venerdì 24 dicembre 2010

IL NATALE CHE SLEALE

Il Natale è bello e ci fa bene. A Natale siamo tutti più buoni e questo è meraviglioso. Eppure, anche a Natale c'è qualcuno che ha voluto fare il guastafeste (si fa per dire, nè!).
... E' il cardinal Martini, che con un articolo su "Repubblica" ci ha richiamati alla sobrietà del Vangelo. E ha confermato - evviva la sincerità! - quel che si è sempre detto sottovoce: il Natale è profondamente "sleale", perché è anche la festa dell'ipocrisia.


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   * Dall'articolo, su "Repubblica", di Sua Eminenza Carlo Maria Martini

  «... Benché il Natale sia una splendida manifestazione della gloria di Dio in Cristo e del suo amore per noi, i discorsi che si fanno a partire dal Natale sanno spesso di buonismo e di speranza a buon mercato. Essi sono un segno di poca lealtà con se stessi e con gli altri. Infatti diciamo delle cose che non sono vere e a cui nessuno crede. Ci auguriamo a vicenda lunga vita, felicità, successo, ci facciamo doni che vogliono dire l'affetto che ci portiamo, ma per lo più sappiamo che non è così [... ]. 
Il Natale fa emergere le storture della politica, la gravissima crisi economica che stiamo attraversando, le violenze quotidiane fisiche e psicologiche. E si potrebbero aggiungere tante altre cose ancora.

Molti uomini e donne attendono in questo giorno qualcosa, un evento o magari una persona che li tiri su, che restituisca loro l'ottimismo ingenuo che hanno irrevocabilmente perduto; qualcosa di nuovo e di grande, che potrebbe farli tornare indietro. Ma questa speranza è fallace, perché si basa solo sulle nostre forze e dimentica lo Spirito di Dio, il solo capace di aiutarci in maniera efficace. 
Dopo i giorni delle feste tutto ritorna più o meno come prima. È come un dirsi reciprocamente «ce la faremo», pur sapendo tutti che non è vero...».

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