Lo si sappia, l'ostrica "naturale" bretone è un "presidio di Slow Food". Lo ha spiegato Carlo Petrini su Repubblica (di giovedì 27-12-'18).
... E ci ha raccontato che in Francia, in un allevamento di ostriche, ci sta un certo Jean Noel Yvon (vero "giardiniere del mare", assicura), che riferendosi a questi prelibati molluschi che son le ostriche, avrebbe dichiarato: "Vivono in mare e le accudiamo una a una come se fossero dei figli".
Pur di suggerire un contenuto intellettuale alla sua trasferta sulla costa bretone, Carlo Petrini ha terminato l'articolo sottolineando il problema delle microplastiche.
... E anche Jean - riferisce Petrini - è preoccupato per la cosa. Infatti ha spiegato che "è fondamentale dare vita a un osservatorio che vada a fondo sulla questione, la trasparenza è tutto".
Petrini si dilunga molto su questi argomenti. E' fatto così questo snob che s'atteggia a filosofo, che ama baloccarsi con 'ste menate. Per non parlare di quando racconta continuamente la favola bella - quanto falsa - del meraviglioso tempo che fu (come no!).
... Lo ha fatto anche tre settimane fa (Repubblica di giovedì 6-12-'18), quando ha spiegato che all'epoca - "la pubblicità trasmetteva contenuti ed emozioni".
L'evidente sciocchezza in quel caso gli è servita per poi parlarci di un certo Riccardo, che ha messo su un locale dove "più che portare i piatti ordinati lui li racconta" . Riuscendo, costui, a "trasmettere la fatica e la gioia di chi ha contribuito con le materie prime a donare quella pietanza".
... Naturalmente il Carlino ha precisato come e dove possiamo trovare questo locale. E non si dica, per carità, che questi sono "consigli per gli acquisti". Per carità, queste preziose indicazioni sono come il Carosello dei bei tempi andati (ovvero, come spiegato sopra, sono informazioni che ci regalano "contenuti ed emozioni").
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