane). E questo dopo aver fatto la stessa cosa anche con
la sua amichetta Rosy Mauro (che invece ha origini pugliesi).
… Però
fino a ieri gli omini verdi non si lamentavano di niente. Perdonavano
tutto: la baby pensione, la scuola dove si insegnava il dialetto
locale, le scemenze, e certe insulse superstizioni (tra di loro girava
la voce che quando il Senatùr era ancora grave la moglie e Rosy Mauro
disponevano attorno al letto del Senatùr alcune pietre che a loro dire
avrebbero avuto proprietà magiche).
Che
poi: se davvero i militanti della Lega ci tengono a far pulizia in
casa, come mai non hanno mai preso in considerazione le parole di
Angela Brivio Bossi, sorella del loro caro leader? Ebbene, quando al
Senatùr rinfacciarono di questa lite tra fratelli, lui chiuse la
questione insinuando che la sorella era brava solamente a preparare le
bistecche. E lei, furiosa, si rivolse ai giornali raccontando come
stavano davvero le cose: «Ah,
se le ricorda bene le mie bistecche, lui! Perché per anni solo quelle
ha mangiato, quel ‘mantegnù’. Che se non mangiava le mie bistecche,
caro il mio Umberto…».
… E a questo punto tocca ricordare la stoccata (finale) sul “mantegnù” che mangiava a sbafo: «Aoh! Stiamo parlando di uno che ha organizzato tre feste di laurea senza essersi mai laureato!».
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