domenica 3 ottobre 2010

Umberto & Luca

Che facevano i leghisti mentre Bossi sputava su quei “porci” dei romani? 
Che faceva quel fighetto di Luca Zaia, governatore leghista del Veneto, mentre il vecchio Umberto sparava la sua ennesima minchiata? 
... Insomma, che facevano quelli del Carroccio, dopo aver lui (il Senatùr), passato una vita ad offendere, di volta in volta, tutto e tutti: la sinistra, i meridionali, gli stranieri, Casini, il Berluskazz, e chi più ne ha più ne metta?


Ebbene, quando ancora non erano iniziate le polemiche per l'ultima stronzata del leader leghista (SPQR starebbe per "sono porci questi romani"), quel povero meschinetto di Zaia s'inkazzava per la fiction "Distretto di polizia", in cui verrebbe presentata la figura di un bergamasco un po’ tontolone.
... Massì, ha ragione Zaia, il padano non bisognava immaginarlo fessacchiotto: che banalità, che penoso luogo comune!

Tuttavia, pensiamoci: cosa accadrebbe se nelle fiction si accogliessero fino in fondo i luoghi comuni da barzelletta? E che succederebbe se si dipingesse il padano secondo un certo stereotipo: buffone, gretto, ignorante, razzista, tremolante, scoreggione?
... Magari, perché no, anche fuso, bacucco, claudicante, e sempre pronto a sputare su quelli che non sono polentoni come lui?

Ebbene sì, se si accogliessero certi luoghi comuni sui polentoni, finirebbe che il padano immaginario assomiglierebbe troppo a quell’altro padano famoso e reale (il leader delle camice verdi, che guarda un pò tu il caso è anche il capo di Luca Zaia).
... Ma certo, si penserebbe subito a quel troglodita che non è capace di tirarselo fuori per fare pipì, ma che lo stesso dice di avercelo duro, e mostra il dito medio. Si penserebbe a quel poveraccio che col suo maschilismo da vecchietto decrepito offende tutte le donne e gli uomini che sognano un mondo migliore.

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* Altri post come questo sono sul mio blog NATALEtuttoL'ANNO, sul mio blog-soggiorno, sul mio blog-archivio.

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