domenica 13 gennaio 2013

GABER, IL QUALUNQUISTA

Dicono che Giorgio Gaber è stato – da giovane, sia chiaro – un pò marxista. Poi, maturando, si sarebbe emendato da questo presunto “peccato di gioventù”, diventando assolutamente “apartitico” .
... Eh già, i qualunquisti sono così: si inventano un passato pseudo-komunista, e magari anche un presente "apolitico", per meglio attaccare la sinistra (che sarebbe, secondo loro, la fonte di tutti i mali). Ma poi, pensa un po' tu, sono pronti a votare per il capoufficio con cui prendono il caffé, anche se il tapino si è candidato col Ku Klux Klan.


C
omunque, Giorgio Gaber
fingeva di criticare il nostro Paese, ma lui stesso era un rappresentante della più becera italianità. Peraltro: politicamente il cantante non era affatto “super partes”, checché ne dicano i suoi devoti ammiratori!
  ... E infatti, Gaber ha appoggiato il Berluska anche quando - per dirne una - ha votato per la moglie che era in "Forza Italia". Come ammise lui stesso, più volte, senza vergognarsene.

Un modo intelligente (e divertente) per criticare certa italianità

6 commenti:

giovanotta ha detto...

in tutta onestà Gaber non l'ho mai amato completamente, forse perché anni fa non sopportavo che si dicesse male del 'mio' partito comunista.. (e non ho neanche mai capito molto il suo connubio con la Colli, ma si sa che l'amore segue forse più le ragioni del cuore che della mente)
sicuramente ha fatto belle canzoni e detto anche cose intelligenti.
Comunque se trovo l'indirizzo di quella clinica svizzera ci faccio un pensierino..
ciao

Natale Pellizzer ha detto...

Da uno come Gaber, che ha avuto il coraggio di sputare perfino sul cadavere di Moro, era legittimo attendersi un pò di coerenza in più.
Adesso capisco meglio quel che il cantante disse più tardi ("non mi preoccupa il Berlusconi in sé, ma il Berlusconi che è in me"). Lui, in effetti, il berlusconismo ce l'aveva in casa (attraverso la moglie, presunta ex femminista), ma invece di riconoscere quanto tuttò ciò fosse strano (strano per chi si atteggia a coscienza critica del Paese) , preferiva lamentarsi degli amici di sinistra che avevano iniziato ad evitarlo. Tra una canzone e l'altra avrebbe potuto chiedersi il perché di tutto questo!

nheit ha detto...

dirimpettaio scomodo.tu non hai eroi e santi nel pianerottolo. tutto odora di cipolla e ragù patate fritte vino di stagione. siamo condomini di palazzo servi e re della nostra quotidianità. però ci sono attimi ed eventi in cui ci fermiamo agli scalini.senza affanno leggeri . ad assaporare il profumo di spumante buono di terra e di vigna. a scoprire qualcosa che vale la pena . ecco. Gaber ha avuto scalini di grandezza che ci hanno colpito ed altri in cui si è inchiodato al muro. sono d'accordo con te Pellizzer. e amo le canzoni di Gaber,ricordi? quelle di ringhiera a Milano. e il cane di pezza e non arrossire-

Natale Pellizzer ha detto...

Cara Nheit, naturalmente Gaber ha avuto (come il sottoscritto, come tutti), i suoi limiti e le sue contraddizioni. Quello che ho scritto è (a volerla dire tutta), contro chi del cantante ne ha fatto un santino. E in questi giorni Gaber è stato beatificato nuovamente, contribuendo a farci credere che la brava gente se ne è tutta andata, e che il presente è tutto da buttare.
... Non è così, non può mai essere così. E la gente va aiutata a riflettere, perché possa serenamente costruire il futuro. Non a rimpiangere un passato che (anche per fortuna), se n'è andato per sempre!

nheit ha detto...

dai Pellizzer scrivi nuovo post. sulle elezioni magari. io ti ascolto

Natale Pellizzer ha detto...

Eh già, ma vedi, io sono un "lurido" moderato che vota per il Partito Democratico di Bersani. Mi pare di capire (leggendo quel che viene scritto in rete, ma anche ascoltando i discorsi che si sentono un pò ovunque), che mi dovrei vergognare di una simile scelta. E dunque deduco che dovrei continuare a parlar male di Berlusconi, senza mai rivelare le mie simpatie nell'urna elettorale.
... Ad ogni modo, a prescindere da quel che va per la maggiore, io dirò quel che penso. Magari negli ultimi giorni. Le democrazia è questo. E se dovessero parlare solo quelli che "fanno tendenza" (magari predicando l'antipolitica, o l'astensione dal voto), saremmo messi male.