A Telelombardia, durante il programma 'Iceberg', Ignazio La Russa non lasciava parlare la giornalista Dijana Pavlovic (attrice di origini rom, che scrive per l’Unità).
Mentre lei si rivolgeva al ministro con rispetto, lui insisteva dandogli del tu.
La guardava con sufficienza mista a finto paternalismo, e la chiamava “ragazzina” (ad un certo punto anche “giovane ragazza rom”).
La giornalista argomentava con intelligenza, ma La Russa ha sentenziato che erano solo discorsi “strampalati”.
In un momento di difficoltà l’ha definita perfino“matta”.
Il ministro, durante la trasmissione, si è detto perfettamente in sintonia con gli alleati della Lega. Anche con quella Lega che stampa le magliette con la scritta Padania is not Italy (che alcuni fan di Bossi avevano appena esibito con orgoglio, e che il ministro ha definito semplice folklore).
Visibilmente irritato e in difficoltà, il ministro La Russa ha spiegato che gli islamici hanno tutto il diritto di pregare il loro Dio. Ma ha anche sostenuto che la predicazione nelle moschee dovrebbe essere in lingua italiana.
Proprio su quest'ultimo punto, di fronte alle osservazioni critiche della Pavlovic, il ministro è andato in difficoltà e ha gettato la maschera.
... E non era davvero un bel vedere!
Nessun commento:
Posta un commento