Si pensava che i sindaci del Carroccio fossero, almeno, bravi a governare sulle loro contee. Invece sanno solo organizzare le feste del cotechino.
Non per niente Alessandro Robecchi, sul quotidiano "Il Manifesto", li ha fulminati con quattro parole.
Non per niente Alessandro Robecchi, sul quotidiano "Il Manifesto", li ha fulminati con quattro parole.
… E ha ragione da vendere. Per dire, nel Veneto di Luca Zaia la Lega aveva fama di essere "radicata sul territorio". E infatti s'è visto, dopo le alluvioni, che ne è stato di questo loro amato territorio: la regione fa acqua da tutte le parti. E il governatore Zaia annega nello straripamento delle sue belle ciàcole.
Dall'articolo "La Lega straripa e il territorio annega"
(di Alessandro Robecchi, per "Il Manifesto")
«...Già, cos’hanno fatto per il territorio, la sua bonifica, la sua messa in sicurezza, la sua salvaguardia tutti quei sindaci e amministratori così impegnati a scrivere i cartelli in dialetto?... Mentre a Roma i gloriosi padani appoggiano il governo Bunga Bunga, nelle loro terre, in Veneto, i fiumi straripano alla grande, le città si allagano tipo Venezia, capannoni, laboratori e fabbrichette sono inagibili. Niente male come controllo del territorio, la tanto sbandierata specialità dei leghisti, che questa volta, perdonerete la metafora, ha fatto acqua da tutte le parti. Il governatore Zaia con il cappello in mano chiede un miliardo all’odiato stato centrale: il Veneto ai veneti, per carità, ma gli schei che vengano da Roma…».
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