domenica 17 gennaio 2010

Craxi, il corrotto che criminalizzò le canne

Bettino Craxi è il corrotto che amava le tangenti. E invece odiava gli sfigati che si fanno le canne.

Bettino Craxi è quell'ipocrita che trovava normale tangentare a più non posso (disse che aveva imparato questa simpatica tradizione fin da quando portava i calzoni corti!), e che contemporaneamente ispirava la schifosissima legge Jervolino-Vassalli.
Già, perché il cinghialone era fatto così: detestava tutte le droghe (anche alcol, tabacco, e psicofarmaci?), ma non sapeva resistere al profumo delle bustarelle.


... Prima di beatificare questo latitante, magari allo scopo di ispirare la santificazione del suo allievo (il piduista Silvio), bisognerebbe ricordare cosa prevedeva questo obbrobrio della 162. Questa legge che aveva stabilito di togliere la patente a chi semplicemente veniva fermato e trovato con uno spinello in tasca (come può avvenire anche oggi, peraltro, attraverso le riedizioni di questo schifo!).


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LEGGE JERVOLINO-VASSALLI
Legge n. 162 del 1990 sull'uso, la produzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti (droghe). Per quanto riguarda l'uso personale, esso viene considerato illecito sia che si tratti di droghe "leggere" (marijuana, hashish) sia "pesanti" (cocaina, eroina) e, quindi, viene punito. Le sanzioni sono soprattutto di tipo amministrativo, dato che consistono in provvedimenti del prefetto, come la sospensione della patente, del porto d'armi e del passaporto, per un periodo non superiore a tre mesi. Prima di applicare queste misure, il prefetto può (per una sola volta) avvertire la persona della gravità del suo comportamento e invitare a cessarlo. Se, però, il richiamo e le sanzioni amministrative non ottengono risultati e l'individuo viene trovato in possesso di sostanze stupefacenti per più di due volte, allora deve intervenire l'autorità giudiziaria, che può imporre di non allontanarsi dal Comune e di presentarsi periodicamente ai carabinieri.
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