Sono il tuo fastidioso dirimpettaio. Questo è il mio blog-ripostiglio, qui infilo tutto quello che non trova spazio altrove. Quando non ci sono vuol dire che sono andato a cambiare l'aria negli altri miei blog. Intanto voi entrate pure, e fate come se foste a casa vostra. Solo una raccomandazione: dopo chiudete per bene la porta. Grazie.
martedì 4 febbraio 2014
TALE PADRE TALE FIGLIO
Daria Bignardi non ha nulla di cui pentirsi: non era affatto sbagliato chiedere al grillino Alessandro Di Battista cosa pensa del suo paparino fascista (che si diceva perfino orgoglioso di indossare la camicia nera!).
… Anzi, dopo la sua aggressione al deputato del Partito Democratico Roberto Speranza (peraltro usando toni, argomenti, e posture da perfetto populista incline alla intimidazione dell'avversario), era doveroso chiedere al vanitoso Alessandro se non teme di aver ereditato dal padre una certa prepotenza tipicamente destroide e antidemocratica.
L’esibizione muscolare del Di Battista (contro il mite Speranza), ha rivelato come in lui ci sia un animo poco democratico: una boria che comunque non mi meraviglia affatto in chi ha avuto un padre mussoliniano a cui lui dice di aver "reagito" buttandosi "dall'altra parte" (cioè andando all'altro estremo, dalla parte di quell'altro assassino che era il Che!).
… Il ragazzo, se vuole davvero difendere la nostra Costituzione, prima impari cosa significa democrazia e dialogo. Soprattutto Di Battista faccia sbollire le intemperanze ormonali, se vuole stare seduto tanto in alto! Magari provi finalmente ad imparare cos’è l'umiltà, e butti via l'arroganza (che è tipica di chi - essendo giovane e forte - crede di avere il mondo in mano).
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