La tesi di Massimo Gramellini (su La Stampa), è suggestiva. E per quanto mi riguarda offre una spiegazione anche a certe nuove mode tipo animalismo, veganesimo, antivaccinismo, e via discorrendo.
... Dice dunque il giornalista che non è strano il fatto che Bologna (la citta "grassa", la città della mortadella), risulti essere anche la città con "il maggior numero di ristoranti vegani in rapporto a quello degli abitanti".
Dice ancora Gramellini che raggiutno il benessere, "l'ultrà del tortellino in brodo si sente abbastanza in pace con sè stesso e con il mondo da uscire di casa per andare a conoscere una carbonara vegana".
... E aggiunge che "farsi contaminare dal nuovo è una meraviglia, ma anche una fatica, che può permettersi solo chi sta bene".
Un dubbio, tuttavia, a questo punto mi assale. Sarà perché gli italiani sono sazi, che seguono il primo pifferaio magico che promette miracoli?
... Ad esempio: sarà perché sono sazi che sgomitano per seguire il primo Panzironi che promette loro di vivere fino a 120 anni?
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