sabato 25 maggio 2019

LA FESTA

IL GIORNO DELLE ELEZIONI è un giorno di festa. E naturalmente (lo sanno tutti), c'è chi partecipa alle feste per celebrare l'evento, e chi si infila per fare casino.
... C'è perfino chi s'imbuca per ubriacarsi (magari arriva già brillo), e chi invece vuole sfogare i suoi rancori (magari tirando in ballo vecchie puerili questioni per regolare i conti col nemico immaginario).

ALLE ELEZIONI è la stessa cosa. C'è chi va al seggio seriamente e chi ci va per sfogare la rabbia verso la suocera.
... E magari questo poveretto si sfoga votando in odio a quei migranti che non c'entrano una cippa e con cui non ha mai avuto a che fare.

SPERO CHE DOMANI non vada a votare un certo Matteo che si dice sovranista ed è solo un fannullone.Questo bugiardo, per ruffianarsi le anime belle s'è affidato al "cuore immacolato di Maria" (dopo aver baciato il rosario che non ha mai recitato e dopo aver giurato sul Vangelo che non ha mai letto).
... Se disgraziatamente andasse a votare, questo ipocrita potrebbe solo "far poci" (in dialetto veneto: fare sgorbi). E mi auguro che non vadano a votare neanche i poveri ingenui che credono a questo prete falso. Altrimenti farebbero tanti poci anche tutti loro.

PIUTTOSTO che votare per questo meschino, è meglio votare per Mark Caltagirone.
... Lui, diversamente dal fannullone assenteista, non è mai stato un cafone. Quando scrive Mark è gentile, premuroso, ed affettuoso. E non ha mai offeso le donne (come ha fatto il tapino con la Gruber, con la Boldrini, con la povera Michela Murgia, e con molte altre!).

mercoledì 22 maggio 2019

DA COMUNISTA A SPOCCHIOSO

Com'è stato possibile che Salvini diventasse un tal fenomeno? Sarà successo perché ha promesso la luna? Sarà perché s'è ruffianato la Polentonia e pure la Terronia (isole comprese), cambiano le felpe e le idee secondo il momento, come usano fare le banderuole al vento?
... Ebbene, Giandomenico Crapis (sul Manifesto, sedicente "quotidiano comunista"), qualche tempo fa ci ha spiegato che a creare il mostro è stato un altro Matteo.

Di grazia, a chi si riferiva, il giornalista, in quell'articolo? Vediamo,
Crapis ha spiegato che Salvini è arrivato dov'è perché ha preso "esempio dalla comunicazione dell'ex premier". E l'ex premier a cui allude il giornalista, per l'appunto, non è l'ex alleato della Lega (Berlusconi), bensì - eddai, nooooo! - il povero Matteo Renzi.
... Stessa "bulimia televisiva", dice con sicurezza lui. Stessa insistenza nel lanciare "tweet e post pubblici". Stesso "uso di una narrativa altamente emotiva". E infine - non ci si crede ma ha scritto proprio così - anche lo stesso "tasso di arroganza", (addirittura "solo un po' meno spocchioso in Salvini").

domenica 12 maggio 2019

CIRCONVENZIONE D'INCAPACI

Filippo Facci, sul quotidiano Il Giornale, ha rimproverato Matteo Salvini. E il senso del predicozzo è chiaro fin dal titolo dell'articolo: "Caro Matteo non esagerare. Pregare Padre Pio è troppo".
... Queste lo svolgimento del tema: "Padre Pio è quella cosa per cui le troupe estere, ancor oggi, ci immortalano e ci riconsegnano a rassicuranti contorni machiettistici, come quando, tre anni fa, in migliaia si agitarono attorno a una mummia siliconata".

Inoltre, il giornalista ha ricordato che Padre Pio era un sacerdote "che la Chiesa definì impostore e poi, da morto, trasformò a tempo record in beato e in santo,  a furor di invasati".
... E insomma, secondo Facci Padre Pio "è divisivo, e anche molti cattolici - spesso nordici - potrebbero avere in uggia certi ammiccamenti a certa industria delle anime che tanto assomiglia a un'immensa ed epocale circonvenzione d'incapaci"