martedì 29 luglio 2008

Bandiera Rossa la trionferà, altro che l'Isola dei Famosi!

Mentre la Luxuria mette in borsetta falce e martello (per trasferirsi su una spiaggia esotica), i bolscevichi duri e puri vanno alle terme a cantare 'Bandiera Rossa'.
E vincono sul poeta Vendola.


R
iferisce di questa tragedia greca Sebastiano Messina.
Che su 'Repubblica' scrive così:
Per colpire Bertinotti hanno pugnalato il suo figlio prediletto, quel Nichi Vendola che era il suo erede designato…
... Un partito che imputa alla sua dirigenza di aver portato Rifondazione nel governo Prodi, e poi elegge come nuovo segretario Paolo Ferrero, ovvero l'unico suo iscritto che di quel governo sia stato ministro...
… No, c'è dell´altro dietro questo scontro avvelenato! … L´ora della verità è arrivata nella notte… Bertinotti, però, aveva capito tutto in anticipo, quando ha sentito che l´intervento di Ferrero veniva salutato con 'Bandiera rossa'.
Allora s´è girato verso Vendola e gli ha sussurrato: «Hai capito cosa ti stanno facendo? Vogliono farti passare per il traditore del comunismo. Chi vota per te tradisce».

… La sindrome del traditore ha spianato la strada all´ex ministro e sbarrato quella del governatore delle Puglie. La parte di Bruto, ovvero il compito di assestare il colpo finale, è toccata a Giovanni Russo Spena… l´ex capogruppo al Senato ha disegnato l'identikit della nuova Rifondazione: un partito ancora più marxista-leninista, che lavora nell´anno 2008 alla ricerca di una 'società comunista', che si gode la sua solitudine per non inquinare la purezza della sua ideologia.
… Vendola c'è andato giù pesante: «Considero questo congresso come la fine della storia di Rifondazione comunista».
… Ferrero (intanto, sta) con i comunisti duri e puri, da Citto Maselli al trotzkista Bellotti, che alzano una bandiera ancora più rossa e marciano spediti verso il deserto che li aspetta
.

Da Carlo Giuliani a Oriana Fallaci: ma il buon senso mai?

A palazzo Madama -fortunatamente- non c’è più la targa che commemorava Carlo Giuliani.
Ma qualche bontempone voleva dedicare una sala di Montecitorio a quella fanatica della Oriana Fallaci (che adesso ritorna dall’oltretomba con un suo nuovo polpettone: aiuto!).

Per ora la proposta è stata respinta, ma vale la pena di ricordare chi (fra l’altro) aveva fatto questa richiesta.
La lista è tutta da ridere, per quanto è variopinta e assurda: ci stava Gabriella Carlucci, Santo Versace, Deborah Bergamini, Renato Farina, Fiamma Nirenstein, Giuseppe Calderisi, Umberto Scapagnini, Luca Volontè, e tanti altri noti intellettuali della politica italiana.
…Tutta gente che non ha mai letto attentamente quel che la Oriana scriveva. Perché se l’avessero fatto si vergognerebbero di aver difeso la memoria di una donna tanto bugiarda e ignorante!


( Prossimamente, tutti i motivi per dimenticare Oriana. Una volta per sempre! )

Ratzinger, sui preti pedofili, non ha nulla da rimproverarsi?

Cosa non si deve fare per finire sui giornali? Cosa non ci si deve inventare per rimanere sulla breccia nonostante la vecchiaia?
Il Papa, arrivato in Australia, per farsi riconoscere s’è messo in testa il berretto da poliziotto (che purtroppo non aveva la svastica: beata giovinezza!).
Poi ha accarezzato un koala, ha ammirato un cangurino, un cucciolo di coccodrillo, e un serpentone di nome Sebastian.
Non gli hanno portato -fortunatamente- nessun ermellino, sennò c’era il pericolo che il Papa lo squaiasse all’istante (magari per procurarsi la preziosa pelliccetta con cui adornare il suo lussuoso vestimento!).

In seguito,Sua Santitudine ha aperto le danze. E si è mostrato molto divertito per alcuni papa boys che si erano travestiti da aborigeni.
Infine, da magnanimo qual'è, ha gettato qualche nocciolina ad alcuni disadattati (ex drogati, pervertiti cronici, ladri incalliti, volgari stupratori eterosessuali).
... Ma alla fine della fiera ha dovuto bere l'amaro calice. E s'è visto costretto a parlare dei preti pedofili (lui non vorrebbe, ma in Vaticano insistono così tanto che pur di farli star zitti!).

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R
esta da capire se la condanna era davvero netta come dicono tutti i giornali di oggi.
Intanto, a quale giustizia questo Benedetto di un papa vuole consegnare quei presunti criminali? Siamo proprio sicuri che alludesse ai tribunali dei comuni mortali?
Dire che la pedofilia e il sacerdozio sono incompatibili, poi, fa davvero sorridere (sarebbe curioso, casomai, sentir dire il contrario!).
Piuttosto, è vero o no che l'allora cardinale Ratzinger ordinava alla Chiesa americana -sotto pena di scomunica- che ogni caso venisse messo nelle esclusive mani del vescovo territorialmente competente?
... Inoltre, se non è così, perchè il cardinale Bernard Low (che ha coperto molti preti pedofili), è stato perfino promosso, e trasferito a Roma con tutti gli onori?

La principessa sul pisello


M
arina Garaventa è una principessa. Sul pisello, precisa lei!
Sempre attiva ed entusiasta della vita, dal 2003 è attaccata ad un respiratore che la tiene in vita. Da allora la sua esistenza -dice- è cambiata totalmente. Ma il suo spirito è rimasto uguale.
Vive in simbiosi col suo pc. Che le permette di parlare, leggere, lavorare. E soprattutto comunicare.
E naturalmente ha un blog (www.laprinicipessasulpisello.splinder.com).

In questi giorni, nonostante i suoi molti impegni, Sua Altezza ha deciso di abbandonare l'etichetta. E quando ha capito che sul caso di Eluana Englaro si erano dette troppe kazzate, ha preso carta e penna (si fa per dire), e ha inviato una lettera al direttore del quotidiano La Stampa.
Con quella missiva ha spernacchiato Giuliano Ferrara (che dovrebbe bersi tutte le bottigliette d'acqua per fare plin plin), Adriano Celentano (e il suo inutile predicozzo), e il cardinal Bagnasco (Dio lo perdoni per la sua cattiveria!).

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LETTERA A 'LA STAMPA'


Caro Direttore,
sono Marina Garaventa, ho 48 anni e sono, più o meno, nella stessa situazione in cui era Piergiorgio Welby: come lui, ho il cervello che funziona benissimo, diversamente da lui, posso ancora usare le mani e la mimica facciale.
Come ho seguito il caso Welby, esprimendo la mia opinione, ho seguito il caso, ben più grave del mio, di Eluana Englaro e mi sono 'rallegrata' della sentenza che ne sanciva la conclusione, sperando che nessuno si permettesse di intromettersi in un caso così delicato e personale. Non avevo la benché minima intenzione di dire o scrivere alcunché fino all’altra mattina alle 7 quando, ascoltando i primi notiziari, ho sentito tante 'cazzate' che mi sono decisa a dire la mia. Io sono abituata a esprimere opinioni, dare giudizi e consigli solo su cose che conosco bene e che ho vissuto personalmente e mi piacerebbe tanto che tutti si regolassero così...
Con queste parole mi riferisco, in particolare, alle recenti 'sortite' di alcuni personaggi noti che, in un delirio di onnipotenza, dicono la loro, scrivono lettere patetiche e organizzano raccolte pubbliche di bottiglie d'acqua: le bottiglie, a Eluana, non servono perché sia l'acqua sia la nauseabonda pappa che la tiene in vita e che anch'io ho provato per mesi, le arriva attraverso un sondino.
Bando quindi ai simbolismi di pessimo gusto di Giuliano Ferrara, stimato giornalista, e al paternalismo di Celentano, mio cantante preferito. In quanto al mio esimio concittadino, il Cardinal Bagnasco, sarebbe cosa buona e giusta che, prima di esprimersi su quest'argomento, avesse la bontà di spiegarci perché a Welby è stata negata la messa e, invece, il 'benefattore' della Magliana, Renatino De Pedis, è sepolto in una nota chiesa romana.
A questo punto, però, siccome neppure a me piace fare della teoria, propongo a questi signori di prendersi un anno sabbatico e offrirlo a Eluana: passare con lei giorni e notti, lavarla, curarle le piaghe, nutrirla, farla evacuare, urinare, girarla nel letto, accarezzarla, parlarle nell'attesa di una risposta che non verrà mai. Sono disponibile anche a mettermi a disposizione per quest'esperimento ma, devo avvisare tutti che, per loro sfortuna, io sono sicuramente meno docile di Eluana e se qualcuno, chiunque sia, venisse per insegnarmi a vivere, lo manderei, senza esitazione, 'affanc...'.
... Parliamoci chiaro: i malati come me, come Welby ed Eluana, sono già morti! Sono morti il giorno in cui il loro corpo ha 'deciso' di smettere di funzionare e hanno ricevuto dalla tecnologia, che io ringrazio sentitamente, l'abbuono, il regalo di un prolungamento dell'esistenza.
... Nel momento in cui il gioco non vale più la candela, il paziente deve poter decidere quando e come staccare la spina. Lo Stato deve garantire la miglior vita possibile a questi malati, tramite assistenza, supporti tecnologici e contributi ma non può arrogarsi il diritto di decidere della loro vita sulla base di astratti principi etici, molto validi per chi sta col culo su un bel salotto, ma che diventano assai stucchevoli quando si sta nel piscio...

L'intervista-choc di Rocco Siffredi


Rocco Siffredi si è voluto confessare. Lo ha fatto sul settimanale
‘Chi’
.
Intervistato da Azzurra Della Penna, ha buttato in piazza tutte le sue superdotate emozioni.
Ha dichiarato di essere sempre stato psicologicamente fedele alla sua moglie Ròzsa. Anche se dal punto di vista fisico (a causa della sua meritoria attività), ha dovuto prendersi -diciamo- qualche licenza.

Nell’intervista ha spiegato le sue curiose fantasie sessuali, che sarebbero una specie di deformazione professionale.
E così ne abbiamo sentito delle belle.
Intanto pare di capire che con lui non ha molta speranza la Carfagna (per il porno attore sarebbe una scelta troppo
‘banale’
e ‘perfettina’). Qualche chance, invece, per la Bindi (ma solo come pratica estrema!).
Ottima la Brambilla e la Gruber (che sono anche rosse di capelli). In buonissima posizione anche la Pivetti (soprattutto quando si rapa a zero!).
Ma il massimo è la Daniela Santanchè: Rocco dice che se la farebbe
‘senza tanti complimenti’
.
… Sarebbe un’opera di beneficenza, considerando che in questo momento l’ex deputata rischia di fare le ragnatele!


Nella stessa intervista (come si conviene, e come si usa da qualche tempo), Siffredi si è sforzato di atteggiarsi a gay-friendly.
E lo ha fatto raccontando di quella volta che ha baciato un uomo: “
Ho visto un ragazzo al bar che rideva, un bel tipo, un gay così simpatico… Ho detto a un assistente di chiedergli se era disposto a baciarmi e, temendo dicesse di no, l’ho quasi corteggiato… È stato bellissimo. Sa che cosa penso riguardo alle inclinazioni sessuali? Che il mondo non si divide in gay ed etero, ma in quelli che scelgono fra la felicità e l’infelicità. Siamo tutti gay e latin lover, la questione è su ciò che uno preferisce. Io preferisco le donne...”.

Il finale è una botta di umiltà. Quando -parlando del fratello Giorgio- ha concluso il suo esame di coscienza così: “Ho scoperto che da trent’anni fa l’amore ogni notte (due volte) con la stessa donna: sua moglie. Ecco, per me è lui l’eroe. E io, invece, Rocco Siffredi, non sono poi così speciale”.

Il giochetto furbetto di 'Famiglia Cristiana'

Durante l’ultima campagna elettorale ‘Famiglia Cristiana’ ha schiaffeggiato la destra, la sinistra, e pure il centro. Il giornale si è sforzato di apparire indipendente picchiando un pò qua e un pò la, secondo una strategia sostanzialmente cerchiobottista.
Guadagnando visibilità, prestigio, e attenzioni impensabili per un settimanale così nazional-popolare.

Tanto per dire: due mesi fa il giornale ha ispirato la fuga (dal 'Partito Democratico') degli esponenti cattolici. Per il solo gusto di punire Veltroni che ha voluto imbarcare i radicali.
Più recentemente, invece, ci sono state le dure parole contro Berluska (“Il Cavaliere ha un’ossessione: i magistrati. E una passione: gli avvocati. Naturalmente i primi sono contro di lui, gli altri li fa eleggere in Parlamento”).
E naturalmente c’è stata questa recentissima polemica con Maroni (per le impronte ai bimbi rom).

Resta il fatto che anche sui temi più immediati (ad esempio sul caso Luana Englaro, o sulla questione della fecondazione assistita), la redazione è sempre e completamente in linea con i diktat del Vaticano. Senza alcun apprezzabile distinguo.
E resta il fatto che ogni tanto il settimanale prende qualche cantonata.

Ho protestato per un loro servizio in cui hanno preso per buone le insinuazioni e i racconti di un ex fascista amico di Adriano Celentano. E hanno accusato Sandro Pertini di aver fatto uccidere un uomo sostanzialmente buono (addirittura hanno chiuso l’articolo dicendo che l’amato Presidente aveva in questo modo sparso ‘sangue innocente’).


Questo il testo della mia lettera, pubblicata anche dal sito di Roberto D’Agostino (Dagospia):
Recentemente, nel numero 22 di ‘Famiglia Cristiana’si è parlato del film ‘Sanguepazzo’ (con Luca Zingaretti e Monica Bellucci). Film che racconta la storia di Osvaldo Valenti (famoso attore fascista, che poi si arruolò nella ‘X Mas’ del principe Borghese).
Dunque, il settimanale cattolico ha spiegato che le cose sono andate diversamente da come il regista ha lasciato intendere. E ‘
Famiglia Cristiana’ ha sostanzialmente prese per buone le rivelazioni di un altro ‘fascista per caso’ (tale Piero Vivarelli, anche lui arruolato giovanissimo nella ‘X Mas’, e in seguito diventato komunista duro e puro).
Orbene: questo Vivarelli ha insinuato che è stato addirittura Sandro Pertini a far fucilare il Valenti e la sua amante. Per paura che questi due poveretti potessero rivelare certi intrighi (che ci sarebbero stati tra i partigiani socialisti e i fascisti di Borghese).


… Bisogna precisare che Piero Vivarelli è un personaggio davvero strano. Da fascista che era poi si è perfino iscritto al partito komunista cubano. E ha sempre difeso il castrismo, anche nei momenti più bui del regime.
Vivarelli ha lavorato con Celentano, (ha scritto lui il brano
‘24mila baci’, e 'Il tuo bacio è come un rock'), ed è stato il regista di alcuni film da dimenticare ('Il Dio Serpente', e altri). Qualche anno fa è apparso completamente nudo sulla rivista Rolling Stones.
Il settimanale
‘Famiglia Cristiana’ dovrebbe essere forse più cauto nel dare credito a questo anziano rancoroso. Se non altro per le sue foto con il pisello al vento.

Quel simpaticone di Ignazio La Russa ha gettato la maschera.

A Telelombardia, durante il programma 'Iceberg', Ignazio La Russa non lasciava parlare la giornalista Dijana Pavlovic (attrice di origini rom, che scrive per l’Unità).
Mentre lei si rivolgeva al ministro con rispetto, lui insisteva dandogli del tu.
La guardava con sufficienza mista a finto paternalismo, e la chiamava “ragazzina” (ad un certo punto anche “giovane ragazza rom”).
La giornalista argomentava con intelligenza, ma La Russa ha sentenziato che erano solo discorsi “strampalati”.
In un momento di difficoltà l’ha definita perfino“matta”.


Il ministro, durante la trasmissione, si è detto perfettamente in sintonia con gli alleati della Lega. Anche con quella Lega che stampa le magliette con la scritta Padania is not Italy (che alcuni fan di Bossi avevano appena esibito con orgoglio, e che il ministro ha definito semplice folklore).
Visibilmente irritato e in difficoltà, il ministro La Russa ha spiegato che gli islamici hanno tutto il diritto di pregare il loro Dio. Ma ha anche sostenuto che la predicazione nelle moschee dovrebbe essere in lingua italiana.
P
roprio su quest'ultimo punto, di fronte alle osservazioni critiche della Pavlovic, il ministro è andato in difficoltà e ha gettato la maschera.
... E non era davvero un bel vedere!

L'isola che 'no es libre'

Dedicato ai blogger che amano Castro e Che Guevara (ecco come si affronta la povertà nell'isola che 'no es libre').

Di Pellizzer (per NATALEtuttoL'ANNO)

square-eyed.gif A Cuba il vento delle riforme soffia ancora. Ma non dalla parte giusta.
Tanto per cominciare si andrà in pensione a 65 anni (per gli uomini), e a 60 (per le donne).
Ma di libertà di stampa e di associazione -almeno per ora- non se ne parla proprio.

sad.gif Sono tantissimi i blogger di sinistra che giustificano il regime cubano. E che poi, magari, sputano sull'Italia.
A Cuba l'arci famosa Yoani Sanchez ha un blog che è visibile su tutte le galassie. Ma non nell'isola, dove il suo sito viene oscurato.
Nel suo diario on-line lei parla delle piccole difficoltà di ogni giorno. Quelle che rendono la vita impossibile. Racconta di come si comporta il regime con chi viene scoperto a spostarsi da una provincia all'altra, senza permesso.
E di cosa succede ai cosiddetti 'palombari' (cioè: chi viene scoperto a rovistare nella monnezza).

nervous.gif Grazie alla traduzione del quotidiano Repubblica, ecco una pagina del suo diario on-line:
"
Credo di essere tra i pochi cubani -minori di 40 anni- che legge la stampa nazionale ogni giorno. I miei amici, di fronte a tale eccentrico hobby, mi hanno avvertito che può essere la via più breve per procurarsi un'ulcera gastrica (...), i periodici ribadiscono il fatto delle difficoltà economiche e nei servizi, ma danno la colpa all'indisciplina sociale, al vandalismo e alla mancanza di controllo. Questa affermazione libera da ogni responsabilità le alte gerarchie del paese e il modello politico-economico imperante. I problemi esistono, ci chiariscono, solo perché non abbiamo saputo recitare il soggetto...
... Durante una delle cariche si sono portati via i 'palombari' che raccolgono materie prime, cibo e oggetti nella spazzatura. Senza di loro che raccattano le bottiglie di plastica, i cartoni e i rifiuti metallici delle discariche, questi oggetti riciclabili si perderebbero in uno spreco che non va d'accordo con le nostre limitate risorse. Quelle mani che affondano nei bidoni puzzolenti fanno, in maniera indipendente, quello che le istituzioni non riescono a organizzare con il loro centralismo..."
.

confused.gif A proposito dei 'palombari' (i barboni cubani che frugano nella spazzatura), è interessante scoprire come il regime dell'isola si sforza di 'educare' questi luridi disfattisti.
E’ il 10 giugno 2008, e Yoani Sanchez scrive: " ...Però i 'palombari' secondo questa nuova offensiva, danno una cattiva immagine alla città. Possono restare catturati dall'obiettivo di un turista e frantumare l'immaginario argomento secondo cui 'a Cuba nessuno fruga nella spazzatura'. La loro esistenza parla di emarginati, di poverissime condizioni, di illegali che preferiscono cercare spazzatura nella grande città, piuttosto che lavorare per un salario simbolico in campagna ...
... Il periodico
Granma registra la punizione per (...) coloro che 'raccolgono rifiuti solidi' e allo stesso modo minaccia con l'espulsione dalla capitale chi ostenta la doppia categoria di 'palombaro' e illegale: Tra i 355 cittadini portati a un Centro Provinciale di Classificazione, 290 sono stati multati, 20 presentati alla comunità dove risiedono, 45 rimandati alle rispettive province di origine perché vivevano illegalmente nella capitale, 11 recidivi condannati al lavoro correzionale senza internamento, mentre altri 59 plurirecidivi sono stati processati penalmente”.

cool.gif Ecco invece, sempre secondo la Sanchez, qual'è la differenza tra chi è costretto a rimanere a Cuba, e chi invece ci va per 'guardare dall'alto' di un autobus a due piani.
E' il 26 maggio 2008, nel suo diario on-line si legge: "Una nuova linea di autobus circola da qualche settimana per le strade dell'Avana. Con un colore rosso intenso, grandi annunci e un insolito piano superiore... I suoi clienti sono quei turisti interessati a una visita condensata dei principali luoghi della nostra città. Magnifica opportunità per coloro che preferiscono guardare dal secondo piano ciò che a livello del suolo si vede in maniera totalmente diversa...
... Dai sedili della parte superiore i volti felici dei viaggiatori ci parlano di un'Avana che soltanto loro sembrano vedere. La verità è che non mi stupisce tanta miopia, perché gli effetti sulla percezione che provoca un rinfrescante mojito sono fin troppo noti...
... Un vicino un giorno mi domandò qual è la differenza più visibile tra un turista e un cubano. Nella mia semplicità, gli enumerai le creme solari, le guide Lonely Planet e lo spray contro le zanzare... però non è così. La risposta era più evidente: un turista guarda sempre verso l'alto. Resta stupefatto dall'architettura, dalle vetrate, dagli archi e dalle colonne; mentre noi cubani camminiamo facendo attenzione alle buche che potrebbero mettere in pericolo le nostre caviglie".

smoker.gif ... E di Che Guevara? Cosa dirà la blogger di quell'eroe-bandito? :
“Da voi è un simbolo di lotta, rivoluzione ecc. , ma qui da noi fa solo parte di quella schiera di mummie che sono state o che sono tuttora al potere. Difficile identificarlo in qualcosa d'altro. Se vedo qualcuno con la maglietta con la faccia del Che per le vie dell'Avana o è un turista o è uno ben inquadrato nel partito”.

Che brutta la compagnia di piazza Navona!

A proposito della manifestazione di Piazza Navona: che tristezza vedere il comico Grillo scavalcato dalla più frizzante Guzzanti!
Si vedeva a occhio nudo che la Sabina ha studiato molto più di lui: è stata molto più divertente, e ha mandato Ratzinger direttamente all’inferno (con i diavoli “attivissimi e non passivi”, ha precisato!). Ed è ancora lei che ha voluto darci dentro contro la Carfagna (“non si può far ministro chi ti ha succhiato l’uccello”!).
… Che tristezza, invece, vedere Grillo che -stancamente- rilegge il suo solito copione: manda a fare in culo, se la prende con ‘Topo Gigio’ Veltroni, e gioca al piccolo chimico cianciando sulle nano-particelle e sugli Ogm.

Che tristezza, inoltre, sentir commemorare Carlo Giuliani (non una parola, n'è vero, sui cattivi maestri che insegnano a mettersi il passamontagna in testa!).
Che tristezza sentir invocare la commissione di inchiesta sul G8 (che Di Pietro non aveva voluto, e infatti aveva votato contro!).
Che tristezza sentir rimpiangere Aldo Moro di fronte a quella sinistra dura e pura che ama Giorgio Gaber (quel Giorgio Gaber che ha votato pure per Berluska -via Ombretta Colli-, dopo aver cantato contro lo statista democristiano ucciso dalle Brigate Rosse).
Che tristezza sentir rimpiangere Sandro Pertini, a cui si è contrapposto il Presidente Napolitano (che, si è detto, farebbe parte della ‘banda dei 4’).
Che tristezza sentire tanto qualunquismo e tanti luoghi comuni sui valorosi politici di un tempo (volendo dirla tutta: ma non è stato proprio Pertini che ha mandato Craxi al governo? E non è proprio dal craxismo che abbiamo ereditato il berlusconismo?).

Che strazio, soprattutto, sentire Furio Colombo e Di Pietro che cercano, alla fine della fiera, di salvare il salvabile.
Anziché chiedersi semplicemente: ma in che razza di compagnia sono finito?

martedì 1 luglio 2008

IO (ATEO) SE FOSSI DIO

Mettiamo che Dio non esiste, e mettiamo che siano gli atei a stabilire chi deve essere salvato e chi deve essere dannato.
Mettiamo che sia il miscredente Piergiorgio Oddifreddi (matematico ‘impertinente’ e ‘impenitente’) a organizzare il giudizio universale.
Bene: a quel punto, che ne sarebbe di noi?

P
er avere una idea di cosa dovremmo attenderci basti sapere che lui preferisce Buttiglione a Cacciari, i Soviet al Partito Democratico, Ratzinger a Wojtyla.
E certo non ci lascierebbe tranquilli scoprire cosa ha detto sulla democrazia, sulla pubblicità, su Israele, su Veltroni, sulla Binetti, su Darwin, su Zichichi, su Madre Teresa...
Qualche illuminante esempio: per lui Papa Luciani era “viscido” , Cossiga era “massone”, Padre Pio era “fascista”.
E ancora: Santoro è "troppo egocentrico"
, Vattimo è uno che “recita il breviario tutti i giorni”, Cacciari è “un papista”, D'alema ha "più alterigia che intelligenza".

N
on è abbastanza? Ok, vediamo di essere meno sbrigativi.
Ed ecco dunque cosa è stato capace di dire (a Claudio Sabelli Fioretti, su La Stampa), il nostro Piergiorgio:
“… Il sistema democratico è di tre secoli fa, è anacronistico. Oggi abbiamo mezzi elettronici. Oggi il governo dovrebbe limitarsi a fare ordinaria amministrazione… Il sistema dei soviet era più moderno…
I sovietici erano all'avanguardia rispetto ai tempi... Abolirei la pubblicità, simbolo di decadenza. E' vietato fare la cacca per terra, no? La pubblicità è come la cacca: puzza e fa schifo...
… Mi chiamò Veltroni quando nacque il Pd. Ma io sono di sinistra e il Pd è una ricostruzione della Dc… Ho pensato: se uno entra nel Pd riesce a fare qualche cosa: ma mi sono sentito subito a disagio! Mi misero nella commissione valori. Cento persone. Accanto a me era seduta la Binetti… E’ una che non ha mai avuto un uomo, è dell'
Opus Dei, vive in una comunità di donne, il suo stipendio lo devolve interamente all'Opus Dei… Però preferisco lei a Veltroni. Lei è una che ha dei principi. Veltroni non sai che cosa vuole. E alla fine ti frega…
… Scienziati che non accettino il darwinismo non ce ne sono. O meglio ce n'è uno, Zichichi, che non è il massimo. Il fatto che lui non creda al darwinismo è un ottimo motivo per crederci. Zichichi è come un bambino. Anzi no, i bambini sono svegli…
… Quando ho letto la Bibbia mi sono sbellicato dal ridere. Non riuscivo a credere che una religione si potesse reggere su cose del genere. Un Dio cattivissimo fa il tifo per un unico popolo. Gli altri li distrugge. La terra promessa? Popolazioni annientate, donne violentate. A volte sembra di leggere il Mein Kampft...
... Hitler citava la Chiesa come sua ispiratrice per i metodi di inquisizione. E gli Usa per come hanno sterminato gli indiani… La religione cattolica è ormai una burletta. La gente si dice cattolica ma non sa nemmeno quel che vuol dire…
… Ferrara è una persona gentile, dolce quando tratta a tu per tu. Quando invece scrive gli esce il diavolo dall'ombelico… Bertinotti lo ho votato tante volte ma è troppo aristocratico. Dicono: ‘Bertinotti ha perso perché non c'erano abbastanza principesse a votarlo’ …
… Israele è come il Sud Africa di una volta, c'è l'apartheid. E' uno Stato fascista, imperialista, che pretende di occupare territori non suoi… Come Piero Angela. Da Angela possono esserci tre Nobel in studio ma parla sempre lui… Grillo è un parvenu. Ho visto la sua dichiarazione dei redditi. Come fa a mettere insieme 5 milioni di euro? Mischia politica e comicità. E produce populismo… Padre Pio era addirittura contrario alla riforma agraria. Era un reazionario. Madre Teresa almeno era atea. Tra atei ci si capisce…”
.

... Ecco, lui si capirebbe con quella donna cinica e spietata che era Madre Teresa.
Ma voi, voi vi capireste con uno come Piergiorgio Oddifreddi?
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(Pellizzer, per NATALEtuttoL'ANNO)