Se la Befana non esiste, che dire di Gesù Bambino e dei re Magi? Se qualche cattolico crede ai miracoli di Medjugorje (che la Chiesa Cattolica per il momento non riconosce), che
dire degli atei bolscevichi che hanno creduto nel comunismo fanatico e
assassino? Ancora: se credere nell’infallibilità del Papa non ha senso,
che dire di chi crede agli Ufo, alle scie chimiche, o agli spiriti
maligni? E non ci dovremmo forse preoccupare di chi, nel nome del
razionalismo ateo, crede nel darwinismo sociale?
… Su Facebook ho
partecipato ad una discussione in cui qualcuno metteva in ridicolo i
cattolici e la Bibbia. Non essendo io né credente né ateo (ma
agnostico), mi rendo conto di quanto sia pericoloso trasformare certi
argomenti in un pollaio inconcludente. E dunque mi sono intromesso per
dire come la penso. Praticamente sostenendo quanto segue.
1) Nel corso della Storia ateismo e Fede hanno entrambe alimentato tante (troppe), idee ridicole e infami.
Ed entrambe hanno scatenato troppo spesso odio, morti, guerre, e
quant’altro. A noi tutti (atei, credenti,indifferenti, o agnostici come
il sottoscritto), spetta il compito di riportare la calma. Affinché la
discussione diventi un momento di dialogo, e non si trasformi in un
pollaio meschino, chiassoso, e inconcludente.
Intanto: non è vero
che i cattolici sono tutti bigotti e gli atei son tutti concreti e
razionali, così come non è vero che i cattolici sono tutti sensibili e
gli atei sono tutti materialisti. Sia in un campo che nell’altro
possiamo trovare tutto e il suo contrario. Ad esempio: molti
cattolici - probabilmente la stragrande maggioranza -sono favorevoli ai
rapporti prematrimoniali, al divorzio, e addirittura all'aborto
(sebbene, questo ultimo, sia considerato dalle gerarchie cattoliche un
omicidio). D'altra parte, anche all'interno del mondo "ateo" potremmo
trovare gente che crede al complotto ebraico, all'omeopatia, alle scie
chimiche, al metodo Stamina, ai segni zodiacali. E infatti, incredibile
ma vero, ai giorni nostri tanti atei pro-aborto (spesso di sinistra),
considerano invece un crimine odioso uccidere un pollo, e per questo
sono diventati vegani. Per non parlare di quegli atei che considerano
normale (magari nel nome del divino Darwin), fottere il prossimo!
2)
Immaginare un mondo in cui gli atei vedono le cose in modo obiettivo e i
devoti credono ancora alla befana, è quanto meno un po’ semplicistico.
Perché, insomma, i cattolici non sono allineati sempre e comunque coi
vertici della Chiesa (come ci piacerebbe immaginare per detestarli
meglio), e dunque non è corretto attribuire loro certe idee, magari allo
scopo di renderli più ridicoli. Peraltro, nel campo avverso, molti
diventando atei hanno adottato filosofie più dogmatiche di prima, e
assunto atteggiamenti più rigidi che mai (perché si da il caso che
costoro hanno smesso di andare in chiesa, ma prima o poi hanno
desiderato e predicato altri paradisi insulsi e ridicoli: quei paradisi
che se un tempo erano – poniamo – il socialismo e il comunismo, oggi si
chiama scientismo, New Age, o qualche altra trovata del genere).
In
quanto a chi dice che la Bibbia racconterebbe solo fregnacce: tutti
dovrebbero ormai sapere (io lo so da quando sono bambino), che la storia
di Adamo ed Eva non è considerata dalla stragrandissima parte della
Chiesa né un racconto storico, né un saggio scientifico. Perfino
"Famiglia Cristiana" spiegò molti anni fa che Gesù non è nato il giorno
di Natale, che i magi non sono tre, eccetera. D'altra parte dovrebbe
essere ormai pacifico che per la Chiesa la Bibbia non deve essere presa
alla lettera.
... Morale: siccome non siamo (per fortuna!), nella
Russia dei bolscevichi, nella Cina di Mao, o nella Cuba dei Castro,
quando si descrive l'altro (avversario, o nemico che sia) diventa
controproducente esagerare. Altrimenti c'è il rischio di perderela
nostra credibilità. Che non è poco.
3) Gli atei che citano la Bibbia per metterne in ridicolo alcune affermazioni assomigliano molto ai testimoni di Geova.
Questa setta cita i passi (in lingua italiana), della Bibbia. Proprio
come se quella fosse stata davvero scritta da nostri connazionali.
D’altra parte, la Chiesa sa (e, seppur a denti stretti, qualche volta lo
ribadisce), che perfino San Paolo parla del "primato della coscienza". E dunque, citare il tal comandamento o il quell'altro precetto, vale quel che vale: poco o niente.
… Non a caso la Chiesa ha stabilito alcuni criteri per leggere i cosiddetti testi sacri. Ad esempio affermando questo: «...
Per comprendere l'intenzione degli autori sacri, si deve tener conto
delle condizioni del loro tempo e della loro cultura, dei “generi
letterari” allora in uso, dei modi di intendere, di esprimersi, di
raccontare, consueti nella loro epoca. La verità infatti viene
diversamente proposta ed espressa nei testi secondo se sono storici o
profetici, o poetici, o altri generi di espressione ...».
4) Se è vero che Santa Romana Chiesa ha molte colpe, pur tuttavia non possiamo attaccarla con argomenti sciocchi e penosi. Altrimenti loro avranno gioco facile a smontare i nostri discorsi con qualche parolona. Fra l’altro: se il clero usa il "latinorum"
non è per caso, o perché hanno fatto il classico. In realtà loro ci
giocano, su questo. Intanto perché sanno che molti non conoscono quella
lingua morta. E poi perché sanno che il latino intimorisce, conferendo
loro quella (finta) serietà e quella (fasulla)autorevolezza che viene da
certe fumoserie. In quanto alla Bibbia: da agnostico non saprei
definirla, e neppure mi interessa: io che amo questo libro (meglio:
questa raccolta di libri), sono interessato solamente a non vederla
insultata con discorsi che reputo puerili.
Se infatti è puerile che
un credente voglia citarne un passo per dimostrarne la (presunta)
grandezza, è altrettanto puerile che un ateo la citi per dimostrarne
l'arretratezza (… sai che novità! Sai che scoop!).
…
Inoltre: se qualcuno crede ad Adamo ed Eva perché lo dice la Bibbia, è
un problema suo (la Chiesa non vieta di pensarlo, su questo oggi non
fornisce risposte precise). E che la Chiesa lo abbia insegnato nel
passato ha ormai una importanza relativa (col latinorum, o con qualche funambolismo verbale, questi riescono a giustificare perfino certi crimini, altro che la teoria creazionista!).
5)
Uno, volendo, può credere che per combattere il clericalismo basti
raccontare la barzelletta del prete che si ciùla il chierichetto. Un altro può pensare che basti leggere il versetto dell'Antico Testamento in cui Dio comanda agli ebrei di "sterminare uomini, donne, bambini, e animali"
(questo passo esiste davvero). Un altro ancora può pensare che basti
raccontare del prete che ha visto coi suoi occhi comperare dieci video
porno in un colpo solo. Io, invece, penso che dopo tanti secoli in cui
la gerarchia cattolica ha tiranneggiato in lungo e in largo, avremmo
dovuto capire che prima di affrontarla bisogna almeno armarsi. E non con
fucili di latta che ci scoppiano in mano!
Non possiamo
farla più semplice di quel che è, polemizzando facile facile! Magari
certi discorsi funzionano quando si parla tra di noi non devoti, ma se
vogliamo mandare in crisi i baciapile e i clericali bisogna (a mio
modesto parere) studiare un po' di più. Anche sulla presunta
"infallibilità" del Papa bisogna considerare che di quel dogma ormai la
Chiesa parla se costretta a ciò dagli atei. E il motivo è chiaro: i
preti se ne vergognano, anche se non lo ammettono. Quella teoria la
ribadiscono controvoglia, con molte peripezie verbali, con mille
precisazioni e 10milla contorsioni.
… Inoltre: che il loro
"teologare" sia un giochetto per incantare i polli è cosa fin troppo
ovvia. Ma dev’essere chiaro che in ogni caso non sono così sciocchi da
dire: "noi siamo infallibili". Anzi, se serve ribadiscono che “tutti gli uomini prima o poi sbagliano, tutti gli uomini sono peccatori” (… per poi precisare che tuttavia, comunque, però, però, però, etc. etc.). E noi, se vogliamo incastrare questi furboni , dobbiamo sapere almeno cosa vuol dire "infallibilità ex cathedra". Tanto per cominciare.
6) A proposito di infallibilità “excathedra”:
la mia sensazione è che gli argomenti con cui i clericali spiegano
questo dogma, siano adatti più ad un illusionista che ad un uomo di
Fede. Inatti lo giustificano con lo stesso zelo e la stessa enfasi
di un prestigiatore. Un po’ come quando l’illusionista sembra compiere
degli ampi gesti con la mano, e tu pensi "che eleganza!" (ma
ecco, proprio con quel gesto lui ti ha fregato, perché non ti sei
accorto che con l'altra mano ha tirato fuori qualcosa dalla tasca!). E comunque: io
non accuserei di queste furbate tutta la Chiesa (anche per non dare
corda a certe giustificazioni che ben conosco e che allungano solo la
polemica!).
… Io (ma è solo il linguaggio che preferisce il sottoscritto) preferisco parlare in certi casi di "gerarchia", altre volte di "Vaticano", altre volte di "Santa Romana Chiesa", eccetera. Esattamente come quando parlo di cattolici col K (i "kattolici"),
e cattolici con la "c" (i "cattolici non fanatici"). Questo per non
dare l’impressione di voler generalizzare, e per esprimere diversità di
giudizi che andrebbero sottolineati sempre e comunque.
Natale Pellizzer
2 commenti:
Caro Natale, fossi in te mi concentrerei di più sul nome che porti... Niente è per "caso" e ti auguro di trovare presto dentro di te quel Qualcuno che può darti risposta e che ha deciso di essere rappresentato dalla Chiesa con tutti i suoi difetti. Dio ti benedica. Romy
Gentile Romy, mi rendo conto di darti una delusione, ma il nome che porto è dovuto solo al fatto che sono nato il 25 dicembre. E non do particolare importanza alla cosa perché la Chiesa Cattolica stessa mi insegna che neppure Gesù è realmente nato in quel giorno (anche se ho visto che qualcuno al suo interno ancora cerca di avvalorare questa ipotesi). In ogni caso se Gesù è realmente esistito (e se corrisponde al ritratto che abbiamo attraverso i Vangeli), ha poca importanza se aveva i capelli lunghi e biondi, oppure se (come è più probable), erano neri e corti. Per dire che il giorno della nascita, il segno zodiacale, e tante altre cose sono di poca importanza. Conta la testimonianza che si da, in particolare se parliamo di uno che passa per essere il Messia. Se mi fissassi sul nome (alla maniera che probabilmente mi suggerisci tu), rischierei di diventare un mitomane. Ce ne sono già troppi!
... Ad ogni modo grazie per il discorso posto con gentilezza. E sarà quel che sarà. Buon lavoro e buon anno.
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