sabato 27 aprile 2013

GLI UBRIACHI DI TWITTER

A proposito delle folle ubriache che nei giorni scorsi - in seguito al tam-tam della Rete - hanno circondato il Parlamento (provocando il terremoto che ha indotto Bersani alle dimissioni e costretto i parlamentari ad invocare la ri-elezione di Napolitano). A proposito dei parlamentari di ultima generazione che si fanno condizionare dai “follower” di Twitter e dagli “amici” su Facebook.
… Pensiero stupendo di Nicola Porro, che sul quotidiano “Il Giornale” ha commentato questa isterica tendenza.



Dall’articolo “Che follia se la politica insegue Twitter”

La sinistra è passata dalla dittatura del proletariato a quella dei follower… Abbiamo sostituito la “gente”, il “popolo”, le “piazze” con Twitter […].
I numerosi gradassi dei social network sono simili a quegli automobilisti incazzosi che vi insultano da lontano. Sono tutti leoni quando sono protetti e chiusi al calduccio dell'involucro di metallo e vetro: un tempo facevano gestacci, oggi urlano e insultano. E anche la rete dà quella tiepida e vigliacca sensazione di poter insultare liberamente un terzo con la certezza di non guardarlo mai dritto negli occhi, senza alcuna possibilità di replica […].
«Ma avete visto cosa scrivono su Twitter?» diceva un parlamentare di peso nei giorni scorsi in occasione del tentativo Marini. Sono forse suoi iscritti, o elettori? No, solo follower che sono lì, in alcuni casi, proprio per condizionarlo senza pagare alcun prezzo di iscrizione al club. Non sono uomini in carne e ossa: sono Avatar di un mondo perfetto in cui non esiste un second best, ma solo l'ottimo. Alcune volte sono perfetti idioti che spiegano a Bersani come Marini sia un vecchio arnese della politica, mentre Prodi o Rodotà siano due volti nuovi…

1 commento:

Anonimo ha detto...

a ma non sono solo io che trovo la cosa alquanto comica..per non dire tragica...