domenica 29 marzo 2009

Il galateo di Borghezio

L'europarlamentare Mauro Borghezio è andato in Francia a dare lezioni di bon ton.
C'è un sistema, ha spiegato, per evitare di passare per nostalgici fascisti: basta proporsi con le buone maniere -lui ne è maestro!- insistendo sempre sull'aspetto 'regionalista e cattolico' della propria fede politica.


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La buffonata del Congresso

All'attenzione di Berluskoni (il piduista), di Fini (quello dello stato 'etico' ), di sua Eminenza Sandro Bondi (l'ex komunista folgorato sulla via di Arcore), di Gasparri (amico di don Gelmini), e di tutti gli altri amici del PdL:

PER CARITA' DI DIO, NON CHIAMATE IL VOSTRO CLUB "PDL" O SARANNO SCIAGURE.
FATEVELO DIRE (VIDEO QUI SOTTO), DA CHI SE NE INTENDE.
VE NE PREGO, LA "P" VA SEPARATA DALLA "D".
METTETECI LA "L" IN MEZZO, E TUTTO FILERA' LISCIO.
( ... FORSE !!! ).



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mercoledì 11 marzo 2009

FANTOZZI SALVACI TU


PAOLO VILLAGGIO CONTRO IL PAPA E CONTRO DIO.
MA PURE CONTRO BENIGNI E CELENTANO (DEL PRIMO DICE CHE “NON FUNZIONA”, DEL SECONDO CHE E' “QUALUNQUISTA, E’ AGGHIACCIANTE”).

... SUL BERLUSKA, INVECE, IL COMICO E’ EVASIVO: SOSTIENE CHE SILVIO
"NON MERITA ATTENZIONE" (ANCHE SE RICONOSCE CHE SAREBBE UN “ECCEZIONALE CANTANTE”)
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Dall'intervista a Paolo Villaggio
(di Giancarlo Dotto, per La Stampa)



* Paolo
Villaggio, ha un'altissima opinione di sé?
«All'inizio avevo la certezza di essere un incapace assoluto. Scarso in tutto, anche con le donne. Improvvisamente, sono arrivati i primi riconoscimenti, poi tutto il resto. Alla mia età, mi trovo a dire: "Ce l'ho fatta"».

* Si poteva fare di più e meglio?
«Non ho un'autostima alla Berlusconi, lì siamo forse nel campo della paranoia. So bene i miei limiti. Ma mi basta confrontarmi con certe intelligenze. Quella di Fellini era irraggiungibile. La sua creatività mi lasciava sempre esterrefatto.
… Berlusconi l'ho conosciuto da giovane nelle crociere, lui pianista e cantante eccezionale, io pessimo intrattenitore che introducevo uno sconosciuto, un certo Faber, come chiamavo De André. Non l'ho mai usato come bersaglio Berlusconi, mi sembra che non lo meriti!».

* Gassman, tra i tanti amici evocati.
«Un uomo di una lealtà assoluta. Vittorio aveva la fama del mattatore un po' tronfio. Quando si entrava in un ristorante, sentivamo subito nell'aria questa antipatia che montava. "Ti sto sui coglioni vero?", mi diceva sempre, "Ma anche tu sai"».

* Antipatia anche molto coltivata.
«Sì, gli piaceva. A Roma, soprattutto, c'è quella bonomia di salutare tutti, di fingere un affetto che non c'è. I romani sono di una ipocrisia atavica, tipica papalina, di quando dovevano fingere di credere in Dio per la paura di essere impiccati».

* Lei non si sforza nemmeno di fingere.

«Ma perché, secondo lei il Papa ci crede davvero? Persone di così grande cultura possono bersi questa invenzione di Dio? … Ma come si fa a sospettare che una persona come papa Wojtyla, o un cartesiano puro, possano pensare che siamo a Nazareth, si presenta un angelo di quattro metri e dice alla Madonna "tu avrai un figlio dello Spirito Santo"? Questo bambino nasce e non si limita a dire "sono il Messia" ma dice anche "sono figlio di Dio". Motivo per cui lo crocifiggono. E allora poi si dice che è risorto. Mi dica lei se è pensabile!
… Questo Papa può fare solo una cosa oggi: via tutti questi paramenti medievali, questo lusso sfrenato e vestirsi alla francescana. Stile Gandhi …

* Tra i mattatori viventi, Roberto Benigni e Adriano Celentano.
«… Benigni è, come Beppe Grillo, uno straordinario entertainer. Ma tutto quello che i due dicono di straordinario, se lo metti per iscritto si perde, non funziona più. Le prediche di Celentano sono agghiaccianti, qualunquismo puro, a seconda di dove tira il vento…».

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martedì 10 marzo 2009

Luca Barbareschi, l'assenteista doc

LUCA BARBARESCHI (DEPUTATO ASSENTEISTA COME POCHI), PRIMA RIVENDICA UN LEGAME CON L'EBRAISMO, POI PARLA DEI PRETI PEDOFILI, INFINE SI DICE POSSIBILISTA SULLE ADOZIONI AI GAY.

L’ATTORE STIMA SACCONI, RIMPIANGE CRAXI, E VUOL BENE A ZIO SILVIO (… CHE PARAGONA A MUSSOLINI : MA SI PUO’?)
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Dall’intervista a Luca Barbareschi
(di Giancarlo Perna, per
Il Giornale)

In un anno alla Camera, la sua sola dichiarazione memorabile è quella a favore di nozze e adozioni gay.
«Ho detto solo che il problema va affrontato in modo laico. Non sopporto i ricatti della Chiesa. Né le uscite di chi, nato radicale per morire clericale, leggi Rutelli, le fa per raccattare quattro voti».

Pensa davvero che un bimbo sia ben allevato da genitori unisex?
«No. Penso che abbia bisogno di una mamma e di un papà. Sono però aperto alla possibilità di genitori gay, poiché il 90 per cento dei matrimoni etero sono un disastro».

Lei stesso ne ha uno fallito alle spalle.
«E ho visto quanto hanno sofferto le mie tre figlie. Si sottovalutano le fatiche del matrimonio. Per pilotare un jumbo si studia due anni. Poi, in cinque minuti di distrazione, si mette al mondo un figlio».

Figlio di separati, allevato da sua nonna, ha avuto un'educazione religiosa. Ma a scuola dai gesuiti ha subito abusi sessuali.
«Tra i 9 e i 12 anni. Avevo bisogno di attenzioni e un cinquantenne ha sfruttato con facilità la mia sensibilità di ragazzino».

E il gesuita pedofilo?
«È morto. Ma ha avuto il tempo di fare male a me e ai miei compagni. Bastava guardarlo. Ci adocchiava con la bava dall'angolo della bocca. E non era il solo. Il satirismo talare era diffusissimo».

Ora, però, sembra strasicuro di sé.

«In realtà, sono fragile e ipersensibile. Frequento solo persone con cui mi capisco. Vado d'accordo con Maurizio Sacconi, uomo positivo e intelligente».

Il ministro del Welfare è un laico ma ha preso una posizione ecclesiale su Eluana Englaro.
«Rispetto la sua posizione. Mi ha parlato dei suoi dubbi. Lo ha fatto con passione. Un esponente dell'epicità della vita, in un Paese in cui l'epicità è bandita».

Il gesuita le ha fatto perdere la fede?
«Sì. Le mie figlie sono cresciute senza religione, ma con un'educazione spirituale. Io ho invece un legame con l'ebraismo, per parte di madre».

Ha fatto però sesso senza tabù.
«Ho amato molto. Talmente innamorato da rompere il matrimonio. Oggi, forse, direi a mia moglie: parliamone, facciamo terapia di coppia. Ma il punto è che dopo 20 anni - stavamo insieme dai 14 anni e lo siamo rimasti fino a 35 - l'appetito sessuale scompare. Ah, se ci fosse una formula per durare. Che so, lo scambio di coppie o altro».

Lei ha posato nudo sul ‘Venerdì’.
«Potevo evitarlo. Ma siccome avevano già posato Sgarbi e Benetton, coprendosi però con le mani, mi sono detto: sono ben fatto, faccio un nudo integrale».

Ha difeso la bisessualità. Bisex come Pecoraro?
«L'ho difesa per partito preso. Comunque, è pratica diffusa. Tanto che ci sono più trans che prostitute. È nella natura umana. Mi irrita invece la gaytudine fatta di mossette. Mai capito perché i gay scimmiottino le donne».

Lei era craxiano.
«L'unico modernizzatore dell'Italia. Fa rabbia vederlo riabilitato dagli stessi che lo hanno impiccato».

Il Cav?
«Gli voglio molto bene, ma non lo sento altrettanto interessato a me».

Che idea ne ha?
«Statista di livello mondiale. L'ultimo ad avere altrettanta visibilità e rispetto era stato Mussolini. Non ho mai visto, come con lui, leader di tutto il mondo andare a casa sua per condividerne le strategie».




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