A proposito del cantante Giuseppe Povia: il sito Dagospia ha pubblicato una lettera che può far sorgere un sospetto.
In parole povere e fuori dai denti, il dubbio è questo: potrebbe essere che Luca (quel Luca che "era gay" e che andava con gli uomini per non ingelosire la mamma), è il cantante stesso? Oppure un suo amico immaginario?
... L'idea non è balzana. Perché quando risponde alle interviste (e quando scrive le sue canzoni), Povia se la canta e se la suona. Come quando ha spiegato che aveva avuto una "fase gay" da cui in seguito era guarito (salvo poi smentire tutto, spiegando che aveva scherzato: ma troppo tardi per essere creduto!).
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Dal sito Dagospia:
«Caro Dago, forse è sfuggito ai tuoi archivi storici, ma Povia ha concluso il 'GayPride 2005' cantando sul palco.
.... Quindi non c'è alcun bisogno che dichiari di esser pronto a partecipare ad un Pride (come se ciò fosse indicatore di chissà quale mentalità aperta!…).
Ricordiamolo ai lettori distratti. Per la serie Franza (spettacolini da caritas diocesana) o Spagna (Zapatero olè) purchè se magna!».
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