sabato 23 febbraio 2013

PROCESSO COLLETTIVO


Da un memorabile discorso di Pier Luigi Bersani

«…Noi abbiamo un’idea. E l’abbiamo da quando ci siamo chiamati Partito Democratico. Noi in Italia siamo i soli che si chiamano “PARTITO”. Badate bene, siamo i soli in Italia, ma in buona compagnia con tutti i paesi democratici del mondo […].
In questa nostra scelta c’è una idea di POLITICA e di DEMOCRAZIA. Di una Politica come Partecipazione, come PROCESSO COLLETTIVO. Di una Politica che non è solo comunicazione e neanche solo appuntamento elettorale. Di una Politica che non si mette in coda al sedicente carismatico di turno, che suona il piffero e non sai dove ti porta. Di una Politica che  non è strumento di una persona sola o di poche persone, ma che è un’occasione di espressione, di presenza e di emancipazione di tanti (e di quelli che in particolare che da soli non ce la farebbero mai). Una idea di Democrazia che rifiuta i frutti avvelenati dell’antipolitica, ma che pretende una Politica sobria, buona, semplice, pulita. Una Politica che costi meno e che decida di più…»

martedì 19 febbraio 2013

PAPITO VATTENE



Nessuno, ma proprio nessuno, è profeta in patria. Succede anche a Ratzinger, che  in Germania si direbbe non essere affatto amato. E casomai detestato, perfino adesso che è dimissionario e triste.
... E infatti il ‘Die Tageszeitung’, in questi giorni, ha scritto che “è un bene che Benedetto XVI se ne vada”. E ha precisato che sarebbe parimenti un bene se lui “fosse l'ultimo papa della sua specie”.


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Da un articolo del "Die Tageszeitung"
(tradotto e poi pubblicato sul settimanale "Internazionale")


È un bene che Benedetto XVI se ne vada, perché non funziona niente, né in Vaticano né nel resto del mondo cattolico. Nei suoi quasi otto anni di pontificato, il papa è riuscito perfino a superare i timori che si nutrivano nei suoi confronti. Il rappresentante di Dio in terra, scelto dagli esseri umani, ha mostrato poco interesse sia per i numerosi crimini sessuali commessi all'interno della sua istituzione sia per la possibilità di contrapporsi all'organizzazione fascistoide Opus dei.
Che si tratti di donne, di omosessuali, di aids, di stupro o di diritti umani, è praticamente impossibile esprimersi in modo più reazionario di questo papa […]. Che Cosa attribuisce questa autorità al pontefice? Per quale motivo il papa ha più potere e ragione di tutti gli altri e perché questa visione di sé totalitaria e maschile non è stata ancora rifiutata dal resto del mondo, il mondo in cui viviamo?
Sarebbe bello se Benedetto XVI fosse l'ultimo papa della sua specie e se presto sui libri di storia si potesse scrivere: "Le dimissioni di questo papa diedero inizio a una nuova era. La chiesa cattolica aveva capito che così non poteva più andare avanti".

domenica 10 febbraio 2013

CON SPREZZO DEL PERICOLO

Il sito Dagospia ha pubblicato una mia lettera contro certa destra arcigna e ipocrita. Quella stessa destra che ama la vita spericolata, ma poi criminalizza che fuma le canne.


Cara Redazione di Dagospia, l'onorevole Guido Crosetto, questo gigante buono e un cicinìn sovrappeso, è finito all'ospedale. Troppo stress, troppo cibo-spazzatura, e pochissime ore di sonno (nonostante i bypass, lo stent, e le 5 pastiglie da buttar giù ogni giorno). Si vanta, lui, di fumare 150 sigarette in un solo giorno. Perfino con sprezzo del pericolo. E' orgoglioso di fare l'ardito, ma si ricordi che il suo schieramento politico - tra un bunga-bunga e un voto su Ruby Mubarak - ha sempre messo in castigo (e ancora oggi addita al pubblico ludibrio) un ragazzino che venisse trovato anche solo con mezzo spinello in tasca.
           Natale Pellizzer