lunedì 18 novembre 2024

Tra disforia e omofobia

Sul "Venerdì" di Repubblica Natalia Aspesi risponde ad un padre anziano che dopo aver accettato (molti anni fa) la omosessualità della figlia, ora se la ritrova con un nome maschile, senza seno, e in cura per farsi crescere la barba. La Aspesi scrive che non è il caso di preoccuparsi, finge di non capire che magari quella della ragazza non è autentica disforia di genere ma omofobia interiorizzata.
... Magari lei ha voluto diventare maschio all'anagrafe per potersi relazionare meglio col prossimo. Anche confidando di avere più opportunità di piacere alle donne (biologiche e non).

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